martedì 27 novembre 2012

Codogno - La roggia Guardalobbia piena di rifiuti: il Comune si muove con un’ordinanza

Degrado e sporcizia alla roggia Guardalobbia: il Comune di Codogno emette un’ordinanza di ripristino al regolatore che ha in carico la gestione del tratto comunale di questo canale. E del resto non poteva non suscitare reazione lo stato di evidente abbandono visibilissimo lungo viale Trivulzio, a due passi dalla passerella sopraelevata ai binari: proprio qui la roggia Guardalobbia scorre per diverse centinaia di metri prima di lasciare il rione San Biagio, passare sotto la ferrovia e iniziare la sua corsa sotterranea sotto l’abitato di Codogno. E proprio qui l’assenza di manutenzione del canale ha suscitato la disapprovazione di molti codognesi. Basta dare un’occhiata e nell’acqua torbida del canale si intravedono diversi rifiuti, che pure imbrattano anche le sterpaglie cresciute disordinate sulle rive dalla roggia. Mezza sommersa dall’acqua è una bicicletta ormai diventata del colore del fango da tanto deve essere abbandonata in quel luogo, poco più avanti sulla riva della Guardalobbia ecco un’altra “due ruote” abbandonata spiccare nel suo rosso acceso. Qualche giorno fa il rivo era ostruito anche da un tronco caduto a terra che ieri però era scomparso, probabilmente trascinato dalla corrente. Nel compenso, tra l’abbandono e il degrado, a spiccare erano alcuni palloncini colorati distribuiti alla Fiera e ora desolatamente galleggianti sull’acqua. Da ripulire anche uno dei due sbocchi di derivazione sotto la ferrovia della roggia Guardalobbia, in parte ostruito da fanghiglia e fogliame. L’area tecnica del Comune di Codogno in questi giorni ha inviato una ordinanza di pulizia e ripristino al soggetto regolatore che ha in carico la manutenzione della roggia. Di certo, sotto accusa va anche (e soprattutto) l’inciviltà di molte persone, incuranti di abbruttire l’ambiente con l’abbandono di ogni genere di rifiuto. Si tratta di un deprecabile fenomeno che purtroppo è in forte crescita non solo a Codogno, ma anche nel resto del territorio lodigiano.Fonte: Il Cittadino

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