lunedì 5 maggio 2014

Smantellata officina criminale presso l’ex cartiera, tra Peschiera e Mediglia: auto rubate venivano smontate e i pezzi rivenduti all’estero

I resti di un'auto smontataI resti di un'auto smontataL’ex cartiera, l’area industriale abbandonata sita lungo la Paullese tra Peschiera e Mediglia, continua ad essere al centro delle cronache per questioni legate alla sicurezza e all’ordine pubblico. Dopo essere stata scelta a più riprese dagli spacciatori per allestire il proprio traffico di sostanze stupefacenti, la zona è recentemente divenuta sede di una nuova “impresa” illecita. Si tratta cioè di una vera e propria officina criminale abusiva, dove veicoli sottratti ai legittimi proprietari venivano smontati pezzo per pezzo. A gestire lo smontaggio delle auto erano due meccanici marocchini che, dotati di tutti i ferri del mestiere, disassemblavano totalmente le vetture, separandone accuratamente le parti meccaniche da quelle elettroniche e del telaio. I vari elementi così ricavati prendevano tutti la strada del mercato nero, principalmente verso il Marocco, dove venivano poi rivenduti come pezzi di ricambio. A scoprire la febbrile attività illegale sono stati i carabinieri di San Donato che, al fine di ottenere le prove necessarie a inchiodare i malviventi, hanno anche installato alcune microcamere nei capannoni abbandonati. Nei giorni scorsi, con l’appoggio dei colleghi della stazione di Peschiera e degli agenti delle polizie locali di Peschiera e Mediglia, i militari sandonatesi hanno organizzato un blitz. Gli uomini dell’Arma sono entrati in azione quando i due meccanici nordafricani sono giunti presso il capannone abbandonato a bordo di un furgone, proprio poco dopo l’approdo di un nuovo gruppo di auto appena rubate. L’operazione ha portato all’arresto di uno dei meccanici, un marocchino 40enne di Ponte Lambro già noto alle forze dell’ordine per reati legati allo spaccio. Il connazionale e complice è invece riuscito a fuggire e far perdere le proprie tracce.
Le indagini hanno consentito di appurare come le auto rubate e smontate provenissero essenzialmente da Rogoredo, Mecenate e dalla zona del capolinea sandonatese della metropolitana. Si sospetta ora che l’officina criminale dell’ex cartiera fosse solo un tassello all’interno di un traffico illecito ben più ampio e radicato.Fonte: 7giorni

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