mercoledì 17 settembre 2025

E' morto Robert Redford

 


ll decesso  nella sua casa di Provo nello Utah.  Affascinante divo del grande schermo, diventato poi regista premio Oscar,  Redford ha girato film di successo:  dalla Stangata a Tutti gli Uomini del Presidente e La mia Africa.  

La sua ultima apparizione sul grande schermo è stata in Avengers Endgame (2019), in un cameo. Ma alle scene aveva già dato addio l'anno prima, con il film 'The Old Man & The Gun' di David Lowery. Si è spento nel sonno a 89 anni, nella sua casa nello Utah, Robert Redford, leggenda di Hollywood. (ANSA)

mercoledì 10 settembre 2025

A San Donato Milanese prosegue il piano asfalti 2025: interventi notturni in via Martiri di Cefalonia e via Cesare Battisti

 

Modifiche temporanee alla viabilità di San Donato Milanese dall’8 al 12 settembre per lavori di manutenzione straordinaria

Proseguono gli interventi previsti dal Piano asfalti 2025, con nuove opere di manutenzione straordinaria sulle strade cittadine. I lavori interesseranno due importanti arterie urbane, via Martiri di Cefalonia e via Cesare Battisti, e verranno svolti in orario notturno per ridurre al minimo i disagi alla circolazione diurna.

Via Martiri di Cefalonia: lavori dall’8 all’11 settembre
Dall’8 all’11 settembre sarà interessato il tratto di via Martiri di Cefalonia compreso tra via Europa e via Cesare Battisti. Le operazioni inizieranno ogni sera attorno alle 21.00 e comporteranno la chiusura totale della circolazione veicolare.
Durante la fascia serale e notturna non sarà consentito il transito ai veicoli privati, mentre l’accesso rimarrà garantito ai mezzi di soccorso e al trasporto pubblico locale. Questi ultimi verranno indirizzati all’interno dell’area di cantiere con l’ausilio di personale specializzato. Nelle ore diurne, invece, la strada sarà regolarmente percorribile.

Via Cesare Battisti: chiusura tra l’11 e il 12 settembre
A partire dalla sera dell’11 settembre e fino alla notte del 12 settembre, i lavori si sposteranno su via Cesare Battisti, nel tratto compreso tra via Ambrosoli e via Alessandrini. Anche in questo caso le operazioni si svolgeranno in notturna, con chiusura temporanea al traffico.
L’intervento sarà realizzato per fasi, e la viabilità verrà regolata dalla segnaletica di cantiere predisposta in loco. Ai residenti e agli automobilisti è raccomandata la massima attenzione alla segnaletica provvisoria, che indicherà i percorsi alternativi e le modalità di transito.

Obiettivo: strade più sicure e percorribili
Gli interventi rientrano nel piano complessivo di manutenzione della rete viaria cittadina, con l’obiettivo di migliorare la sicurezza, la percorribilità e la qualità delle infrastrutture stradali. L’amministrazione comunale invita i cittadini a collaborare rispettando le disposizioni temporanee e ringrazia per la pazienza durante i giorni interessati dai cantieri. Fonte:7giorni

lunedì 8 settembre 2025

San Donato e San Giuliano: i Comuni abbattono gli alberi più grandi

 

   Dura lettera del Wwf, sparito anche un esemplare di oltre 60 anni sulla via Emilia

Alberi abbattuti dai Comuni di San Donato e San Giuliano perché troppo alti, sale la protesta. «Siamo amareggiati e per certi versi anche increduli di fronte ai recenti abbattimenti di alberi a San Donato». Disappunto e apprensione si alza dal Wwf Martesana Sudmilano di fronte ai nuovi interventi con cui sono state rase al suolo altre piante. In una nota diramata ieri il presidente dell’associazione Giorgio Bianchini e i volontari hanno in particolare espresso grosse perplessità per la sorte dei pioppi del Parco Trepalle e per il taglio di esemplari nel Pratone. Ma anche a San Giuliano un gigante verde è sparito per sempre, a opera dell’amministrazione Segala: era una sorta di monumento che si incontrava da almeno sessant’anni percorrendo la via Emilia all’altezza di via Matteotti: il grande albero, che ci ha regalato per lungo tempo ombra e bellezza, è stato abbattuto sotto gli sguardi increduli dei cittadini che hanno assistito a questo inspiegabile intervento». È clima di tristezza e disappunto tra i tanti sangiulianesi che hanno osservato le folte chiome del gigante verde riversate per terra, pronte per essere smaltite. E che poi hanno guardato i pezzi di tronco che sono rimasti nel terreno su cui è stato appoggiato l’imponente albero. Fonte: Il Cittadino

mercoledì 3 settembre 2025

San Donato Milanese, rissa in stazione: due giovani feriti e trasportati in ospedale

 

Scontri improvvisi davanti ai binari: indagano i Carabinieri. Sullo sfondo il problema dei gruppi di ragazzi che stazionano nella zona

La stazione ferroviaria di San Donato si è trasformata sabato 30 agosto in uno scenario di violenza improvvisa. Poco dopo le 21, un acceso litigio tra ragazzi è degenerato in una rissa che ha visto coinvolto un gruppo di giovani radunati sul marciapiede della fermata. A farne le spese un 24enne e una ragazza la cui età non è ancora stata resa nota, entrambi trasportati al Policlinico dopo le prime cure ricevute sul posto. Le immagini circolate in rete mostrano una decina di adolescenti: la discussione tra due di loro in pochi istanti si trasforma in calci e spintoni, la giovane cade a terra, il compagno cerca di rialzarsi mentre gli altri assistono senza intervenire, limitandosi a filmare o incitare. Alle 21.18 è scattato l’allarme: sul posto sono intervenuti i Carabinieri della compagnia di San Donato e un’ambulanza della Croce Rossa. Le condizioni dei due feriti non risultano gravi. I militari stanno ricostruendo l’origine dello scontro: secondo alcune testimonianze, la lite avrebbe avuto inizio all’uscita di un locale poco distante, per poi proseguire fino alla stazione. Alcuni residenti segnalano da tempo la presenza di gruppi di ragazzi che si ritrovano tra via Emilia e i palazzi retrostanti la fermata, spesso lasciando rifiuti e alimentando tensioni che in più di un’occasione hanno richiesto l’intervento delle forze dell’ordine. Fonte: 7giorni

sabato 30 agosto 2025

San Donato Milanese, riapre la piattaforma ecologica di via per Monticello

 

Dal 1° settembre di nuovo operativo il centro di raccolta dopo i lavori estivi. Barone: «Servizio fondamentale per la comunità»

Torna a disposizione di San Donato il principale punto di conferimento dei rifiuti ingombranti e differenziati: da lunedì 1° settembre 2025 la piattaforma ecologica di via per Monticello riaprirà i cancelli dopo i lavori di manutenzione straordinaria che hanno interessato l’area durante l’estate. Gli interventi hanno permesso di rinnovare le pavimentazioni nella zona di conferimento e nella rampa di accesso, mentre nelle prossime settimane proseguiranno i lavori di finitura, che non incideranno né sull’apertura al pubblico né sulla possibilità di conferire i materiali. La riapertura avverrà con i consueti orari estivi: dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 17.00, il sabato dalle 9.00 alle 12.30 e dalle 14.00 alle 18.00. Per consentire il ritorno al funzionamento ordinario, la piattaforma temporanea di viale De Gasperi resterà chiusa venerdì 29 e sabato 30 agosto, mentre nello stesso periodo si concluderà anche il servizio “Ecomobile” attivato a giugno come misura straordinaria. Con settembre tornerà inoltre il Centro Ambientale Mobile (CAM), che riprenderà a presidiare settimanalmente i quartieri cittadini per la raccolta di rifiuti particolari come pile, farmaci scaduti, oli e piccoli RAEE; la prima tappa è fissata per venerdì 5 settembre davanti al Municipio. «La riapertura della piattaforma di via per Monticello – ha dichiarato il vicesindaco Carlo Barone – rappresenta un passaggio molto atteso dalla comunità. Grazie al completamento delle opere principali, i cittadini possono tornare a usufruire di un servizio fondamentale per la corretta gestione dei rifiuti. I lavori di finitura che proseguiranno nelle prossime settimane non impediranno l’utilizzo del sito». Fonte: 7giorni

SAN DONATO Continua la processione dei disperati della droga

 

                           Muri e cancellate non servono a nulla. Si muove la politica

Nemmeno muri e cancellate hanno fermato il viavai di disperati che ogni giorno, dal piazzale della stazione di Rogoredo, imboccano via Orwell per raggiungere gli spacciatori lungo la spianata di San Donato Qui, ai margini di Milano e alle porte della città dell’Eni, continua a ripetersi la processione di ragazzi e adulti che cercano eroina e cocaina, assaltando le auto parcheggiate a pochi passi dalle case e dalle strade del quartiere per qualche monetina. A denunciarlo Davide Rocca, a Milano, consigliere di Fratelli d’Italia del Municipio 4: «Chiederò la Commissione sicurezza sul posto, una prima azione per sensibilizzare Comuni e istituzioni». L’esponente FdI sollecita misure più incisive contro quella che definisce «una piaga che porta centinaia di giovani a rovinarsi la vita».Fonte Il Cittadino

lunedì 25 agosto 2025

Alberi a rischio a San Donato Milanese, il WWF chiede un cambio di rotta

 

«La sicurezza è fondamentale, ma l’abbattimento non può essere l’unica risposta»: l’associazione solleva dubbi su metodo, trasparenza e compensazioni, e invita il Comune a rivedere l’approccio

Il contesto: sei abbattimenti per motivi di sicurezza

Nei giorni scorsi il Comune di San Donato Milanese ha annunciato un piano che prevede l’abbattimento di più alberi «pericolanti» per ragioni di sicurezza. La comunicazione, datata 19 agosto 2025, ha acceso l’attenzione del Wwf Sud Milano (Wwf Martesana Sud Milano), che ha deciso di intervenire per esprimere il proprio punto di vista e sollevare alcune questioni rimaste, a loro dire, senza risposta.

Le domande inevase: dove e quali sono gli alberi interessati

Il primo nodo riguarda la trasparenza: quali sono esattamente gli alberi oggetto dell’intervento? Si trovano nei parchi, lungo i filari stradali o in altre aree pubbliche? Senza un elenco puntuale, mappa o perimetrazione, per il Wwf è difficile comprendere la reale portata del provvedimento e valutare, di conseguenza, l’impatto sull’ecosistema urbano e sulla fruizione degli spazi verdi da parte dei cittadini. L’associazione chiede quindi di chiarire sedi, specie e condizioni fitosanitarie di ogni pianta destinata al taglio.

L’approccio alla gestione del verde: costo o bene comune

Nessuno mette in discussione la priorità della sicurezza di persone e beni. Tuttavia, osserva il Wwf, l’impressione è che in città la gestione degli alberi venga letta soprattutto come un costo, anziché come un investimento sul benessere collettivo e sul futuro. Un albero maturo offre ombra, riduce le isole di calore, filtra gli inquinanti, ospita biodiversità e migliora la qualità della vita; perderlo significa rinunciare a servizi ecosistemici che non si recuperano in tempi brevi. Da qui l’appello a considerare gli alberi non come «problemi da rimuovere», ma come patrimonio da curare, programmando per tempo monitoraggi, manutenzioni e piani di gestione.

Alternative all’abbattimento: quando si può mettere in sicurezza

Un altro punto sollevato riguarda le alternative tecniche all’abbattimento. È davvero inevitabile arrivare al taglio ogni volta che si rileva un rischio? Secondo il Wwf, esistono soluzioni per aumentare la stabilità e la sicurezza di esemplari compromessi ma non condannati: consolidamenti mirati, potature di alleggerimento, ancoraggi o sostegni, interventi di cura del suolo e dell’apparato radicale. In molte città italiane – sottolinea l’associazione – non mancano esempi virtuosi in cui si è scelta la via della messa in sicurezza, preservando esemplari di alto valore paesaggistico e ambientale. Per questo si chiede che, prima di tagliare, siano esplorate e motivate in modo pubblico tutte le opzioni disponibili.

La falsa equivalenza: dieci giovani non “valgono” un grande albero

Il Wwf contesta anche l’idea, spesso utilizzata nei piani di compensazione, che un albero adulto possa essere «pareggiato» con la messa a dimora di una manciata di nuove piantine. Un esemplare di 50 o 60 anni garantisce volumi di ombra, stoccaggio di CO? e benefici microclimatici che i giovani alberi impiegheranno decenni a raggiungere. Inoltre, l’associazione invita a guardare ai numeri reali: quanti dei nuovi alberi messi a dimora sopravvivono dopo tre o cinque anni? Senza adeguata cura post-impianto, irrigazione e protezione, il tasso di mortalità può risultare elevato, vanificando la promessa di «compensazione». Per questo si chiede di pubblicare dati di sopravvivenza e manutenzione pluriennale delle nuove piantumazioni.

Cosa chiede il Wwf: più dati, più cura, più visione

In sintesi, l’associazione propone di cambiare prospettiva: pianificazione e manutenzione ordinaria del patrimonio arboreo, per ridurre l’emergenza; valutazioni fitostatiche motivate e accessibili; esplorazione trasparente delle alternative all’abbattimento quando esistono margini di sicurezza; programmi seri di post-impianto con obiettivi di sopravvivenza misurabili; e, quando il taglio è davvero inevitabile, sostituzioni coerenti per specie, portamento e servizi ecosistemici, non meri «numeri» da tabella. È un invito a riconoscere che proteggere gli alberi urbani significa proteggere salute, qualità dell’aria, resilienza climatica e bellezza diffusa della città.

Un interesse pubblico che riguarda tutta la città

Le richieste del Wwf, pur nate dal caso di San Donato Milanese, sono estensibili ad altri Comuni del territorio. L’obiettivo è aprire un confronto informato, coinvolgendo tecnici, amministratori e cittadini, affinché ogni decisione sul verde urbano sia supportata da evidenze e comunicata con chiarezza. In tempi di ondate di calore sempre più frequenti, tagliare un albero maturo è una scelta che pesa sul comfort termico dei quartieri e sul benessere delle persone: per questo, conclude l’associazione, serve una visione all’altezza delle sfide ambientali attuali, capace di conciliare sicurezza e tutela del patrimonio arboreo.

Fonte: 7giorni

venerdì 8 agosto 2025

Droga tra San Donato e Rogoredo: arrestato pusher nel boschetto vicino alla metro

 

Un 48enne egiziano fermato con eroina, cocaina e un bilancino di precisione. Operava tra tangenziale Est e via Impastato

Aveva trasformato la zona verde tra San Donato Milanese e Rogoredo in una base operativa per lo spaccio. Pochi metri separavano il suo “punto vendita” dal capolinea della metropolitana gialla, sfruttando la posizione strategica ai margini della tangenziale est. Nei giorni scorsi, gli agenti del commissariato Mecenate lo hanno sorpreso mentre si muoveva con circospezione all’interno dell’area boschiva, insospettiti dal suo atteggiamento. L’uomo, un cittadino egiziano di 48 anni già noto alle forze dell’ordine, è stato fermato e sottoposto a perquisizione. Addosso aveva 9 grammi di eroina e 5 di cocaina, già suddivisi in dosi pronte per essere cedute, oltre a un bilancino di precisione, strumento classico per il confezionamento. Irregolare sul territorio italiano, è stato arrestato con l’accusa di detenzione di stupefacenti ai fini di spaccio. L’intervento rappresenta l’ennesimo episodio di una lunga serie che conferma come il confine tra San Donato e Rogoredo resti una zona critica. Si tratta di un’appendice del cosiddetto “boschetto della droga”, uno dei luoghi simbolo del degrado legato allo spaccio nell’hinterland milanese. Proprio in questi spazi di confine, spesso sfuggenti alle maglie dei controlli, si sviluppano nuove modalità di smercio, con pusher che si muovono tra boscaglie, raccordi stradali e fermate di trasporto pubblico. La zona, ormai da anni, è sorvegliata con attenzione dalle forze dell’ordine, che continuano a intervenire con operazioni mirate per contenere un fenomeno tutt’altro che isolato. Fonte: 7giorni

Un 72enne ucciso dal treno tra San Donato e Rogoredo: pomeriggio di disagi per i pendolari

 

               Problemi per Trenitalia e Trenord, complice anche la chiusura del passante

L’ennesimo incidente mortale sui binari, avvenuto oggi pomeriggio a Rogoredo, ha causato inevitabili rallentamenti lungo tutto l’asse ferroviario. Una situazione denunciata dal Comitato Pendolari del Sud Milano: «Siamo all’ennesimo episodio. Da anni segnaliamo la presenza di varchi aperti nelle recinzioni ferroviarie. I passaggi abusivi tra una stazione e l’altra — per accorciare il tragitto o per altri scopi — sono all’ordine del giorno. I morti? Ormai uno a settimana». L’appello è chiaro: bonifica urgente di tutta la tratta, e coordinamento fra amministrazioni locali e Rfi (rete ferroviaria italiana) per un piano definitivo. «Non è solo questione di sicurezza pubblica — spiegano dal comitato — ma anche di dignità: per chi perde la vita, per chi resta e per chi, ogni giorno, prende quei treni». Ritardi hanno interessati i convogli a lunga percorrenza ma i sopralluoghi delle forze dell’ordine hanno causato rallentamenti anche nel pomeriggio, quando in conseguenza dell’incidente e della chiusura del passante erano state già previste anche soppressioni di convogli locali che non avevano svolgere la corsa di andata e non erano quindi disponibili per la tratta corrispondente di ritorno. Fonte: Il Cittadino

mercoledì 23 luglio 2025

E' morto Ozzy Osbourne, leggenda dell'heavy metal

 

       Il frontman dei Black Sabbath aveva 76 anni. Il 5 luglio l'ultimo concerto

Nato a Birmingham nel 1948 in una famiglia della working class inglese e registrato all'anagrafe come John Michael Osbourne, si avvicina alla musica negli anni dell'adolescenza ascoltando i Beatles. L'esordio sui grandi palcoscenici è nel 1970, con la fondazione nella città d'origine dei Black Sabbath: gruppo pionieristico dell'hard rock e dell'heavy metal fondato sulle ceneri di una prima band giovanile, i Polka Tulk Blues Band, assieme ai concittadini Tony Iommi (chitarrista di radici familiari italiane e coautore di molte hit), Geezer Butler (bassista) e Bill Ward (batterista). Un'avventura all'insegna di una provocazione urlata sulle scene, ma anche di una straordinaria capacità d'innovazione musicale, che nasce prendendo in prestito il nome stesso del complesso dalla traduzione americana di un film dell'orrore di Mario Bava, 'I tre volti della paura'. E sfocia fin da subito in album venduti in decine di milioni di copie come Black Sabbath, Paranoid, Master of Reality o Sabbath Bloody Sabbath. Voce e leader sul palco della band, Ozzy resta con i compagni di Birmingham dal '70 al 1978. Per poi venire di fatto espulso dopo essere sprofondato nel gorgo delle dipendenze, dagli alcolici alle droghe. Seguirà un periodo precario anche per la sua stessa salute mentale, e quindi la ripresa sotto la pragmatica ala protettrice della moglie Sharon, divenuta anche sua manager. Dietro la spinta di lei, si rimette in sesto, cambia casa discografica, si trasferisce stabilmente in America e si lancia a partire dagli anni '80 in una nuova carriera da solista: nel complesso non meno fortunata, segnata da collaborazioni varie, seppure non senza alti e bassi.

Non mancano d'altronde le sporadiche reunion con i Black Sabbath, dalla prima seguita alla 'pace' del 1985, ad altre suggellate in tour e concerti fra il 1997 e 2006. Ma senza nuovi album inediti collettivi. Fino al primo stop del 2010, al ritorno definitivo con i Black Sabbath del 2011, all'annuncio dello scioglimento del gruppo del 2017. Poco dopo per Ozzy arriva la diagnosi del morbo di Parkinson, destinato a segnare il declino progressivo della sua salute degli ultimi anni, verso l'esito finale. Una traiettoria interrotta tuttavia giusto due settimane fa, il 5 luglio, da un memorabile concerto-evento di saluto alle scene organizzato in suo onore dinanzi a una folla di fan vecchi e nuovi al Villa Park, lo stadio dell'Aston Villa della natia Birmingham. Un tributo fortemente voluto da Sharon e da Tony Iommi, che ha visto ricomporsi la formazione originale della band, invecchiata ma non doma, e durante il quale il vecchio Principe delle Tenebre ha dato fondo, nei limiti del possibile, alle ultime energie assieme agli altri tre. Alternandosi sul palco con gruppi pure leggendari, e figli della loro esperienza, dai Metallica ai Guns N' Roses, a Slayer, ai Pantera, ad altri ancora. Protagonisti di un addio che oggi diventa definitivo. Fonte: Ansa


mercoledì 16 luglio 2025

San Donato, palazzo Eni vuoto. Prove di dialogo tra società: "Una soluzione al più presto"

 

Un circuito di edifici, ponti sospesi ed effetti cromatici, che di certo non manca di attirare lo sguardo. L’avveniristico palazzo uffici che ha cambiato lo skyline di San Donato è stato ultimato. Anche i parcheggi a corredo sono stati realizzati, così come è stata riorganizzata la viabilità circostante. Eppure, i nuovi uffici sono ancora vuoti e non si hanno notizie rispetto alla messa in funzione del complesso. A bloccare il sesto palazzo dell’Eni, imponente centro direzionale sorto tra le vie Correggio, Vannucchi e De Gasperi, sarebbe un contenzioso in corso tra la società del cane a sei zampe e DeA capital, il fondo immobiliare proprietario della struttura. La querelle riguarderebbe alcuni difetti di costruzione che Eni avrebbe rilevato e che frenerebbero, appunto, la presa di possesso del centro direzionale da parte dell’azienda dell’a.d. Claudio Descalzi. La posizione del colosso dell’energia rispetto a questo tema è affidata a una nota: "Eni - vi si legge - non commenta le fasi di confronto in corso tra le parti coinvolte, che rimangono confidenziali, e confida nella finalizzazione del progetto come da accordi contrattuali con le proprie controparti". Fonte: Il Giorno

Agosto difficile per i pendolari: niente S12 e la S1 finirà a Rogoredo

 

                  Interventi sui binari del passante dal 28 luglio al 24 agosto

Tra due settimane passerà a mezzo servizio la linea S1 Lodi-Milano - Saronno. Nel frattempo la linea S12 Melegnano-Milano verrà sospesa nel periodo clou delle vacanze. Sono a rischio disagi centinaia di pendolari del Lodigiano e del Sudmilano. Nella giornata di ieri la conferma ufficiale è arrivata da Trenord: da lunedì 28 luglio a domenica 24 agosto la manutenzione nel passante ferroviario di Milano richiederà lo stop della circolazione ferroviaria tra le stazioni di Bovisa e Rogoredo. La limitazione del servizio riguarderà anche la S1 Lodi-Milano, che effettua le fermate intermedie a Tavazzano, San Zenone, Melegnano, San Giuliano e San Donato. Poi la linea raggiunge lo scalo di Rogoredo prima di immettersi nel passante ferroviario, che tra una quindicina di giorni chiuderà i battenti per quattro settimane. In arrivo dal Lodigiano e dal Sudmilano, i pendolari dovranno quindi scendere dal treno a Rogoredo e raggiungere con altri mezzi i luoghi di destinazione. Oltre ai bus di superficie all’esterno della stazione, l’alternativa è rappresentata dalla linea gialla della metropolitana che si incrocia a Rogoredo. Fonte: Il Cittadino

domenica 13 luglio 2025

SAN DONATO Campagnetta, non si fermano gli intoppi legali: il rilancio è al palo

 

Il sindaco Francesco Squeri: «La nostra prima azione sarà la messa In sicurezza e la pulizia del cantiere»

A San Donato non si è ancora conclusa l’infinita trafila di carte bollate per la realizzazione del grande parco da un milione di euro finanziato dal Pnrr nella Campagnetta di via Di Vittorio: il Comune sta aspettando che si chiuda la procedura di liquidazione dell’impresa che aveva vinto la gara l’appalto, la Baronchelli Costruzioni Generali Srl, per tornare in possesso del terreno. «Solo al termine di questo passaggio giudiziario – fa sapere l’ente in una nota -, sarà possibile riprendere possesso dell’area», che intanto resta un cantiere chiuso al pubblico. L’assessore ai lavori pubblici Massimiliano Mistretta commenta: «Siamo profondamente dispiaciuti per come si è evoluta questa vicenda. Tengo a sottolineare che l’amministrazione ha sempre operato con il massimo rigore e nel rispetto delle norme che regolano l’affidamento e la gestione dei contratti pubblici. Purtroppo – conclude -, i vincoli procedurali, i tempi della giustizia e gli obblighi formali non ci consentono di agire in questo momento per ripristinare le condizioni di decoro e pulizia della Campagnetta». E il sindaco Francesco Squeri ricorda: «Non appena il Tribunale avrà concluso formalmente la procedura di liquidazione il Comune tornerà in possesso dell’area: la nostra prima azione sarà la messa in sicurezza e la pulizia del cantiere, per garantire condizioni adeguate di tutela e ordine pubblico. A seguire, ci attiveremo per riassegnare l’appalto e completare i lavori». La vicenda è nata nell’estate 2024 quando i tecnici dell’ente hanno verbalizzato dei significativi ritardi. A settembre 2024 l’impresa è stata messa in mora, dopodiché l’amministrazione aveva tentato una soluzione costruttiva con l’impresa tenendo conto che per ultimare l’opera mancavano circa 30 giorni di lavori. Ma l’8 marzo 2025 la società ha presentato domanda di concordato preventivo e il 15 maggio il Tribunale ha aperto la liquidazione giudiziale della stessa. «Da quel momento – rende noto il Comune -, la macchina amministrativa si è fermata in attesa delle decisioni della magistratura». Fonte: Il Cittadino

martedì 24 giugno 2025

Decolla il progetto Eni Station: a luglio partono i cantieri

 

San Donato: Sorgerà in città il secondo distributore di idrogeno in Italia

Dietro la rete di cantiere, che sabato pomeriggio è stata trascinata via da un temporale, si vede ancora una spianata deserta, ma dal Comune arriva notizia che il piano di interventi per dare un nuovo moderno volto a piazza Supercortemaggiore partirà nel mese di luglio. Dopo un infinito iter, che ha assorbito anni, una volta ottenute tutte le autorizzazioni necessarie per assicurare risvolti concreti al progetto Eni Station, sembra che le lungaggini degli ultimi mesi siano state legate ai permessi che si sono resi necessari per l’installazione dell’impianto a idrogeno. In base agli aggiornamenti che l’investitore ha reso noti nei giorni scorsi al Comune, è comunque emerso che anche questa procedura sia ormai giunta a buon fine per lasciare posto alla stagione operativa. I riflettori tornano ad accendersi sulla scommessa targata Eni Live che prevede una stazione di servizio all’avanguardia, completa anche di colonnine per le ricariche di veicoli elettrici, corredata da un punto ristoro che sarà frutto della collaborazione tra gli investitori e l’Accademia dello chef stellato Niko Romito sulla base di altri esempi simili che sono sorti in Italia. Sebbene, proprio per la presenza del secondo impianto per i veicoli a idrogeno dopo quello di Bolzano, nella città dell’Eni prenderà forma un disegno che nel suo genere sarà esclusivo. Inoltre, la struttura che verrà edificata accanto a distributori di carburante ospiterà anche la quinta farmacia comunale. Stando alla convenzione urbanistica, il negozio verrà costruito e poi ceduto in comodato d’uso gratuito al Comune. Un’insegna, quella che deve ancora accendersi, che l’amministrazione di Francesco Squeri ha deciso di mantenere accesa 24 ore su 24 per dare ai cittadini del Sudmilano un servizio che sino ad ora non hanno mai avuto. Se dunque nel vedere tutto fermo tra tanti sandonatesi siano sorte alcune perplessità, è iniziato il conto alla rovescia per il progetto, di cui a San Donato si parla da tempo, che coinvolgerà il tratto tra la via Emilia e il nuovo centro direzionale Eni. Uno strategico indirizzo che è particolarmente significativo per il Cane a sei zampe, ma anche per il territorio sandonatese e per tutti i conducenti di passaggio che, a distanza di un paio d’anni dallo smantellamento dei vecchi distributori, potranno rincominciare a fermarsi per fare il pieno di carburante. Fonte: Il Cittadino

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