«Chi aiuta a curare un bambino si prende cura del futuro dell’intera
umanità» è il motto di don Claudio Maggioni, presidente e fondatore
dell'associazione Cuore fratello. Il decennale della onlus è stato
festeggiato ieri, nella piazzetta di fronte al teatro Troisi a San
Donato Milanese: stand informativi, animazione, merenda e uno show del
comico Maurizio Lastrico, per celebrare i due lustri di una delle
eccellenze sandonatesi, un’associazione di volontariato e cooperazione
internazionale che si pone come ideale il godimento per tutti del
diritto alla salute, e si dedica in particolare ai bambini cardiopatici
dei Paesi in via di sviluppo.
Dopo aver concluso un importante progetto in Camerun, che ha portato alla realizzazione del primo centro di cardiochirurgia pediatrica in tutta l’Africa centro-occidentale, una nuova idea sta già bollendo nella “pentola” del gruppo, un’idea che ha già superato lo stadio iniziale e si avvia dritta verso la piena concretizzazione.«Abbiamo una lettera di intenti con una delegazione in Madagascar delle Piccole suore missionarie di don Orione - ha spiegato Cosimo D’Elia del direttivo della onlus -. Hanno un dispensario, nella periferia della capitale Antananarivo, collegato con un locale di circa 30 metri quadri, inutilizzato. Vogliamo allestire questa stanza per farne un ambulatorio base per diagnosticare malattie a livello pediatrico o neonatale, per poter giudicare quali casi debbano essere curati in Italia. Ci stiamo procurando le attrezzature, cercando di comprarne il meno possibile: spesso gli ospedali rinnovano i macchinari ed è possibile recuperare quelli dismessi, ma ancora attuali, con pochi costi. A breve verrà qui una suora malgascia, già infermiera, per fare un corso di aggiornamento. Quando tornerà in Madagascar, a fine anno, le faremo arrivare il materiale e faremo assumere un pediatra a carico di Cuore fratello, che lavorerebbe lì in pianta stabile. Pensiamo che in un anno il progetto possa andare a regime».Prima dell’inizio dello spettacolo comico di Lastrico, giovane rivelazione di Zelig, è intervenuto don Claudio Maggioni: «Sono stati dieci anni di battiti di cuori: 240 bambini curati, operati, ospitati, provenienti da 23 Paesi del mondo. Più di quattrocento cuori curati presso l’ospedale cardiologico di eccellenza costruito a Shisong, in Camerun. Con il progetto in Madagascar vogliamo tornare a volare basso, partire dalle fondamenta, riprendere a occuparci della medicina di base. Salvare un bambino è ridare fiducia al mondo intero».Fonte: Il Cittadino
Dopo aver concluso un importante progetto in Camerun, che ha portato alla realizzazione del primo centro di cardiochirurgia pediatrica in tutta l’Africa centro-occidentale, una nuova idea sta già bollendo nella “pentola” del gruppo, un’idea che ha già superato lo stadio iniziale e si avvia dritta verso la piena concretizzazione.«Abbiamo una lettera di intenti con una delegazione in Madagascar delle Piccole suore missionarie di don Orione - ha spiegato Cosimo D’Elia del direttivo della onlus -. Hanno un dispensario, nella periferia della capitale Antananarivo, collegato con un locale di circa 30 metri quadri, inutilizzato. Vogliamo allestire questa stanza per farne un ambulatorio base per diagnosticare malattie a livello pediatrico o neonatale, per poter giudicare quali casi debbano essere curati in Italia. Ci stiamo procurando le attrezzature, cercando di comprarne il meno possibile: spesso gli ospedali rinnovano i macchinari ed è possibile recuperare quelli dismessi, ma ancora attuali, con pochi costi. A breve verrà qui una suora malgascia, già infermiera, per fare un corso di aggiornamento. Quando tornerà in Madagascar, a fine anno, le faremo arrivare il materiale e faremo assumere un pediatra a carico di Cuore fratello, che lavorerebbe lì in pianta stabile. Pensiamo che in un anno il progetto possa andare a regime».Prima dell’inizio dello spettacolo comico di Lastrico, giovane rivelazione di Zelig, è intervenuto don Claudio Maggioni: «Sono stati dieci anni di battiti di cuori: 240 bambini curati, operati, ospitati, provenienti da 23 Paesi del mondo. Più di quattrocento cuori curati presso l’ospedale cardiologico di eccellenza costruito a Shisong, in Camerun. Con il progetto in Madagascar vogliamo tornare a volare basso, partire dalle fondamenta, riprendere a occuparci della medicina di base. Salvare un bambino è ridare fiducia al mondo intero».Fonte: Il Cittadino
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