giovedì 31 ottobre 2013

I parchi italiani fanno il pieno: 101 milioni di visitatori

ROMA - L'ecoturismo va. In piena contro tendenza, mentre l'Italia perde quote di visitatori, i parchi fanno il pieno arrivando a 101 milioni di presenze. E' il dato che emerge dal convegno all'orto botanico di Palermo "Parchi come luogo di incontro tra green economy e green society". Una scelta, quella di inserire le 871 aree tutelate come attori principali dell'economia verde, che rovescia la prospettiva tradizionale. La natura protetta serve non solo ad assicurare aria pulita, acqua di qualità, terreno stabile, ma garantisce occupazione facendo girare il contatore del Pil.

E potrebbero andare ancora meglio se si saldassero in modo più coerente, dal punto di vista della gestione e della promozione, i due assett principali dell'appeal turistico del paese: natura e cultura. In Italia abbiamo la metà delle specie vegetali presenti sul territorio europeo e un terzo di quelle animali. I parchi nazionali ospitano  oltre 1.700 centri storici, circa 150 musei, quasi 300 tra castelli, rocche e fortificazioni, oltre 70 ville storiche, circa 200 siti archeologici, quasi 300 edifici di culto tra santuari, monasteri e chiese rurali. Mettendo assieme questi dati e la concentrazione di gioielli enogastronomici legati alle aree protette si capisce perché il marchio del parco può diventare un volano di sviluppo economico.
Una prospettiva confermata dalla ricerca del sociologo Aldo Bonomi presentata a Palermo: il valore della partita del turismo natura nel nostro Paese nel 2011 è stato pari a 10,9 miliardi di euro, con una crescita di circa il 3% rispetto al 2010.

"I parchi sono la nostra riserva strategica di aria, acqua, biodiversità: costituiscono un valore in sé", ha dichiarato il ministro dell'Ambiente Andrea Orlando. "E allo stesso tempo rappresentano un laboratorio per lo sviluppo di nuove forme di economia, di vita, di società. È molto positivo che alcuni dati economici e soprattutto occupazionali parlino una lingua diversa da quella della crisi che attanaglia il Paese, perché non ci sarà conservazione dei valori naturali senza consenso e partecipazione delle comunità locali".

"Se lo spread di un paese si misurasse in biodiversità, l'Italia sarebbe la Germania d'Europa", ha aggiunto Giampiero Sammuri, presidente di Federparchi. "Può sembrare un paradosso ma non è così, perché le 57 mila specie animali e le 5.600 specie vegetali - 600 delle quali endemiche del nostro Paese - rappresentano un'enorme ricchezza dell'Italia non solo in termini di patrimonio ambientale. I parchi sono aree dove è possibile trovare l'Italia migliore per sperimentare un nuovo modello di sviluppo fondato sulla sostenibilità, sul legame con i territori, sulla valorizzazione del turismo di qualità. Sono queste le risorse su cui dobbiamo puntare per rilanciare la nostra economia".Fonte: La Repubblica

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