giovedì 13 dicembre 2012

Mediglia - Energia verde dalle campagne: in funzione l’impianto a biogas

Energia termica gratis al Comune in cambio di un maxi impianto a biogas. Nasce su queste basi il nuovo insediamento a cascina Pizzo (un megawatt di potenza), che almeno fino al 2028 (data prevista per la sua dismissione) produrrà energia pulita. I lavori per la costruzione (che sono iniziati nel mese di giugno) sono giunti al termine nel mese scorso e in questi giorni sono stati messi in funzione i digestori. «È questione di pochi giorni e nelle prossime settimane verrà “agganciato” alla rete Enel per la vendita dell’energia in eccesso», assicura Giorgio Scotti che con il cugino Sergio, è titolare dell’azienda agricola. La Provincia ha dato il via libera e in conferenza di servizi hanno partecipato altri 16 enti che, a vario titolo, hanno imposto una serie di prescrizioni per avviare i “macchinari”. Per esempio la sovrintendenza ha preteso che i digestori fossero non più alti di 6,70 metri fuori terra. Regimentate le emissioni in atmosfera e la rumorosità, con un monitoraggio annuale delegato alla Provincia (a scadenza i dati raccolti vanno trasmessi ad Arpa). Il Comune ha richiesto la realizzazione di una strada di accesso secondaria per raggiungere l’impianto (finito peraltro nel mirino di un comitato civico), che dalla provinciale Sordio-Bettola raggiunge il sito senza passare dal centro abitato e dunque senza causare disagi. Quello che viene trasformato in biogas è immesso per la produzione: deiezioni agricole di allevamento, nel caso specifico quelle delle 50mila galline ovaiole dell’azienda agricola, scarti di lavorazione orticola e cereali dedicati. Quasi tutto derivante dall’attività dell’azienda e solo in piccola parte acquistato nel raggio di 5-6 chilometri da produttori confinanti. «La nostra azienda è autosufficiente dal punto di vista energetico e con la vendita dell’energia saremo in grado di rientrare nell’investimento fatto nei prossimi otto anni - spiega Scotti -. Ma la questione che volevo sottolineare è la perfetta compatibilità ambientale di questo impianto: mi dà fastidio vederlo paragonato al gassificatore, da alcuni cittadini. Qui non ci sono odori, non si brucia nulla e non entrano materiali tossici. Anzi gli odori vengono tolti dal processo al quale viene sottoposta la pollina per la trasformazione in bioetanolo». Il digestato viene raccolto in vasche e nell’ordine di 18 mesi disperso nei campi con minori odori e una maggiore concentrazione organica che permette di fare a meno di concimi chimici. Ecco perché la famiglia Scotti, che ha l’impianto vicino a casa (i primi insediamenti urbani si trovano a 900 metri), ha voluto presentare l’intero complesso, che potrà essere gestito da un’unica persona, dietro consulenza (e quotidiane analisi) di biologi con cui c’è un contratto specifico. Ed effettivamente l’unico rumore che si sente, a due passi dai tre digestori, è un leggero ronzio.Fonte: Il Cittadino

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