mercoledì 9 novembre 2011

Per il “gioiello” di Zorlesco inizia il tempo della rinascita

È pronto lo studio di fattibilità per un nuovo intervento di risanamento conservativo di villa Vistarini-Biancardi di Zorlesco. Il progetto elaborato dall’ufficio tecnico comunale prevede una serie di interventi nel nuovo anno 2012 per un importo complessivo di circa 300mila euro.

Nel particolare gli interventi riguarderanno la preoccupante situazione di stabilità in cui versa l’alta recinzione muraria del parco di villa Vistarini-Biancardi dal lato di via Damiano Chiesa, con il possibile abbattimento della muraglia perimetrale, oltre al ripristino della recinzione lungo via Vistarini, e il completamento dei lavori di restauro della Torre Belvedere della storica dimora zorleschina, popolarmente conosciuta come il Castello, che potrà così tornare ad avere una funzione attiva e di utilizzo. La villa Liberty di proprietà comunale dal 1975 è già stata oggetto di una serie di interventi di restauro e recupero funzionale dopo un lungo periodo di oblio anche se rimane da definire un suo ruolo attivo di funzione pubblica. In questa ottica l’assessore comunale Pietro Pea «rilancia» il progetto di realizzare all’interno del parco della storica villa liberty zorleschina la Casa dell’Acqua, impianto per la distribuzione di acqua di rete sia naturale sia frizzante, che potrebbe essere concretizzato da Cap Holding, l’azienda pubblica che gestisce il servizio idrico integrato in 200 comuni nelle province di Milano, Monza e Brianza, Lodi, Pavia. L’idea dell’assessore Pea si pone il duplice obbiettivo «di ricordare ai cittadini - spiega il cavalier Pea - che bere acqua di rete, del proprio rubinetto di casa o della Casa dell’Acqua, è una scelta sicura, economica e amica dell’ambiente, ed al tempo stesso rilanciare il parco di villa Vistarini-Biancardi dove potrebbe essere realizzata questa iniziativa». L’idea era stata approvata anche dal consigliere comunale Leopoldo Cattaneo del Partito Comunista dei Lavoratori che vede diversi vantaggi dall’idea progettuale a partire dal fatto che «non comporta la produzione e lo smaltimento di plastica ed è a chilometri zero».Fonte: Il Cittadino
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