mercoledì 16 luglio 2025
San Donato, palazzo Eni vuoto. Prove di dialogo tra società: "Una soluzione al più presto"
mercoledì 28 maggio 2025
Il Parco Agricolo Sud Milano compie 35 anni: una festa per la natura, l’agricoltura e la cultura del territorio
giovedì 18 luglio 2024
Pratone di San Donato Milanese: meno cemento e più verde per il piano Caltagirone, il progetto trasforma l'area in un grande parco pubblico
Il Comune ha intrapreso una svolta green per il Pratone, destinando l'83% della sua superficie alla realizzazione di un ampio parco pubblico. La variante al Piano Integrato di Intervento, che coinvolge il Pratone e il comparto De Gasperi Ovest, è entrata nel vivo, segnando un cambiamento significativo rispetto ai piani iniziali del gruppo Caltagirone.
Le novità del progetto
La giunta guidata da Francesco Squeri, già a marzo, ha espresso l'intenzione di trasferire una parte delle volumetrie edilizie inizialmente previste per il Pratone nell'area De Gasperi Ovest. Questa decisione mira a creare un centro città con una forte connotazione verde, preservando il tradizionale rettangolo green del concentrico. Inoltre, i 50 alloggi comunali previsti nell'area De Gasperi Ovest saranno realizzati all'interno del nuovo isolato urbano, sostituendo il silos per le auto previsto nel progetto originale.
Impegno per la conservazione del Pratone
Il sindaco Francesco Squeri e la sua amministrazione stanno facendo tutto il possibile per preservare l'area del Pratone come verde pubblico. Questo impegno si riflette nella variante del piano, che pone grande attenzione alla sostenibilità e alla conservazione delle aree verdi, integrando misure per la protezione ambientale e il miglioramento della qualità della vita dei cittadini.
Sviluppo sostenibile e rispetto dell'ambiente
Il progetto del Pratone dimostra che è possibile integrare sviluppo sostenibile e rispetto dell'ambiente. La scelta di destinare la maggior parte dell'area a verde pubblico, trasferendo le volumetrie edilizie in altre zone, è un esempio concreto di come urbanizzazione e tutela dell'ambiente possano coesistere armoniosamente. Questa visione non solo protegge il patrimonio naturale, ma promuove anche uno stile di vita più sano e sostenibile per i residenti.
Il processo e la partecipazione dei cittadini
La variante del piano sta seguendo l'iter normativo, con particolare attenzione alla Valutazione Ambientale Strategica (VAS). I cittadini avranno la possibilità di esprimere le loro valutazioni e contributi entro il 6 agosto, seguendo le modalità indicate nei documenti ufficiali. È stata resa disponibile tutta la documentazione riguardante il nuovo disegno urbanistico, ora sotto i riflettori.
Ottocento nuovi appartamenti
Il progetto prevede comunque la costruzione di circa ottocento nuovi appartamenti, prevalentemente nel quartiere De Gasperi Ovest. Con il completamento del nuovo centro direzionale Eni nell'area De Gasperi Est, che attende solo l'inaugurazione, l'attenzione si sposta ora sulla visione della città del futuro. Fonte: 7giorni
martedì 28 maggio 2024
San Donato: il via libera allo stadio non c’è ancora ma intanto il Milan recinterà l’area e taglierà alberi
Il terreno è di proprietà privata, avvertito il Comune ma si può già procedere
Mentre a San Donato resta aperto un rovente dibattito sul futuro stadio del Milan, ed è stata impedita ai cittadini la possibilità di esprimersi in un referendum, per motivi burocratici, il club rossonero sta dando avvio ai preparativi per recintare l’area San Francesco dove intende realizzare il proprio impianto da 70mila posti. Dopo i sopralluoghi effettuati nei mesi scorsi dai tecnici dei rossoneri insieme alla polizia di Stato del commissariato Milano-Mecenate nel comparto che da anni è terra di spaccio, dal municipio arriva conferma che il Milan sta dando avvio ai passaggi ufficiali per effettuare una generale pulizia che prevede la totale rimozione dei rifiuti, che si sono accumulati in anni di bivacchi, a cui si sommeranno degli interventi per fare piazza pulita della vegetazione spontanea mediante un piano che prevede anche l’abbattimento di alcuni alberi definiti «pericolanti». Una volta completate queste operazioni, a quel punto verrà installato il recinto lungo il perimetro dell’insieme di terreni che nel frattempo il Milan ha acquistato per insediarvi la propria cittadella che oltre allo stadio prevede anche la sede della società e il suo museo insieme a un residence e a una serie di altre attrattive. In queste settimane il club ha quindi preso contatti con gli uffici del Comune per ottenere le autorizzazioni necessarie ad intervenire sul verde. Fonte: Il Cittadino
martedì 21 novembre 2023
San Donato, si svela il nuovo quartier generale dell’Eni
Sono stati finalmente rimossi gli sbarramenti dal nuovo quartier generale dell’Eni lungo il lato che si affaccia sulla via Correggio: il prestigioso centro direzionale disegnato dallo studio statunitense Morphosis, realizzato in fregio al quartiere di Metanopoli, è “entrato” a tutti gli effetti a fare parte del tessuto urbano della città. La novità nei giorni scorsi è stata colta a colpo d’occhio da numerosi sandonatesi che per anni si sono trovati di fronte alle “barriere” con cui è stata delimitata l’area del comparto De Gasperi Est dove era in corso il cantiere gigante. L’inaugurazione del complesso, in cui troveranno posto 4mila lavoratori, è prevista per il 2024. Fonte: Il Cittadino
giovedì 20 luglio 2023
SAN DONATO Nasce il comitato di cittadini pronto a scendere in campo contro lo stadio del Milan
«Facciamo squadra per non svendere la città»: con questo motto a San Donato è nato il comitato “No stadio” composto dalla cordata di cittadini che è scesa in campo per alzare in modo risoluto gli scudi contro l’impianto da 700 milioni di euro. Il nuovo organismo, promosso dai volontari che nel corso di una fitta staffetta di banchetti hanno già raccolto oltre 1300 firme per dire “no” al maxi investimento del Milan, avrà i seguenti portavoce: Annalisa Molgora, Iris Balestri, Innocente Curci, Giorgio Bianchini e Marco Menichetti. Figure, viene ricordato in una nota, che conoscono i problemi della città dell’Eni e del Sudmilano, accomunate da una spiccata vocazione ambientalista e che hanno fornito ampia disponibilità a condividere la propria esperienza. Il loro impegno, mettono in risalto i promotori dell’iniziativa, sarà quello di illustrare ai sandonatesi «quali siano i rischi e le difficoltà a cui si andrebbe incontro se fosse dato il via libera a questo intervento urbanistico così invasivo e così lontano dalle esigenze e dalle peculiarità della San Donato pensata e voluta da Enrico Mattei». Annunciando l’intenzione di mettere in pista contro lo stadio delle «iniziative di protesta in tutte le forme possibili previste dalla legge», il neo comitato non risparmia un affondo contro l’amministrazione comunale. In particolare i suoi esponenti sottolineano: «Il mega-complesso sportivo e commerciale, su cui si stanno dimostrando sempre più disponibili a scatola chiusa il sindaco e la sua maggioranza, non è mai stato posto in discussione in consiglio comunale e non è nemmeno indicato nel programma amministrativo della città». E proseguono osservando: «Seppure l’idea sia già propagandata come la panacea a tutti i problemi della nostra città, in realtà sono tantissimi i cittadini che stanno esternando il proprio disaccordo ed evidenziando forti preoccupazioni. Lo testimonia - concludono - la raccolta firme a supporto della petizione ufficiale No stadio: l’obiettivo minimo era di 300 firme di cittadini maggiorenni residenti, ma in poche settimane si è già raggiunta la cifra record di 1.300 adesioni».
Proprio al fine di tenere aperto un confronto trasversale con la città, il comitato è decollato senza simboli di partiti, associazioni o liste civiche. Fonte: Il Cittadino
giovedì 29 giugno 2023
Flashmob di fronte al municipio di San Giuliano contro la nuova strada tra Sesto Gallo e Civesio
«Strada Sesto Gallo - Civesio? No grazie!»: con questo slogan il comitato di San Giuliano Villa Angelino martedì sera si è riunito in un flashmob davanti al municipio. Nel corso del presidio si è alzato anche un “no” allo stadio del Milan nel Comune confinante di San Donato. Il disappunto dei manifestanti è stato in particolare espresso per il secondo lotto, previsto nei documenti di programmazione, dell’asse viario (i cui cantieri sono in fase di decollo), che in prima battuta collegherà la via Emilia, attraverso il sottopasso Borsellino, al comparto di Sesto Gallo. Una posizione, quella assunta dal gruppo di sangiuliani, legata al temuto incremento di traffico e smog, nonché ai problemi di sicurezza che l’opera, secondo i diretti interessati, comporterebbe ai cittadini che percorreranno la nuova pista ciclopedonale tra Civesio e Borgolombardo, nonché alle ripercussioni sullo storico Cammino dei monaci che unisce l’Abbazia di Chiaravalle a quella di Viboldone. Fonte: Il Cittadino
giovedì 8 giugno 2023
San Donato, le “barricate” degli ambientalisti contro lo stadio del Milan
Un’opera che «da sola annullerebbe tre anni di sforzi e sacrifici compiuti per ridurre le emissioni di CO2» e un intervento «del quale davvero non abbiamo bisogno». È una presa di posizione netta, «frutto non di mere preferenze personali ma di studi, analisi e riscontri», quella che emerge dall’incontro pubblico tenutosi nella serata di martedì in sala consiliare, a San Donato, dove GreenSando e Wwf hanno chiamato a raccolta esperti, attivisti e cittadini per interrogarsi sull’opportunità, o meno, di realizzare il nuovo impianto sportivo sognato dal Milan sull’area San Francesco di San Donato. Gli ultimi “rumors”, rilanciati da una storica testata sportiva, sembrano infatti indicare San Donato come scelta probabile per la realizzazione del nuovo impianto sportivo di proprietà, scelta che secondo le voci raccolte troverebbe spiegazioni nella localizzazione stessa dell’area interessata, a ridosso della rete autostradale e biglietto da visita per la città del calcio. Una scelta, quindi, che sarebbe dettata da visibilità e accessibilità, ma della quale, al momento, l’amministrazione comunale di San Donato non sarebbe al corrente, visto che rimarrebbe valida anche l’alternativa di Sesto San Giovanni. Fonte: Il Cittadino
venerdì 3 febbraio 2023
Consumo di suolo alle stelle nel Sudmilano, cancellati 10 ettari in un anno
L’affondo arriva dall’Osservatorio contro il consumo di suolo del Sud-Est Milano, organismo composto da Italia Nostra, Legambiente, Wwf, Slow food, Desr, Amici di Carlotta, comitato Tilt Vizzolo, Greensando, comitato Stop alla logistica Sordio-San Zenone, associazione per i Vivai Pronatura, associazione per il Parco Sud Milano, associazione Noi, associazione Cittadini di Paullo, comitato Salviamo gli alberi di via Galvani a Peschiera, comitato Salviamo il Pratone, comitato No Logistica di Paullo e associazione culturale per l’Autogestione, che opera a Carpiano, Cerro, Colturano, Dresano, Mediglia, Melegnano, Pantigliate, Paullo, Peschiera, San Colombano, San Donato, San Giuliano, San Zenone, Tribiano e Vizzolo.
«Nel 2021 il Sud-Est Milano ha perso altri 10 ettari di suolo pari a 14 campi da calcio, valore simile a quello del 2020 - si legge in una nota dell’organismo, che traccia un bilancio dell’attività svolta l’anno scorso -: il Comune peggiore è Paullo con 5,7 ettari, mentre solo Colturano, Pantigliate, San Donato e San Zenone non hanno consumato suolo». Sempre secondo l’Osservatorio, la situazione è destinata a peggiorare in un prossimo futuro. «A Melegnano è in arrivo il Campus Data Center che, con le strutture di corredo, sigillerà oltre 200mila metri quadrati di suolo agricolo, il 4 per cento dell’intero territorio comunale - incalza ancora l’organismo -. Resta invece aperta la questione della San Carlo, che avrebbe un impatto ancora maggiore: complessivamente stiamo parlando di un consumo di suolo agricolo pari a 400mila metri quadrati corrispondenti addirittura a 57 campi da calcio. Come dimostrano i dati dell’Ispra, l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, neppure dal punto di vista economico le due operazioni sono sostenibili. Sempre a Melegnano è stata avviata una variante al Piano di governo del territorio, le cui conseguenze potrebbero essere nefaste». Ma l’Osservatorio ha sollevato anche il caso di San Donato, dove restano aperti i due grandi interventi ipotizzati dalla passata amministrazione della città dell’Eni. «Ci riferiamo ai piani in tema di edilizia sia privata sia pubblica sul Pratone e allo Sport city life nella zona di cascina San Francesco, che anche in questo caso potrebbero avere effetti deleteri - ribadisce l’organismo in conclusione -: ancora una volta rilanciamo dunque sulla necessità di varare politiche ad hoc per tutelare il suolo, che rappresenta una risorsa fondamentale da molteplici punti di vista». Fonte: Il Cittadino
lunedì 2 maggio 2022
SAN DONATO EniStation, c’è il via libera al maxidistributore del futuro
Il passo nel futuro che compirà piazza Supercortemaggiore con il progetto EniStation è ormai alle porte: il Comune si prepara a sottoscrivere la convenzione con il “Cane a sei zampe” che porterà a San Donato il secondo impianto ad idrogeno d’Italia dopo quello di Bolzano. Oltre alla riqualificazione degli storici impianti di carburante, il disegno prevede delle postazioni di ricarica delle auto elettriche, nonché una struttura che ospiterà un punto ristoro insieme ad una serie di servizi tra cui è in programma la quinta farmacia comunale in un nuovo spazio che verrà concesso all’ente per 20 anni in comodato d’uso gratuito. Nel complesso, l’operazione porterà nelle casse del Comune un milione e 250mila euro.
L’importo di 365mila euro sarà versato da Eni per la cessione della fascia di terreno presente tra le due attuali stazioni di servizio. Si sommano altri 235mila euro di oneri di urbanizzazione primaria e secondaria oltre a 600mila euro di contributi vari. Le cifre, viene reso noto dal municipio, figurano nel testo della convenzione che darà il definitivo via libera al permesso di costruire. Si prospetta così una stazione che in base alle anticipazioni viene descritta come “innovativa e di design”, integrata architettonicamente con il nuovo centro direzionale Eni che si trova alle sue spalle. L’accento in una nota viene posto anche sulla svolta “green”. Si parla di riduzione del 25 per cento dell’anidride carbonica emessa annualmente in atmosfera rispetto ad un punto vendita di uguali dimensioni, per un risparmio annuo stimato di 55 tonnellate di anidride carbonica, pari all’assorbimento di un bosco di 4.500 alberi. Il fabbisogno energetico della struttura, inoltre, verrà coperto in misura significativa da energia proveniente da fonti rinnovabili con la raccolta ed il recupero di acque piovane e la capacità di decomporre agenti inquinanti mediante l’utilizzo di appositi rivestimenti.
«San Donato – commenta il vicesindaco Gianfranco Ginelli in corsa per la fascia tricolore sostenuto dalla coalizione di centrosinistra – è pronta ancora una volta a tracciare la rotta in materia di sostenibilità e mobilità green: la nuova EniStation rappresenta il modello sul quale, in futuro, si struttureranno tutte le stazioni di rifornimento del Paese. Essere tra le prime città italiane a sperimentare il domani della mobilità veicolare è per noi motivo di orgoglio». Fonte: Il Cittadino
lunedì 17 gennaio 2022
Alberi abbattuti e altri da salvare, presidio degli ambientalisti a San Donato.
Sono 75 gli storici tigli su cui caleranno le ruspe per fare spazio alle rotonde previste dalla costruzione del VI Palazzo Uffici di Eni
lunedì 22 novembre 2021
A Melegnano inizia a crescere il bosco del Montorfano con ottocento alberi e arbusti
Con tanto di badili, guanti e stivali, nella giornata di sabato anche i bambini hanno messo a dimora le prime piante nel futuro bosco del Montorfano, dove complessivamente verranno piantumati 820 tra arbusti, piantine e alberi tanto da renderlo sempre più un polmone verde per l’intera realtà di Melegnano. È questa la suggestiva iniziativa promossa in occasione della Festa dell’albero dall’amministrazione alla guida della città con Ersaf (Ente regionale per i servizi all’agricoltura e alle foreste), Wwf Sudmilano e comitato Montorfano presente con il segretario Marco Crisanto, che nel fine settimana è stata presentata dall’assessore all’ambiente di Melegnano Marialuisa Ravarini.
«Grazie ai 63mila euro messi a disposizione dal nostro Comune, 33mila dei quali sono legati alle compensazioni ambientali derivanti dal taglio di 14 piante nell’ambito di un piano di recupero in zona Giardino, metteremo a dimora 820 tra alberi e arbusti tra il bosco di Montorfano e l’area di via Martin Luther King - sono state le sue parole -. L’intervento è peraltro strettamente collegato al piano Re Lambro Se, che punta a recuperare a livello territoriale le aree attorno al fiume e a Melegnano interesserà proprio il quartiere Montorfano». Concetti ribaditi dal presidente del Wwf Sudmilano Giorgio Bianchini con Erminia Mandarini e Alessandro Podenzani in qualità di gestori del bosco di Montorfano, l’oasi naturalistica comunale in fregio alla via Emilia e in riva al fiume Lambro, secondo i quali le piantumazioni contribuiranno a rafforzare ancor di più il ruolo del quartiere quale polmone verde dell’intera città di Melegnano. Tutti muniti di badili, guanti e stivali, sabato pomeriggio gli amanti dell’ambiente hanno quindi iniziato a piantare ginestre e carpini, querce e ontani, betulle e frassini nell’area verde in fondo a via Martin Luther King, dove dunque sorgerà un vero e proprio bosco a pochi metri da numerosi nuclei condominiali: iniziato ufficialmente una decina di giorni fa e realizzato dagli esperti di Ersaf, l’intervento è previsto anche all’interno del bosco di Montorfano, dove la piantumazione si accompagnerà alla complessiva manutenzione dell’oasi nella periferia est della città.
L’altro giorno anche i bambini hanno giocato un ruolo di primo piano nella messa a dimora dei nuovi alberi, che fa seguito alla pulizia del bosco di Montorfano avvenuta un paio di settimane fa nell’ambito dell’iniziativa “Puliamo il mondo” organizzata a Melegnano da Legambiente Lombardia. Fonte: Il Cittadino
mercoledì 13 ottobre 2021
La Paullese chiude per 18 mesi: martedì il “check up” sulla viabilità
Dalla Paullese (chiusa) alla nuova complanare (finalmente aperta). Da oggi, per un anno e mezzo (per la precisione 18 mesi), la strada di servizio che affianca l’ex statale 415 all’altezza di Paullo sopporterà il traffico tra il cavalcavia sulla tangenziale (all’altezza della cascina Linate) e il ponte Muzza (all’altezza dell’ex bar Bianco). Una rivoluzione viabilistica, che creerà inevitabilmente molti disagi, anche se è stato fatto il possibile per ridurli al minimo. Se ne è parlato martedì pomeriggio nell’ultimo sopralluogo prima dalla chiusura della Paullese, che ha coinvolto la società costruttrice Gimaco, la Città Metropolitana e la polizia locale. «Per noi è fondamentale che ogni aspetto sia stato curato fin nel minimo dettaglio» spiega il comandante della polizia locale Stefano Papalia, sul posto con il responsabile dell’ufficio tecnico Andrea Marzioni, attento a verificare la predisposizione della segnaletica orizzontale e verticale e della posa della cartellonistica, suggerendo (laddove necessario) alcune integrazioni (come il divieto di transito per i mezzi pesanti sulla provinciale 161). Nel dettaglio la viabilità è stata ridefinita dall’apertura parziale della «complanare, che garantisce la circolazione, per chi proviene da Crema, superato il cavalcavia Tem, attraverso un flesso che devia il traffico dalla Paullese, di proseguire fino al ponte sulla Muzza, dove si troverà un altro flesso per reimmettersi sulla Paullese» spiegano dalla Gimaco.
L’ex statale 415 sarà bloccata con dei new jersey per impedire l’accesso all’altezza della cascina Linate e del bar Bianco, mentre sull’estensione del tratto chiuso (circa un chilometro) saranno presenti delle reti arancioni da cantiere. «Le reti saranno aperte da noi per le attività di cantiere all’altezza di Conterico - spiegano dalla Gimaco -. Qui sono stati posizionati dei nuovi corpi semaforici, azionati da radar e da spire, che garantiranno l’accesso e l’uscita dalla provinciale 161, aperta contestualmente alla complanare». Rispetto a prima, i pendolari della Paullese saranno obbligati a viaggiare su una strada a calibro minore (8 metri, con corsie di 3 metri e mezzo ciascuna, rispetto alla Paullese che aveva un calibro di 12 metri) e con un limite di velocità di 40 chilometri orari (contro i 90 sulla Paullese) e divieto di sorpasso. «Un sacrificio necessario per concludere i lavori di raddoppio,- concludono dalla Gimaco -: tra i primi interventi che saranno realizzati ci sarà la costruzione della rotonda a Paullo con relativo cavalcavia». Fonte: Il Cittadino
venerdì 24 settembre 2021
La metropolitana arriverà fino a Paullo
venerdì 17 settembre 2021
Paullo, doccia fredda dai tecnici: la metro non è la soluzione ideale
Gli esiti dello studio di fattibilità mostrano altre ipotesi possibili.
mercoledì 28 aprile 2021
In bicicletta per dire no al “serpente d’asfalto
In bicicletta per dire no al “serpente d’asfalto
In bicicletta sull’antico sentiero dei monaci, e in tanti sabato hanno accolto l’invito a pedalare insieme per ricordare che “quella strada rappresenta una ferita inaccettabile “. Un lungo serpentone colorato - almeno 150, 200 partecipanti - ha attraversato le campagne tra San Donato e San Giuliano, dall’ingresso “nascosto” del futuro parco Gustavo Hauser fino all’abbazia di Viboldone, antica tappa che un tempo segnava il percorso dei monaci che popolavano, e custodivano, il territorio sudmilanese. Obiettivo, ribadire il no al contestato progetto di aprire una nuova strada al confine tra San Donato e San Giuliano. Fonte: Il Cittadino
giovedì 1 aprile 2021
In arrivo 54 nuovi alberi a San Donato. Partite le piantumazioni in diversi parchi della città
Lavori in corso per arricchire il patrimonio arboreo cittadino. Lo scorso venerdì i tecnici di Floricoltura – impresa incaricata alla manutenzione del verde pubblico sandonatese – hanno avviato le operazioni di messa a dimora di 54 nuove essenze, lavori che saranno eseguiti in diversi parchi cittadini e per le vie dei quartieri Concentrico, Metanopoli, Bolgiano, Certosa e della frazione di Poasco.
Le piantumazioni sono state pianificate dall’Amministrazione comunale con un duplice obiettivo. In primo luogo esse serviranno a sostituire gli alberi rimossi sulla base di prove di trazione con esito negativo e quelli abbattuti in seguito agli eventi atmosferici dello scorso inverno, quali, a titolo d’esempio, le abbondanti nevicate di inizio anno. In seconda battuta, tali operazioni daranno il via a una serie di nuove piantumazioni che continueranno nel corso del prossimo autunno e segneranno un incremento del numero di esemplari arborei presenti in città.
«I tecnici di Floricoltura – dichiara l’Assessore all’Ambiente e agli Orti Urbani Andrea Battocchio – sono già al lavoro per tradurre in pratica il piano di cura e arricchimento del verde pubblico approntato dall’Amministrazione. I lavori consentiranno di porre rimedio ai danni causati dal maltempo e di risolvere le criticità evidenziate nel corso degli ultimi mesi dai nostri tecnici e dall’impresa di manutenzione».
«Le piantumazioni avviate la scorsa settimana e che proseguiranno nel corso dell’anno – aggiunge il Sindaco Andrea Checchi – si pongono in linea continuità con le politiche adottate dalla nostra Amministrazione per il miglioramento del decoro urbano, della vivibilità degli spazi e della salubrità dell’aria. Siamo fermamente convinti del fatto che lavorare per il benessere del patrimonio arboreo significhi, in ultima istanza, lavorare per il benessere dell’intera comunità». Fonte: Il Cittadino