È emergenza spaccio nella zona
di cascina San Francesco.
L’area è infatti caratterizzata da una fitta
vegetazione spontanea diventata riparo per tossicodipendenti e
spacciatori. Nella giornata di lunedì è stata pubblicata
un’ordinanza diretta alla proprietà, l’immobiliare Asio, per il taglio
urgente di rami e arbusti che limitano la visibilità, una misura
ritenuta necessaria per eliminare facili nascondigli. La situazione è precipitata divenendo oggetto di
analisi e dibattito da parte delle istitiuzioni cittadine dopo una
serie di sopralluoghi effettuati dagli uomini dell’Arma dopo l’ultimo
episodio di spaccio avvenuto proprio su questa porzione di territorio.
Dalla stazione dei carabinieri nelle ore successive è uscita una nota
ufficiale rivolta al Comune in cui veniva analizzata l’area facile
preda di spacciatori e assuntori di stupefacenti proprio per la sua
difficile accessibilità e l’invito a ripristinare la visibilità di
questi tratti di San Donato dove cespugli e erba alta offrono riparo ai
malviventi. Prontamente il comune ha emanato l’ordinanza
che concede 30 giorni alla proprietà per tagliare rami e altra
vegetazione spontanea lungo l’esteso perimetro.
Dopo la morte di un tossicodipendente
avvenuta il 18 agosto nei pressi della cascina in zona San Francesco e
a seguito di alcuni sopralluoghi da parte delle forze dell’ordine,
l’allarme sicurezza e legalità è diventato preoccupante spingendo
l’amministrazione locale, su invito delle forze dell’ordine, ad emanare
un’ordinanza rivolta a Asio, proprietaria del lotto San Francesco, e
Rete Ferroviaria Italiana per la parte antistante la stazione, ad
eliminare vegetazione spontanea e erbacce che rendono la visibilità del
luogo scarsa.
Nella giornata odierna prende la parola il sindaco
Andrea Checchi, tramite le pagine del quotidiano Il Cittadino,
segnalando come l’ordinanza sarà solo il primo passo di una serie di
azioni tese a ripristinare una situazione di sicurezza e legalità. Infatti sulla zona di confine con la metropoli
immersa nei campi i vertici dell’ente sandonatese hanno aperto un
dialogo con i colleghi di Palazzo Marino e si auspica un monitoraggio
delle aree in prossimità di Chiaravalle affinché il controllo venga
esteso il più possibile in tutta la parte di territorio coinvolto negli
ultimi mesi non solo da un’intesa attività di spaccio ma anche da
ripetuti insediamenti di nomadi.Fonte: MilanoToday
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