Modifiche temporanee alla viabilità di San Donato Milanese dall’8 al 12 settembre per lavori di manutenzione straordinaria
mercoledì 10 settembre 2025
A San Donato Milanese prosegue il piano asfalti 2025: interventi notturni in via Martiri di Cefalonia e via Cesare Battisti
lunedì 8 settembre 2025
San Donato e San Giuliano: i Comuni abbattono gli alberi più grandi
Alberi abbattuti dai Comuni di San Donato e San Giuliano perché troppo alti, sale la protesta. «Siamo amareggiati e per certi versi anche increduli di fronte ai recenti abbattimenti di alberi a San Donato». Disappunto e apprensione si alza dal Wwf Martesana Sudmilano di fronte ai nuovi interventi con cui sono state rase al suolo altre piante. In una nota diramata ieri il presidente dell’associazione Giorgio Bianchini e i volontari hanno in particolare espresso grosse perplessità per la sorte dei pioppi del Parco Trepalle e per il taglio di esemplari nel Pratone. Ma anche a San Giuliano un gigante verde è sparito per sempre, a opera dell’amministrazione Segala: era una sorta di monumento che si incontrava da almeno sessant’anni percorrendo la via Emilia all’altezza di via Matteotti: il grande albero, che ci ha regalato per lungo tempo ombra e bellezza, è stato abbattuto sotto gli sguardi increduli dei cittadini che hanno assistito a questo inspiegabile intervento». È clima di tristezza e disappunto tra i tanti sangiulianesi che hanno osservato le folte chiome del gigante verde riversate per terra, pronte per essere smaltite. E che poi hanno guardato i pezzi di tronco che sono rimasti nel terreno su cui è stato appoggiato l’imponente albero. Fonte: Il Cittadino
mercoledì 3 settembre 2025
San Donato Milanese, rissa in stazione: due giovani feriti e trasportati in ospedale
sabato 30 agosto 2025
San Donato Milanese, riapre la piattaforma ecologica di via per Monticello
SAN DONATO Continua la processione dei disperati della droga
Nemmeno muri e cancellate hanno fermato il viavai di disperati che ogni giorno, dal piazzale della stazione di Rogoredo, imboccano via Orwell per raggiungere gli spacciatori lungo la spianata di San Donato Qui, ai margini di Milano e alle porte della città dell’Eni, continua a ripetersi la processione di ragazzi e adulti che cercano eroina e cocaina, assaltando le auto parcheggiate a pochi passi dalle case e dalle strade del quartiere per qualche monetina. A denunciarlo Davide Rocca, a Milano, consigliere di Fratelli d’Italia del Municipio 4: «Chiederò la Commissione sicurezza sul posto, una prima azione per sensibilizzare Comuni e istituzioni». L’esponente FdI sollecita misure più incisive contro quella che definisce «una piaga che porta centinaia di giovani a rovinarsi la vita».Fonte Il Cittadino
lunedì 25 agosto 2025
Alberi a rischio a San Donato Milanese, il WWF chiede un cambio di rotta
«La sicurezza è fondamentale, ma l’abbattimento non può essere l’unica risposta»: l’associazione solleva dubbi su metodo, trasparenza e compensazioni, e invita il Comune a rivedere l’approccio
Il contesto: sei abbattimenti per motivi di sicurezza
Nei giorni scorsi il Comune di San Donato Milanese ha annunciato un piano che prevede l’abbattimento di più alberi «pericolanti» per ragioni di sicurezza. La comunicazione, datata 19 agosto 2025, ha acceso l’attenzione del Wwf Sud Milano (Wwf Martesana Sud Milano), che ha deciso di intervenire per esprimere il proprio punto di vista e sollevare alcune questioni rimaste, a loro dire, senza risposta.
Le domande inevase: dove e quali sono gli alberi interessati
Il primo nodo riguarda la trasparenza: quali sono esattamente gli alberi oggetto dell’intervento? Si trovano nei parchi, lungo i filari stradali o in altre aree pubbliche? Senza un elenco puntuale, mappa o perimetrazione, per il Wwf è difficile comprendere la reale portata del provvedimento e valutare, di conseguenza, l’impatto sull’ecosistema urbano e sulla fruizione degli spazi verdi da parte dei cittadini. L’associazione chiede quindi di chiarire sedi, specie e condizioni fitosanitarie di ogni pianta destinata al taglio.
L’approccio alla gestione del verde: costo o bene comune
Nessuno mette in discussione la priorità della sicurezza di persone e beni. Tuttavia, osserva il Wwf, l’impressione è che in città la gestione degli alberi venga letta soprattutto come un costo, anziché come un investimento sul benessere collettivo e sul futuro. Un albero maturo offre ombra, riduce le isole di calore, filtra gli inquinanti, ospita biodiversità e migliora la qualità della vita; perderlo significa rinunciare a servizi ecosistemici che non si recuperano in tempi brevi. Da qui l’appello a considerare gli alberi non come «problemi da rimuovere», ma come patrimonio da curare, programmando per tempo monitoraggi, manutenzioni e piani di gestione.
Alternative all’abbattimento: quando si può mettere in sicurezza
Un altro punto sollevato riguarda le alternative tecniche all’abbattimento. È davvero inevitabile arrivare al taglio ogni volta che si rileva un rischio? Secondo il Wwf, esistono soluzioni per aumentare la stabilità e la sicurezza di esemplari compromessi ma non condannati: consolidamenti mirati, potature di alleggerimento, ancoraggi o sostegni, interventi di cura del suolo e dell’apparato radicale. In molte città italiane – sottolinea l’associazione – non mancano esempi virtuosi in cui si è scelta la via della messa in sicurezza, preservando esemplari di alto valore paesaggistico e ambientale. Per questo si chiede che, prima di tagliare, siano esplorate e motivate in modo pubblico tutte le opzioni disponibili.
La falsa equivalenza: dieci giovani non “valgono” un grande albero
Il Wwf contesta anche l’idea, spesso utilizzata nei piani di compensazione, che un albero adulto possa essere «pareggiato» con la messa a dimora di una manciata di nuove piantine. Un esemplare di 50 o 60 anni garantisce volumi di ombra, stoccaggio di CO? e benefici microclimatici che i giovani alberi impiegheranno decenni a raggiungere. Inoltre, l’associazione invita a guardare ai numeri reali: quanti dei nuovi alberi messi a dimora sopravvivono dopo tre o cinque anni? Senza adeguata cura post-impianto, irrigazione e protezione, il tasso di mortalità può risultare elevato, vanificando la promessa di «compensazione». Per questo si chiede di pubblicare dati di sopravvivenza e manutenzione pluriennale delle nuove piantumazioni.
Cosa chiede il Wwf: più dati, più cura, più visione
In sintesi, l’associazione propone di cambiare prospettiva: pianificazione e manutenzione ordinaria del patrimonio arboreo, per ridurre l’emergenza; valutazioni fitostatiche motivate e accessibili; esplorazione trasparente delle alternative all’abbattimento quando esistono margini di sicurezza; programmi seri di post-impianto con obiettivi di sopravvivenza misurabili; e, quando il taglio è davvero inevitabile, sostituzioni coerenti per specie, portamento e servizi ecosistemici, non meri «numeri» da tabella. È un invito a riconoscere che proteggere gli alberi urbani significa proteggere salute, qualità dell’aria, resilienza climatica e bellezza diffusa della città.
Un interesse pubblico che riguarda tutta la città
Le richieste del Wwf, pur nate dal caso di San Donato Milanese, sono estensibili ad altri Comuni del territorio. L’obiettivo è aprire un confronto informato, coinvolgendo tecnici, amministratori e cittadini, affinché ogni decisione sul verde urbano sia supportata da evidenze e comunicata con chiarezza. In tempi di ondate di calore sempre più frequenti, tagliare un albero maturo è una scelta che pesa sul comfort termico dei quartieri e sul benessere delle persone: per questo, conclude l’associazione, serve una visione all’altezza delle sfide ambientali attuali, capace di conciliare sicurezza e tutela del patrimonio arboreo.
domenica 13 luglio 2025
SAN DONATO Campagnetta, non si fermano gli intoppi legali: il rilancio è al palo
A San Donato non si è ancora conclusa l’infinita trafila di carte bollate per la realizzazione del grande parco da un milione di euro finanziato dal Pnrr nella Campagnetta di via Di Vittorio: il Comune sta aspettando che si chiuda la procedura di liquidazione dell’impresa che aveva vinto la gara l’appalto, la Baronchelli Costruzioni Generali Srl, per tornare in possesso del terreno. «Solo al termine di questo passaggio giudiziario – fa sapere l’ente in una nota -, sarà possibile riprendere possesso dell’area», che intanto resta un cantiere chiuso al pubblico. L’assessore ai lavori pubblici Massimiliano Mistretta commenta: «Siamo profondamente dispiaciuti per come si è evoluta questa vicenda. Tengo a sottolineare che l’amministrazione ha sempre operato con il massimo rigore e nel rispetto delle norme che regolano l’affidamento e la gestione dei contratti pubblici. Purtroppo – conclude -, i vincoli procedurali, i tempi della giustizia e gli obblighi formali non ci consentono di agire in questo momento per ripristinare le condizioni di decoro e pulizia della Campagnetta». E il sindaco Francesco Squeri ricorda: «Non appena il Tribunale avrà concluso formalmente la procedura di liquidazione il Comune tornerà in possesso dell’area: la nostra prima azione sarà la messa in sicurezza e la pulizia del cantiere, per garantire condizioni adeguate di tutela e ordine pubblico. A seguire, ci attiveremo per riassegnare l’appalto e completare i lavori». La vicenda è nata nell’estate 2024 quando i tecnici dell’ente hanno verbalizzato dei significativi ritardi. A settembre 2024 l’impresa è stata messa in mora, dopodiché l’amministrazione aveva tentato una soluzione costruttiva con l’impresa tenendo conto che per ultimare l’opera mancavano circa 30 giorni di lavori. Ma l’8 marzo 2025 la società ha presentato domanda di concordato preventivo e il 15 maggio il Tribunale ha aperto la liquidazione giudiziale della stessa. «Da quel momento – rende noto il Comune -, la macchina amministrativa si è fermata in attesa delle decisioni della magistratura». Fonte: Il Cittadino
martedì 24 giugno 2025
Decolla il progetto Eni Station: a luglio partono i cantieri
San Donato: Sorgerà in città il secondo distributore di idrogeno in Italia
Dietro la rete di cantiere, che sabato pomeriggio è stata trascinata via da un temporale, si vede ancora una spianata deserta, ma dal Comune arriva notizia che il piano di interventi per dare un nuovo moderno volto a piazza Supercortemaggiore partirà nel mese di luglio. Dopo un infinito iter, che ha assorbito anni, una volta ottenute tutte le autorizzazioni necessarie per assicurare risvolti concreti al progetto Eni Station, sembra che le lungaggini degli ultimi mesi siano state legate ai permessi che si sono resi necessari per l’installazione dell’impianto a idrogeno. In base agli aggiornamenti che l’investitore ha reso noti nei giorni scorsi al Comune, è comunque emerso che anche questa procedura sia ormai giunta a buon fine per lasciare posto alla stagione operativa. I riflettori tornano ad accendersi sulla scommessa targata Eni Live che prevede una stazione di servizio all’avanguardia, completa anche di colonnine per le ricariche di veicoli elettrici, corredata da un punto ristoro che sarà frutto della collaborazione tra gli investitori e l’Accademia dello chef stellato Niko Romito sulla base di altri esempi simili che sono sorti in Italia. Sebbene, proprio per la presenza del secondo impianto per i veicoli a idrogeno dopo quello di Bolzano, nella città dell’Eni prenderà forma un disegno che nel suo genere sarà esclusivo. Inoltre, la struttura che verrà edificata accanto a distributori di carburante ospiterà anche la quinta farmacia comunale. Stando alla convenzione urbanistica, il negozio verrà costruito e poi ceduto in comodato d’uso gratuito al Comune. Un’insegna, quella che deve ancora accendersi, che l’amministrazione di Francesco Squeri ha deciso di mantenere accesa 24 ore su 24 per dare ai cittadini del Sudmilano un servizio che sino ad ora non hanno mai avuto. Se dunque nel vedere tutto fermo tra tanti sandonatesi siano sorte alcune perplessità, è iniziato il conto alla rovescia per il progetto, di cui a San Donato si parla da tempo, che coinvolgerà il tratto tra la via Emilia e il nuovo centro direzionale Eni. Uno strategico indirizzo che è particolarmente significativo per il Cane a sei zampe, ma anche per il territorio sandonatese e per tutti i conducenti di passaggio che, a distanza di un paio d’anni dallo smantellamento dei vecchi distributori, potranno rincominciare a fermarsi per fare il pieno di carburante. Fonte: Il Cittadino
giovedì 19 giugno 2025
A San Donato Milanese decolla la sorveglianza dall’alto: in arrivo i droni per la Polizia Locale
domenica 8 giugno 2025
San Donato Milanese, nuova piattaforma ecologica temporanea in viale De Gasperi
San Donato Milanese punta sull’inclusione: parte il piano per abbattere le barriere architettoniche
Un progetto partecipato per una città accessibile a tutti, con il coinvolgimento di cittadini, associazioni e istituzioni.
giovedì 15 maggio 2025
San Donato Milanese: la piscina scoperta del Parco Mattei resterà chiusa per l’estate 2025
Niente tuffi estivi al Parco Mattei per il 2025. Contrariamente a quanto avvenuto negli anni precedenti, la piscina scoperta del centro sportivo di via Caviaga resterà chiusa per l’intera stagione estiva. A determinare la scelta, comunicata ufficialmente dall’Amministrazione comunale, è una serie di criticità strutturali e gestionali che rendono insostenibile l’apertura temporanea dell’impianto. «È una decisione difficile ma necessaria - spiega l’assessore allo Sport Massimo Zuin -. L’impianto necessita di interventi straordinari che, oltre a essere economicamente gravosi, rischierebbero di risultare vani in vista dell’imminente riqualificazione dell’intero Parco Mattei». L’obiettivo, chiarisce l’Amministrazione, è quello di concentrare le risorse disponibili in un progetto organico di rilancio, senza disperdere fondi pubblici in interventi tampone su una struttura in evidente stato di degrado. Le condizioni della piscina, infatti, sono giudicate ormai critiche: vasche, locali tecnici e spazi di servizio mostrano segni di usura avanzata, aggravati rispetto alla scorsa stagione. A ciò si aggiungono problematiche documentali e igienico-edilizie che ostacolano una gestione sicura e conforme alle normative. Qualsiasi investimento in questa fase, secondo il Comune, rischierebbe di configurare un danno erariale, poiché le opere necessarie sarebbero superate a breve dalle future trasformazioni già pianificate. La scelta si inserisce nel più ampio progetto di rigenerazione del comparto “acqua” del Parco Mattei, che prevede la nascita di un centro natatorio rinnovato, efficiente e all’altezza delle esigenze della comunità. «Siamo consapevoli dei disagi che questa chiusura potrà comportare – aggiunge il sindaco Francesco Squeri – ma crediamo sia un passaggio indispensabile per dare avvio a un percorso di rilancio tanto atteso. Vogliamo restituire ai cittadini un impianto all’altezza delle aspettative, e informeremo costantemente la cittadinanza sull’avanzamento dei lavori». Nel frattempo, la riapertura del centro natatorio di via Parri, già avvenuta la scorsa estate, rappresenterà un’alternativa utile per contenere i disagi durante il periodo di chiusura della piscina del Parco Mattei. Fonte: 7giorni
San Donato, Paullese: via Gela, sarà davvero la volta buona per la de-semaforizzazione?
Accordo tra Città metropolitana e Comune di San Donato Milanese per ridisegnare l’intersezione: traffico più fluido, ambiente tutelato, ma il timore è che resti tutto sulla carta
Nelle intenzioni, sarà un futuro con meno code e più sicurezza quello immaginato per l’intersezione tra via Gela e la Strada provinciale Paullese. Un obiettivo che, martedì 8 maggio, ha fatto un deciso passo in avanti grazie all’accordo stretto a Palazzo Isimbardi tra Daniela Caputo, consigliera delegata alle Infrastrutture e Metrotranvie della Città metropolitana di Milano, e Massimiliano Mistretta, assessore alle Opere pubbliche e Mobilità del Comune di San Donato Milanese. Al centro dell’intesa c’è l’impegno comune a realizzare un intervento di de-semaforizzazione, considerato strategico per alleggerire la viabilità e garantire maggiore sicurezza in uno dei nodi più critici del territorio.
Un progetto atteso e condiviso
Il confronto tra Città metropolitana e Comune ha permesso di individuare una soluzione che mette d’accordo le diverse esigenze: da un lato la necessità di fluidificare il traffico lungo la Paullese, arteria fondamentale ma spesso congestionata, dall’altro la volontà di tutelare l’ambiente, le zone residenziali e gli equilibri idrogeologici. Il nuovo tracciato, infatti, si manterrà lontano dal quartiere residenziale adiacente e ridurrà l’impatto sull’oasi naturalistica della Levandina, evitando di compromettere un'area inserita nel Parco Agricolo Sud Milano e già soggetta a vincoli per la tutela delle attività aeroportuali e per il rischio esondazione del fiume Lambro.
Una svolta che nasce dal dialogo
Il passo avanti sancito martedì non è frutto del caso. È il risultato di un lavoro di mediazione e progettazione condotto dall’Area Infrastrutture della Città metropolitana, che ha raccolto le istanze del territorio e le ha trasformate in una proposta concreta. A confermare il clima costruttivo è la stessa consigliera Caputo, che sottolinea: «Sono soddisfatta che, nel giro di due incontri, siamo riusciti a superare le criticità esistenti e a concordare un percorso condiviso e comune che riesce a soddisfare le esigenze di tutti gli attori in campo».
Verso lo studio di fattibilità
Il prossimo passo sarà affidato a una società esterna, che realizzerà lo studio di fattibilità tecnico-economica. L’obiettivo, come spiegato da Caputo, è quello di «accompagnare questa fase con un confronto informale con amministratori e amministratrici dei Comuni interessati, per illustrare il progetto e informarli sul percorso intrapreso, in un’ottica di condivisione e partecipazione». Un approccio trasparente e inclusivo, che punta a costruire consenso attorno a un’opera destinata a migliorare sensibilmente la mobilità dell’area sud-est milanese.
Cocucci: «Da anni invoco la de-semaforizzazione»
Soddisfazione anche tra le fila della minoranza in Città metropolitana. Vera Cocucci, consigliere di opposizione e anche consigliere comunale a Mediglia, ha commentato con entusiasmo questo sviluppo: «Da anni insisto col sindaco Sala che la fluidificazione del traffico in Paullese passa dalla de-semaforizzazione a San Donato. Ci ho provato in tutti i modi: ho provato a chiederla nel PNRR, l’ho segnalata con l’approvazione del raddoppio del lotto 2 da Settala in poi attualmente in corso, l’ho spiegata, segnalata, invocata in tutti i modi. Forse qualcosa ora si muove davvero!».
Tutto bene, finché resta sulla carta
L’intervento su via Gela si inserisce nel più ampio processo – spesso più annunciato che realizzato – di ammodernamento della Paullese, asse strategico per i collegamenti tra Milano e il territorio del Sud Est. Negli ultimi anni l’arteria è stata interessata da numerosi lavori, ampliamenti, promesse e inaugurazioni. Tuttavia, molti dei nodi critici, come quello di via Gela, sono ancora lì, con semafori che bloccano il flusso e ingorghi quotidiani che rallentano lavoratori, studenti e cittadini.
L’intesa siglata rappresenta, senza dubbio, un segnale positivo. Ma la prudenza è d’obbligo. Troppe volte in passato ci si è fermati agli annunci, ai buoni propositi e agli studi preliminari. Senza una precisa pianificazione temporale e senza fondi certi, anche il progetto più virtuoso rischia di impantanarsi nei meandri della burocrazia.
A chi oggi si dice soddisfatto, non si può che augurare che questa stretta di mano non si trasformi in un’altra promessa rimandata alle calende greche. Perché la Paullese, e chi la percorre ogni giorno, non può più aspettare. Fonte: 7giorni
mercoledì 30 ottobre 2024
San Donato: dalla Regione più di 26 milioni per trasformare il bosco di Rogoredo nel polo della musica
Uno stanziamento di 26,6 milioni di euro in favore del Conservatorio di musica Giuseppe Verdi di Milano per la realizzazione del Bosco della Musica di Rogoredo. Lo prevede una delibera approvata dalla Giunta regionale, su proposta dell’assessore alla Cultura, Francesca Caruso. L’intervento è cofinanziato dal ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti con 20 milioni di euro e dal ministero dell’Università e della Ricerca con 15 milioni di euro. Il nuovo Piano dei Conti approvato dal Provveditorato Interregionale alle Opere Pubbliche per la Lombardia e l’Emilia-Romagna ha infatti aggiornato i costi previsti stimandoli in 61,6 milioni di euro, sensibilmente aumentati rispetto al 2021, quando la previsione era di 47 milioni di euro. «Questo provvedimento - ha affermato l’assessore Caruso - è un grande passo in avanti per la costruzione del Bosco della Musica, un campus aperto destinato allo svolgimento dell’attività didattica dei corsi e laboratori di musica che possa accogliere studenti e docenti. L’area di Rogoredo, tristemente famosa come luogo di degrado a causa di attività di spaccio, diventerà il polmone della cultura lombarda. Sono molto soddisfatta perché, in meno di un anno dalla firma degli Accordi di Coesione tra la premier Meloni e il presidente Fontana, siamo riusciti a concretizzare quanto programmato con impegno e lungimiranza. Questo progetto porta avanti la mia idea di cultura: una cultura che si apra ai territori e riesca ad arrivare in tutti i luoghi, anche nelle periferie, diventando accessibile a chiunque». Fonte: Il Cittadino
mercoledì 18 settembre 2024
San Donato Milanese: ripartono i lavori per trasformare la Campagnetta nel Parco “Gustavo Hauser”
Lo scorso luglio, in seguito a un sopralluogo nel cantiere della Campagnetta, la Baronchelli costruzioni Spa (impresa aggiudicataria dell’appalto) si era impegnata a far ripartire il cantiere e a portare a termine la riqualificazione del Parco “Gustavo Hauser”. In quell’occasione, l’azienda aveva spiegato che il rallentamento dei lavori era imputabile ad alcune difficoltà di liquidità, ma aveva confermato la volontà e la capacità di onorare gli impegni contrattuali. In seguito della constatazione del mancato riavvio dei lavori, nei giorni scorsi gli uffici comunali e l’Assessore ai lavori pubblici Massimiliano Mistretta hanno convocato l’impresa per ottenere i necessari chiarimenti e per esplicitare le conseguenze relative ai ritardi accumulati. All’appuntamento si è presentata la società GLT Srl, che ha acquisito le quote societarie della Baronchelli costruzioni Spa, assumendosi gli obblighi dei contratti sui cantieri aperti. L’impresa si è impegnata a far ripartire i lavori entro due settimane e portare a termine le opere previste da contratto. «Purtroppo – dichiara Mistretta – questo inconveniente ha ritardato la consegna di un parco tanto atteso dal quartiere e da tutta la cittadinanza. Continueremo a vigilare sul cantiere per garantire che nei prossimi mesi si possa finalmente accedere ad un parco che arricchirà via Di Vittorio di uno spazio pubblico di circa 50mila metri quadrati». Fonte: 7giorni
giovedì 18 luglio 2024
Pratone di San Donato Milanese: meno cemento e più verde per il piano Caltagirone, il progetto trasforma l'area in un grande parco pubblico
Il Comune ha intrapreso una svolta green per il Pratone, destinando l'83% della sua superficie alla realizzazione di un ampio parco pubblico. La variante al Piano Integrato di Intervento, che coinvolge il Pratone e il comparto De Gasperi Ovest, è entrata nel vivo, segnando un cambiamento significativo rispetto ai piani iniziali del gruppo Caltagirone.
Le novità del progetto
La giunta guidata da Francesco Squeri, già a marzo, ha espresso l'intenzione di trasferire una parte delle volumetrie edilizie inizialmente previste per il Pratone nell'area De Gasperi Ovest. Questa decisione mira a creare un centro città con una forte connotazione verde, preservando il tradizionale rettangolo green del concentrico. Inoltre, i 50 alloggi comunali previsti nell'area De Gasperi Ovest saranno realizzati all'interno del nuovo isolato urbano, sostituendo il silos per le auto previsto nel progetto originale.
Impegno per la conservazione del Pratone
Il sindaco Francesco Squeri e la sua amministrazione stanno facendo tutto il possibile per preservare l'area del Pratone come verde pubblico. Questo impegno si riflette nella variante del piano, che pone grande attenzione alla sostenibilità e alla conservazione delle aree verdi, integrando misure per la protezione ambientale e il miglioramento della qualità della vita dei cittadini.
Sviluppo sostenibile e rispetto dell'ambiente
Il progetto del Pratone dimostra che è possibile integrare sviluppo sostenibile e rispetto dell'ambiente. La scelta di destinare la maggior parte dell'area a verde pubblico, trasferendo le volumetrie edilizie in altre zone, è un esempio concreto di come urbanizzazione e tutela dell'ambiente possano coesistere armoniosamente. Questa visione non solo protegge il patrimonio naturale, ma promuove anche uno stile di vita più sano e sostenibile per i residenti.
Il processo e la partecipazione dei cittadini
La variante del piano sta seguendo l'iter normativo, con particolare attenzione alla Valutazione Ambientale Strategica (VAS). I cittadini avranno la possibilità di esprimere le loro valutazioni e contributi entro il 6 agosto, seguendo le modalità indicate nei documenti ufficiali. È stata resa disponibile tutta la documentazione riguardante il nuovo disegno urbanistico, ora sotto i riflettori.
Ottocento nuovi appartamenti
Il progetto prevede comunque la costruzione di circa ottocento nuovi appartamenti, prevalentemente nel quartiere De Gasperi Ovest. Con il completamento del nuovo centro direzionale Eni nell'area De Gasperi Est, che attende solo l'inaugurazione, l'attenzione si sposta ora sulla visione della città del futuro. Fonte: 7giorni
mercoledì 10 luglio 2024
San Giuliano, cominciano i lavori: «In autunno ci sarà acqua pulita nel Redefossi»
Il Redefossi si prepara a diventare una sorta di naviglio del Sudmilano dove scorrerà costantemente acqua pulita. Per dare risvolti concreti a questo obiettivo è appena partito l’impegnativo cantiere da 2 milioni di euro per il rifacimento del nodo idraulico che si dovrebbe concludere entro la fine di ottobre. L’intervento, che è finanziato da Regione Lombardia per garantire il rispetto della legge sul deflusso mimino vitale delle acque, verrà interamente realizzato in prossimità del ripartitore che si trova nel quartiere di Certosa, a San Donato, a distanza di qualche centinaio di metri dal confine con il Comune di San Giuliano che godrà dei benefici di quest’opera che negli anni scorsi è stata chiesta con insistenza dall’amministrazione di Marco Segala a Regione Lombardia. L’acqua pulita dovrebbe iniziare a scorrere entro l’autunno. Fonte: Il Cittadino
giovedì 30 maggio 2024
SAN DONATO A giugno aprono le piscine scoperte del parco Mattei e di via Parri
Battute decisive per individuare l’operatore che gestirà nella stagione estiva la piscina all’aperto del Parco Mattei: l’impianto dovrebbe entrare in funzione nei giorni dal 15 al 22 giugno in una data che verrà resa nota dal Comune. Mentre nella settimana precedente dovrebbero aprire i battenti le vasche estive del centro natatorio di via Parri. Dal municipio arriva così conferma che, dopo un altro inverno in cui i sandonatesi sono rimasti senza piscine al coperto, nei mesi caldi la cittadinanza tornerà ad avere a disposizione entrambi i tradizionali punti di riferimento che, condizioni meteo permettendo, torneranno a fare il pieno di bagnanti. Fonte: Il Cittadino
martedì 28 maggio 2024
San Donato: il via libera allo stadio non c’è ancora ma intanto il Milan recinterà l’area e taglierà alberi
Il terreno è di proprietà privata, avvertito il Comune ma si può già procedere
Mentre a San Donato resta aperto un rovente dibattito sul futuro stadio del Milan, ed è stata impedita ai cittadini la possibilità di esprimersi in un referendum, per motivi burocratici, il club rossonero sta dando avvio ai preparativi per recintare l’area San Francesco dove intende realizzare il proprio impianto da 70mila posti. Dopo i sopralluoghi effettuati nei mesi scorsi dai tecnici dei rossoneri insieme alla polizia di Stato del commissariato Milano-Mecenate nel comparto che da anni è terra di spaccio, dal municipio arriva conferma che il Milan sta dando avvio ai passaggi ufficiali per effettuare una generale pulizia che prevede la totale rimozione dei rifiuti, che si sono accumulati in anni di bivacchi, a cui si sommeranno degli interventi per fare piazza pulita della vegetazione spontanea mediante un piano che prevede anche l’abbattimento di alcuni alberi definiti «pericolanti». Una volta completate queste operazioni, a quel punto verrà installato il recinto lungo il perimetro dell’insieme di terreni che nel frattempo il Milan ha acquistato per insediarvi la propria cittadella che oltre allo stadio prevede anche la sede della società e il suo museo insieme a un residence e a una serie di altre attrattive. In queste settimane il club ha quindi preso contatti con gli uffici del Comune per ottenere le autorizzazioni necessarie ad intervenire sul verde. Fonte: Il Cittadino
giovedì 29 febbraio 2024
San Donato Milanese: acceso il T-Red su viale De Gasperi
Il dispositivo è sito all’incrocio con via Martiri di Cefalonia e via Unica Bolgiano. Sanzioni a partire da lunedì 18 marzo