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mercoledì 17 settembre 2025

E' morto Robert Redford

 


ll decesso  nella sua casa di Provo nello Utah.  Affascinante divo del grande schermo, diventato poi regista premio Oscar,  Redford ha girato film di successo:  dalla Stangata a Tutti gli Uomini del Presidente e La mia Africa.  

La sua ultima apparizione sul grande schermo è stata in Avengers Endgame (2019), in un cameo. Ma alle scene aveva già dato addio l'anno prima, con il film 'The Old Man & The Gun' di David Lowery. Si è spento nel sonno a 89 anni, nella sua casa nello Utah, Robert Redford, leggenda di Hollywood. (ANSA)

mercoledì 23 luglio 2025

E' morto Ozzy Osbourne, leggenda dell'heavy metal

 

       Il frontman dei Black Sabbath aveva 76 anni. Il 5 luglio l'ultimo concerto

Nato a Birmingham nel 1948 in una famiglia della working class inglese e registrato all'anagrafe come John Michael Osbourne, si avvicina alla musica negli anni dell'adolescenza ascoltando i Beatles. L'esordio sui grandi palcoscenici è nel 1970, con la fondazione nella città d'origine dei Black Sabbath: gruppo pionieristico dell'hard rock e dell'heavy metal fondato sulle ceneri di una prima band giovanile, i Polka Tulk Blues Band, assieme ai concittadini Tony Iommi (chitarrista di radici familiari italiane e coautore di molte hit), Geezer Butler (bassista) e Bill Ward (batterista). Un'avventura all'insegna di una provocazione urlata sulle scene, ma anche di una straordinaria capacità d'innovazione musicale, che nasce prendendo in prestito il nome stesso del complesso dalla traduzione americana di un film dell'orrore di Mario Bava, 'I tre volti della paura'. E sfocia fin da subito in album venduti in decine di milioni di copie come Black Sabbath, Paranoid, Master of Reality o Sabbath Bloody Sabbath. Voce e leader sul palco della band, Ozzy resta con i compagni di Birmingham dal '70 al 1978. Per poi venire di fatto espulso dopo essere sprofondato nel gorgo delle dipendenze, dagli alcolici alle droghe. Seguirà un periodo precario anche per la sua stessa salute mentale, e quindi la ripresa sotto la pragmatica ala protettrice della moglie Sharon, divenuta anche sua manager. Dietro la spinta di lei, si rimette in sesto, cambia casa discografica, si trasferisce stabilmente in America e si lancia a partire dagli anni '80 in una nuova carriera da solista: nel complesso non meno fortunata, segnata da collaborazioni varie, seppure non senza alti e bassi.

Non mancano d'altronde le sporadiche reunion con i Black Sabbath, dalla prima seguita alla 'pace' del 1985, ad altre suggellate in tour e concerti fra il 1997 e 2006. Ma senza nuovi album inediti collettivi. Fino al primo stop del 2010, al ritorno definitivo con i Black Sabbath del 2011, all'annuncio dello scioglimento del gruppo del 2017. Poco dopo per Ozzy arriva la diagnosi del morbo di Parkinson, destinato a segnare il declino progressivo della sua salute degli ultimi anni, verso l'esito finale. Una traiettoria interrotta tuttavia giusto due settimane fa, il 5 luglio, da un memorabile concerto-evento di saluto alle scene organizzato in suo onore dinanzi a una folla di fan vecchi e nuovi al Villa Park, lo stadio dell'Aston Villa della natia Birmingham. Un tributo fortemente voluto da Sharon e da Tony Iommi, che ha visto ricomporsi la formazione originale della band, invecchiata ma non doma, e durante il quale il vecchio Principe delle Tenebre ha dato fondo, nei limiti del possibile, alle ultime energie assieme agli altri tre. Alternandosi sul palco con gruppi pure leggendari, e figli della loro esperienza, dai Metallica ai Guns N' Roses, a Slayer, ai Pantera, ad altri ancora. Protagonisti di un addio che oggi diventa definitivo. Fonte: Ansa


sabato 24 maggio 2025

'Benvenuto' quarto scudetto, a Napoli esplode la festa

 

I partenopei vincono il quarto scudetto battendo 2-0 il Cagliari al Maradona. Conte commosso abbraccia De Laurentiis. I giocatori sotto la curva a ballare. (Ansa)

giovedì 22 agosto 2024

giovedì 25 maggio 2023

Addio a Tina Turner, regina del rock'nroll

La cantante aveva 83 anni. Si è spenta a Zurigo dopo una lunga malattia. Nella sua vita ha vinto ben otto Grammy



 

venerdì 10 febbraio 2023

Addio a Burt Bacharach, il re dell'easy listening


 Il musicista è morto a 92 anni nella sua casa di Los Angeles. 500 canzoni, 3 Oscar e 6 Grammy, musica tutt'altro che facile

lunedì 16 gennaio 2023

È morta Gina Lollobrigida. Addio alla Bersagliera d'Italia

 

Grande protagonista del cinema italiano, era nata a Subiaco il 4 luglio del 1927, aveva quindi 95 anni compiuti. (Ansa)

venerdì 30 dicembre 2022

Addio a Pelé, O Rei del calcio amato da tutti. Tre giorni di lutto in Brasile

 

Aveva 82 anni, era ricoverato all'Albert Einstein da fine novembre per un tumore. Martedì i funerali. Lula: 'Non c'è mai stato un numero 10 come lui'. (Ansa)

venerdì 9 settembre 2022

La regina Elisabetta è morta. Carlo III è il nuovo re

 

Elisabetta II è morta, un capitolo di storia si chiude.

Il Regno Unito, i Paesi dell'ex impero britannico e il mondo dicono addio in un clima di profonda commozione alla regina dei record, spirata a 96 anni nell'amata residenza scozzese di Balmoral, con attorno i quattro figli e i familiari più stretti: a cominciare dal primogenito ed erede al trono Carlo, che a 73 diventa infine re con la seconda moglie Camilla al fianco elevata a regina consorte. La figlia di Giorgio VI ha chiuso gli occhi per sempre nell'anno del Giubileo di Platino, 70esimo di un'era iniziata nel lontano 1952, e a 18 mesi dalla scomparsa dell'inseparabile consorte Filippo.

Dopo che solo martedì era riapparsa in un'ultima immagine pubblica - fragilissima, ma in piedi e con un sorriso sereno stampato sul volto - per assolvere ancora una volta con dedizione irriducibile ai propri doveri di monarca costituzionale: presiedendo al passaggio di consegne fra Boris Johnson e Liz Truss, quattordicesimo e quindicesima premier della suo lunghissimo regno, iniziato sotto il segno di Winston Churchill a Downing Street.

Il segno del precipitare della situazione era stato dato in mattinata dall'annuncio del tutto irrituale con cui Buckingham Palace aveva reso pubblica "la preoccupazione dei dottori" di corte per la sua salute (in declino ormai da qualche mese fra periodi di riposo, forfait obbligati e "problemi di mobilità" innescati verosimilmente da altre condizioni patologiche), nonché dalla loro decisione di porla "sotto sorveglianza medica". Parole che evidentemente preparavano all'irreparabile, a quel momento fatidico che l'anagrafe era destinata prima o poi a imporre; e che tuttavia un intero Paese avrebbe voluto rinviare ancora: aggrappato a un punto di riferimento immutabile da decenni, a una delle poche ancore di certezza rimaste a disposizione dell'isola e forse del mondo. La conferma che il tempo si stava ormai compiendo è del resto arrivata con la partenza immediata di tutti e quattro i figli di Sua Maestà verso Balmoral: con Anna, Andrea ed Edoardo (accompagnato dalla consorte Sophie) sulla scia di Carlo. E con quella del nipote William, primogenito di Carlo e secondo in linea di successione, come del fratello minore Harry, sbarcato in Scozia senza la moglie Meghan, ad evitare altre ombre di gossip su un momento solenne e di dolore. Quindi un secondo comunicato è giunto a segnare la parola fine, di fronte alle folle di sudditi e ammiratori che nel frattempo si erano radunati tristi e angosciati davanti alla stessa residenza scozzese, a Buckingham Palace o al castello di Windsor, in una giornata resa luttuosa anche dal cielo grigio e dalla pioggia: "Sua Maestà - le poche parole del testo ufficiale definitivo - è morta pacificamente questo pomeriggio a Balmoral. 
Il nuovo Re e la Regina consorte (Carlo e Camilla) rimarranno a Balmoral stasera e torneranno domani a Londra".
Parole lette con voce rotta dall'emozione dai giornalisti della Bbc e delle altre tv britanniche, e seguite dalle lacrime di non poche persone riunite nel cuore di Londra di fronte a Buckingham Palace per assistere all'ammainabandiera del vessillo reale. Mentre sugli schermi, dopo qualche momento di silenzio, appariva un ritratto di Elisabetta nel fulgore della sua regalità al suono delle note dell'inno God Save the Queen; e dall'intero pianeta - monarchie o repubbliche, poco importa - partiva immediatamente il coro dei messaggi di cordoglio e dei tributi, dal presidente americano Joe Biden a leader o ex leader vari, rivolti alla memoria di una regina amata da tanti e rispettata da quasi tutti nei cinque continenti. "La morte della mia amata madre è un momento di grande tristezza per me e per tutti i membri della mia famiglia", ha commentato quindi Carlo, nel suo primo messaggio in veste di re. "So che sarà profondamente sentita in tutto il Paese, il regno, il Commonwealth e da innumerevoli persone nel mondo. E' di conforto la consapevolezza dell'affetto e del rispetto provato verso la regina", ha concluso il nuovo sovrano che regnerà con il nome di Carlo III, come ha annunciato Clarence House. Parole che riecheggiano quelle di esponenti politici di ogni colore in patria e di leader religiosi cristiani, musulmani ed ebrei. "Siamo devastati", ha infine sintetizzato a nome della nazione Liz Truss, premier Tory designata da Elisabetta II appena 48 ore prima dell'addio, ultimo primo ministro del suo lungo regno.

"Il Regno Unito e il mondo sono sotto shock - ha proseguito Truss, vestita di nero, rivolgendosi in diretta tv al Paese fuori dal portoncino al numero 10 di Downing Street - la regina Elisabetta II è stata una roccia, sotto il suo regno questo Paese è prosperato". Non senza sottolineare "il lutto" di queste ore, ma anche la forza di una "eredità duratura". E promettendo lealtà ora a "Sua Maestà il Re Carlo III" con la formula di rito riveduta e corretta: "God Save the King". "Profondamente addolorato nell'apprendere della morte di Sua Maestà la Regina Elisabetta II, offre sincere condoglianze a Vostra Maestà, ai Membri della Famiglia Reale, al Popolo del Regno Unito e del Commonwealth. Mi unisco volentieri a tutti coloro che piangono la sua perdita nel pregare per il riposo eterno della defunta regina, e nel rendere omaggio alla sua vita di servizio senza riserve per il bene della nazione e del Commonwealth, al suo esempio di devozione al dovere, alla sua ferma testimonianza di fede in Gesù Cristo e alla sua ferma speranza nella sue promesse". Così il Papa nel telegramma di cordoglio per Elisabetta II. (Ansa)

venerdì 27 maggio 2022

Morto a 72 anni Alan White, lo storico batterista degli Yes

 

Si è spento nella sua casa a Seattle il batterista Alan White che ha collaborato con John Lennon e George Harrison, ed è diventato celebre soprattutto per gli oltre quarant'anni di permanenza nel gruppo rock britannico Yes. A dare il triste annuncio è stata la stessa band che su Twitter ha comunicato ai fan: «È con profonda tristezza che gli Yes annunciano che Alan White, il loro amatissimo batterista e amico da 50 anni, è scomparso, all'età di 72 anni, dopo una breve malattia». Il gruppo rock condivide inoltre un breve ricordo che la famiglia di White ha voluto postare sui social. «Nel corso della sua vita e dei sei decenni della sua carriera, Alan è stato molte cose per molte persone: una rock star per i fan di tutto il mondo; compagno di band di pochi eletti e gentiluomo e amico di tutti coloro che lo hanno incontrato». Fonte: Il Mattino

mercoledì 2 febbraio 2022

E' morta Monica Vitti, icona del cinema italiano

 

Assente dalle scene dal 2001 in seguito alla sua lunga malattia, una forma di Alzheimer che l'ha isolata dal mondo. Aveva compiuto da poco 90 anni. Il cordoglio della cultura e del cinema. Fonte: ANSA

mercoledì 22 settembre 2021

I Genesis di nuovo sul palco, partito l'ultimo tour: Phil Collins protagonista anche da seduto

 

Nonostante le evidenti difficoltà fisiche il cantante ha tenuto banco per quasi due ore di spettacolo. L'ultima volta che erano stati su un palco insieme era stata il 13 ottobre del 2007. A 14 anni di distanza da quel concerto, i Genesis sono tornati sul palco per il loro tour inglese, già fissato per l'anno scorso ma poi rinviato a causa della pandemia di Covid. Con un Phil Collins in evidente difficoltà fisica, costretto a fare tutto lo show da seduto, la band ha comunque presentato uno spettacolo godibile e ricco di successi.Si tratterà molto probabilmente dell'ultimo tour del gruppo, anche se nel caso dei Genesis è proprio il caso di affermare che non bisogna mai dire mai. E' stato Collins, alle prese da anni, ad affermare che dopo queste date dirà definitivamente addio. Ma proprio il cantante e (ormai ex) batterista già in passato aveva pronunciato degli addii che sembravano definitivi salvo poi ritornare sui propri passi. Stessero così le cose comunque il "Last Domino? Tour" proseguirà per alcune date in Inghilterra per poi trasferirsi negli Stati Uniti e in Canada, dove si chiuderà il 16 dicembre. Insomma, niente date europee e tanto meno in Italia. Dove, al di là della condizioni di Collins, ci sono ancora tutta una serie di restrizioni che impedirebbero concerti "normali". Il concerto ha visto una scaletta corposa, di quasi venti brani, molti dei quali in forma di medley in modo da poter suonare più canzoni possibile. Un set ovviamente impostato sul periodo della band con Collins come leader, anche se non è mancata qualche capatina nel passato remoto del periodo "Peter Gabriel". Collins pur da seduto ha dato tutto, non rinunciando nemmeno al classico numero in cui suona il tamburello durante un break di "I Know What I Like". In passato lo faceva saltando e muovendosi, percuotendo il tamburello che tutte le parti del corpo, oggi lo fa da seduto. Mentre dietro le pelli della batteria c'è suo figlio Nic... Fonte: TGcom24

mercoledì 25 agosto 2021

È morto Charlie Watts, il batterista dei Rolling Stones

 

Nulla è eterno. Nemmeno i Rolling Stones. È morto ieri Charlie Watts. Il batterista della più grande rock band del pianeta aveva 80 anni. Il volto affilato ed elegante, il sorriso enigmatico, la postura composta dietro ai tamburi, si diceva fosse uno che non amava feste e festine, vizi e viziacci, il lato meno trasgressivo della linguaccia. Aveva confessato di aver sbandato un po’ negli anni 80 causa confidenza eccessiva con droga e alcol, ma Watts era quello con la passione per i vestiti dei sarti di Savile Row (altro che le paillettes di Mick o il look piratesco-tzigano di Keith), quello che alle groupie preferiva la fedeltà alla moglie Shirley, conosciuta prima del successo e sposata nel 1964, quello meno presente nel gossip e nelle cliniche di rehab. Fonte: Corriere della Sera

lunedì 12 luglio 2021

CALCIO: Italia campione d'Europa

 

                  Inghilterra battuta 4-3 dopo i calci di rigore

lunedì 5 luglio 2021

giovedì 27 maggio 2021

martedì 18 maggio 2021

Addio a Franco Battiato, cantautore attraverso i generi

 

Il cantautore, morto oggi nella sua residenza di Milo, era nato a Jonia il 23 marzo del 1945 (Ansa)

venerdì 9 aprile 2021

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