mercoledì 9 novembre 2011

La paura è già passata sul Grande fiume

Se ne va senza lasciare danni, la piena del Po che da domenica ha tenuto con gli occhi incollati sul Grande fiume. Ieri mattina alle 11.30 infatti il livello ha raggiunto il picco massimo dei 6 metri e 28 centimetri sopra lo zero idrometrico a Piacenza e di lì in poi ha “ballato” per alcune ore con oscillazioni tra i 6.20 e i 6.25. Una piena “morbida” insomma come si dice in gergo, traducendo quella che il Servizio piena di Parma aveva definito una criticità tra ordinaria e media.

«Il colmo di piena sta transitando in questo momento - riferiva ieri pomeriggio l’ingegnere Aipo Gaetano La Montagna -, l’ondata è piuttosto piatta nel senso che dalle osservazioni risulta spalmata nell’arco di diverse ore tanto che il picco di 6 metri e 28 è durato un attimo dopo di che il Po è tornato sui 6 metri e 25». L’andamento lineare ha caratterizzato anche le ore successive, come dimostra il fatto che alle 14.30 di ieri il livello si attestava ancora sui 6.25 e alle 16.30 si era spostato di un pelo a 6.23. Stando agli esperti la discesa vera e propria potrebbe essere iniziata durante la notte appena trascorsa o ritardata al massimo a questa mattina.«Bisogna considerare che le oscillazioni possono dipendere in parte dagli strumenti - ha fatto notare l’ingegnere La Montagna -, come dicevo infatti il Po si sta mantenendo costante ed è difficile stabilire se quel centimetro o due di differenza siano da considerare l’inizio della discesa oppure semplici oscillazioni strumentali».Ad incidere sul tempo che la piena impiegherà ad andarsene sono poi le condizioni atmosferiche nella fascia alpina, da dove i segnali che arrivano sembrano piuttosto incoraggianti: le previsioni meteorologiche annunciano infatti un graduale miglioramento nei prossimi giorni e se sarà così i bacini a monte non dovrebbero più scaricare altra acqua a fondovalle.«Occorreranno comunque dei giorni prima che il livello del Po ritorni a quello iniziale perché non si tratta di un canale artificiale che si sta svuotando e torna allo zero, di certo però rientrerà sotto il livello di guardia». Che a Piacenza equivale a più 5 metri sull’idrometro. In ogni caso, una volta scavallati i 6 metri, la discesa avverrà più velocemente, per cui basta avere un po’ di pazienza. E ora che il peggio è alle spalle si può stimare un bilancio dell’esondazione nella provincia di Lodi alquanto rassicurante: l’acqua ha invaso infatti soltanto le aree di golena aperta, vale a dire affacciata sul fiume, mentre quelle protette dalle arginelle sono rimaste asciutte.Fonte: Il Cittadino
Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...