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giovedì 2 giugno 2016

A Melegnano rinasce la cascina Cappuccina: diverrà un luogo di integrazione e reinserimento


La cascina Cappuccina, storico cascinale sito nel quartiere Montorfano di Melegnano, dopo anni di incuria e abbandono rinasce sotto una nuova veste e si propone di diventare un punto di riferimento per tutto il territorio. Domenica 29 maggio una grande festa per grandi e piccini, alla presenza delle autorità e di numerosi cittadini, ha accompagnato il taglio del nastro per la nuova cascina completamente ristrutturata. L’antica cascina lombarda, situata all’interno del Parco Agricolo Sud Milano, è da sempre un luogo speciale per gli abitanti del territorio e la sapiente ristrutturazione, iniziata nel 2011, ha convertito i suoi spazi in un polo sociale a 360°. Grazie alla gestione della Cooperativa Sociale Eureka!, attiva da 23 anni sui territori di Milano e Varese nei servizi educativi family friendly e nella prevenzione al disagio sociale, la Cappuccina ospiterà servizi innovativi dedicati a minori, disabili, soggetti fragili e alle loro famiglie e a chi si trova in un periodo di difficoltà. Tra i nuovi progetti avviati nel 2016 dalla Cooperativa Eureka! che saranno ospitati nella nuova location spiccano le attività di orto didattico, onoterapia (terapia con gli asini), ippoterapia e pet therapy rivolte ai disabili. In particolare, accudire gli asini o creare una relazione con cani appositamente addestrati aiuta i ragazzi a sviluppare la propria attenzione e a migliorare l’autocontrollo, arricchendo la sfera emotiva e quella affettiva. A questi si affiancheranno servizi già consolidati come il reinserimento lavorativo di soggetti svantaggiati, alloggi temporanei per fasce deboli, servizi di Facilitazione all’autonomia e turismo accessibile per disabili, grazie ai mini appartamenti ricavati all’interno del cascinale rimesso a nuovo. Il fienile, la mangiatoia, il portico e il cortile saranno invece riservati ad eventi, corsi di formazione e celebrazioni.Fonte: 7giorni

mercoledì 23 settembre 2015

Merlino, il recupero dell’antico Mulino del Torchio

Alcuni mesi fa, girovagando in bicicletta nei comuni limitrofi, tra piste ciclabili e sentieri di campagna, sempre con l’intento di conoscere meglio il territorio in tutti i suoi aspetti, sono giunto al Mulino del Torchio, nel comune di Merlino (LO).

Conoscevo già il luogo, altre volte vi avevo sostato per ammirare quel vecchio mulino con la ruota  ancora in buone condizioni;  ma rimasi piacevolmente sorpreso nel vedere dei  lavori  di ristrutturazione in corso,  anche perché  nelle nostre zone del sud-est Milano i mulini sono in disuso da oltre 50 anni, e purtroppo molti sono  in rovina,  solo alcuni permangono in buono stato. Sono ritornato, al rientro dalle vacanze, per vedere l’opera finita. I proprietari del Mulino, i  coniugi Anna e Giuseppe Magnini,  hanno provveduto, con notevole impegno economico,  al suo completo recupero per adibirlo  a Bed&Breakfast,  con la realizzazione di 8 camere con bagno, locale reception e sala per colazione, mantenendo all’interno gli ingranaggi ben conservati e funzionanti. La struttura originale, che risale alla fine del ’700, ha subito nel corso degli anni diversi cambiamenti. Il nonno degli attuali proprietari, Luigi Magnini, è stato il primo mugnaio della zona;  macinava frumento e mais e pilava  il riso. Il Mulino ha funzionato fino al 1964   per l’alimentazione umana,  e successivamente fino al 1985 per l’alimentazione animale. Il canale per l’acqua,  che alimenta ancor oggi  la ruota, parte dal canale Muzza in località Ponte di Lavagna (Comazzo). Il Mulino e la Casa padronale sono completamente immersi nel verde e nella tranquillità; è molto piacevole e rilassante ascoltare il gorgoglio dell’acqua che scorre e  ammirare nei dintorni aironi cenerini, aironi bianchi, aironi  guardabuoi e  garzette. Quest’anno  è stata notata anche la presenza di una coppia di  cicogne bianche che, dopo aver inutilmente tentato di costruire il nido su un traliccio  posto nei pressi del Mulino,   ha nidificato sulla sommità  del campanile di Marzano. A breve  distanza  dal Mulino del Torchio è ora in costruzione una pista ciclabile che collegherà Lodi  a Truccazzano. Per gli amanti della bicicletta sarà quindi possibile godere di questo piccolo angolo di paradiso. ( per accedere al sito: www.ilmulinobedandbreakfast.it).  Fontanili e mulini, e vie d’acqua in genere sono argomenti che mi affascinano : negli ultimi tempi  ho girato parecchi Comuni  delle province lombarde per  censirli e fotografarli. Sono un patrimonio  naturale e storico che andrebbe salvaguardato, per l’importanza  che hanno avuto nel corso dei secoli  passati. L’idea di sfruttare la forza dell’acqua  per far girare le mole dei mulini risale addirittura  all’era avanti Cristo, allorquando  Vitruvio, ingegnere e architetto  al servizio dell’imperatore  Ottaviano Augusto, verso il 25 a.C.   inventa  quel complesso di ingranaggi   che rimarrà invariato per  quasi due millenni, fino al  XIX secolo, quando il mulino ad acqua fu soppiantato dall’avvento del motore a vapore, e successivamente dal motore elettrico. Una invenzione rivoluzionaria, una pietra miliare nella storia dell’umanità; liberò l’uomo dal faticoso  lavoro della macina  e permise  una  maggior produzione  di  farina, in  tempi in cui l’alimentazione  era basata  essenzialmente sul consumo di  pane, focacce  e polenta. Le ruote idrauliche, inizialmente utilizzate solo per macinare cereali, dal Medioevo in poi furono impiegate per molteplici usi: per il funzionamento delle segherie, nel settore forestale; per azionare telai nell’industria tessile; nella lavorazione dei metalli, per azionare magli e mantici dei fabbri; nella follatura dei tessuti; per azionare  pestoni per ricavare dalle cortecce degli alberi  polvere per coloranti.Fonte: 7giorni

lunedì 24 agosto 2015

MEDIGLIA: A fuoco 500 balle di paglia

Dodici ore dopo Vizzolo, dove un’autofficina è stata distrutta nelle fiamme nella notte tra venerdì e sabato, è esploso un secondo incendio a Villa Zurli, frazione di Mediglia, dove sono bruciate cinquecento “ballette” di paglia. Patrimonio di un’associazione in fase di costituzione operante nel mondo della bioedilizia. Il fuoco ha distrutto tutto il materiale contenuto e il tetto del fienile, a pochi metri dalle abitazioni. Fonte: Il Cittadino

venerdì 19 settembre 2014

Anche quest’anno arriva a Milano “Cascine aperte”, per promuovere il territorio e i suoi prodotti

Diverse sono intanto le cascine milanesi interessate da progetti di recupero e riqualificazione, a beneficio della comunità

Milano città agricola. Un’immagine che non ci si aspetterebbe della metropoli ma che, in realtà, esiste da sempre. Dal 19 al 21 settembre il lato “verde” della città sarà accessibile a tutti grazie a “Cascine Aperte”, manifestazione realizzata dall’Associazione Cascine Milano e dal Consorzio Dam (Distretto Agricolo Milanese). Oltre 100 eventi in programma in 33 cascine distribuite tra il territorio della città e il Parco di Monza, per avvicinarsi al mondo agricolo urbano e alle sue numerose attività. A Milano, dove si concentrano la maggior parte delle cascine coinvolte, ci saranno 9 mercati agricoli e di autoproduzione, 7 botteghe con vendita diretta di prodotti delle cascine partecipanti, incontri di approfondimento, laboratori di manualità e, ovviamente, la possibilità di visitare tutte le 33 cascine partecipanti (in allegato il programma completo). Tante sono le cascine interessate da progetti avviati o in fase di avviamento dal Comune di Milano, volti a un recupero architettonico e funzionale delle strutture. Tra queste figurano Cascina Monluè, che verrà trasformata in luogo per attività socio-culturali, con strutture di accoglienza e ristoro. Cascina San Bernardo, immersa nel Parco della Vettabbia, che sarà una fattoria e un luogo di formazione culturale. Cascina Sant’Ambrogio, che sarà teatro di iniziative culturali e sociali, con laboratori, mercati agricoli e progetti dedicati a ragazzi in difficoltà. Infine Casa Chiaravalle, il più grande bene confiscato alla criminalità organizzata a Milano, che diventerà un pensionato per famiglie senza casa e un luogo per iniziative socio culturali di promozione della legalità. Fonte: 7giorni

martedì 16 settembre 2014

Paullo: cascina abbandonata di Conterico trasformata in deposito di auto e camion rubati

Importante successo investigativo per la polizia stradale di Crema, che ha individuato nella frazione paullese di Conterico una cascina abbandonata trasformata in deposito di mezzi di trasporto rubati. La scoperta è stata effettuata nei giorni scorsi quando la polstrada, impegnata in controlli di routine lungo la Paullese, ha notato alcuni movimenti sospetti nelle campagne di Conterico. Decidendo di approfondire, gli agenti sono giunti sino a un cascinale apparentemente abbandonato, sito a circa 1km di distanza dalla provinciale. Dopo una serie di appostamenti, nei pressi della struttura la polizia ha individuato un mezzo parcheggiato, che dalla targa è risultato rubato. Tanto è bastato alle forze dell’ordine per fare irruzione nel cascinale e scoprirne un inaspettato contenuto. All’interno, infatti, erano parcheggiati veicoli di tutti i tipi, comprese auto di grossa cilindrata, moto e soprattutto mezzi da cantiere, come escavatrici e autocisterne, tutti risultati rubati in diverse zone del Nord Italia, compresi Sudmilano e Lodigiano. In particolare, i mezzi da lavoro provenivano essenzialmente dai cantieri attualmente in corso lungo la Paullese e per la costruzione della Tem. In base a quanto accertato, auto e camion venivano smontati e rivenduti sul mercato nero, soprattutto all’estero, per un giro d’affari che si ritiene fosse milionario. In manette per riciclaggio sono finiti il 58enne G.N., la 37enne M.N. e il 33 A.F., tutti italiani residenti nel Cremasco e alcuni con precedenti penali. Intanto le indagini della polizia proseguono allo scopo di individuare eventuali complici, sia nella fase dei furti che in quella di smontaggio dei mezzi. Fonte: 7giorni

martedì 26 agosto 2014

Cascina Campazzo passa al Comune finalmente libera dalle catene di Ligresti

Finalmente il sogno è realtà. La Cascina Campazzo, all’interno del parco Sud, è passata oggi, 26 agosto, al Comune di Milano dopo uno storico contenzioso con la proprietà Ligresti. Lo ha annunciato il vicesindaco Ada Lucia De Cesaris, che stamattina ha partecipato alla presa in possesso della Cascina di via Dudovich. Si tratta di un tassello fondamentale nel progetto di riqualificazione dell’edificio e di creazione del grande parco agricolo Ticinello di oltre 90 ettari, che gli abitanti e gli agricoltori attendono da decenni.
Il Tar Lombardia ha infatti respinto le richieste di sospensiva avanzate dalla proprietà dell’immobile contro due provvedimenti dell’Amministrazione comunale: il decreto di esproprio dell’11 dicembre 2013 e l’avviso di esecuzione del decreto del 20 maggio 2014.
“E’ una vittoria della città e degli agricoltori -ha dichiarato il vicesindaco Ada Lucia De Cesaris- resa possibile grazie alla modifica del Pgt: non abbiamo mai accettato di barattare questo simbolo dell’agricoltura milanese con i tentativi di speculazione sul parco, e abbiamo difeso l’attività agricola che è parte fondamentale dell’identità della nostra città.
Abbiamo voltato pagina rispetto al passato: dopo un lungo contenzioso con la proprietà Ligresti, il Comune è già intervenuto per mettere in sicurezza la Cascina, che presto sarà oggetto di lavori più incisivi nel quadro di una ristrutturazione complessiva”.

E ora avanti con la Valle del Ticinello

Il recupero della Cascina Campazzo, dove da sessant’anni vive e lavora la famiglia di Andrea Falappi, presidente del Distretto agricolo milanese si affianca alla realizzazione del parco Ticinello dedicato all’agricoltura e alla biodiversità (vedi articolo). La prima parte, sei ettari di verde e bosco didattico con 10 mila piante inaugurati lo scorso maggio e la ciclabile in via di costruzione, rendono concreto l’impegno assunto con i cittadini e le associazioni della zona per riqualificare quest’area del parco Sud, salvaguardando il territorio e rafforzando il patrimonio agricolo di Milano”.
“Dopo 32 anni di battaglie – ha ricordato Andrea Falappi presidente del Distretto agricolo milanese – abbiamo ottenuto questo risultato grazie a questa Amministrazione comunale e alla solidarietà del territorio e del quartiere: tutti sono sempre stati consapevoli dell’importanza di mantenere viva questa realtà, per questo la giornata di oggi dà un senso al vivere insieme”. Fondamentale è stato il contributo dell'associazione Parco Agricolo del Ticinello, guidata da Giuseppe Mazza, che esulta per la notizia: "Ecco, ci siamo: il progetto che da anni perseguiamo potrà finalmente essere realizzato, facendo quest'area di 90mila mq un'importante simbolo di Milano città di Campagna". Anche l’Associazione per il Parco Sud Milano, che è sempre stata attiva nella difesa di questa importante area agricola, esprime soddisfazione. “Finalmente -commenta Renato Aquilani, presidente dell’Associazione- Cascina Campazzo e la sua campagna si liberano dalle catene della speculazione del magnate del mattone Ligresti, per poter sviluppare appieno la sua vocazione di Parco agricolo aperto alla comunità”. Fonte: Associazione per il Parco Sud Milano

giovedì 3 aprile 2014

Cascina Deserta a Peschiera, Parco Agricolo Sud Milano: il piano di recupero va modificato

Cascina DesertaCascina DesertaCascina Deserta, che sorge nella frazione peschierese di San Bovio a pochi passi dall’oasi del Carengione, è una costruzione rurale particolarmente antica, risalente al 18°secolo.
Lo scorso dicembre il Consiglio comunale aveva votato e approvato un importante piano di recupero, inserito nel Pgt, teso a dare nuova vita alla struttura e ai suoi oltre 34mila mq di estensione. Il progetto prevedeva una molteplice destinazione d’uso per i locali rinnovati, comprendente una parte riservata al settore terziario e dei servizi e una parte a quello residenziale, con la creazione di alloggi per circa 180 abitanti. Nei giorni scorsi, però, il consiglio direttivo del Parco Agricolo Sud Milano ha momentaneamente dato semaforo rosso al piano di recupero dell’antico cascinale, imponendo quindi di rivederlo e modificarlo. Il Consiglio ha infatti ravvisato che, allo stato attuale, il progetto di restauro non rispetta la tipicità dei cascinali lombardi ed entra in contrasto con i ferrei vincoli storico-paesaggistici imposti dal Parco Sud. Per procedere con la riqualificazione sono perciò state imposte alcune modifiche sostanziali. Nello specifico, è stato richiesto un consistente ridimensionamento delle volumetrie, oltre a un ridisegno completo del profilo dei tetti, giudicato troppo irregolare nel disegno originario.Fonte: 7giorni

giovedì 20 marzo 2014

Appartamenti al posto delle cascine storiche di Peschiera, la decisione del Consiglio comunale

Cascina FioranoCascina FioranoMartedì 18 marzo si è svolto nel comune di Peschiera Borromeo il Consiglio comunale in seduta straordinaria. Tra i 15 punti all'ordine del giorno ce ne era uno nel mezzo, al numero 9, così intitolato: Variante al Piano delle Regole art.15 NTA - Adozione. Questo fondamentale punto, questo semplice punto ha in realtà un immenso potere, tale da poter cambiare per sempre il volto del territorio di Peschiera Borromeo.
Rendendo infatti ancora più facile e conveniente per il costruttore edificare palazzi, palazzine, villette e box al posto delle cascine di Peschiera Borromeo, diventerà impossibile ogni possibilità futura di utilizzare quelle aree per attività agricole o per una gestione sostenibile del territorio. Non sto parlando di una sola cascina, ma di tutte le cascine rimaste, sparse un po’ in tutto il territorio (Pestazza, Giberta, Sargenti, San Bovio, Deserta, Carolina, Boscana, Brusada, Nucleo di Mirazzano e Castello, Titta). Il Consiglio comunale ha addirittura già deciso e votato i primi definitivi accordi per costruire 60/70 appartamenti su Cascina Deserta a San Bovio. Tutti d'accordo: Tabacchi, Ortugno, Falletta, Grosso. In Consiglio comunale tutti, ma proprio tutti i consiglieri, hanno dato voto favorevole all'unanimità.
D'altronde nessuna Giunta ha mai voluto fare qualcosa per l'agricoltura locale, mai nessun progetto per tutelare la funzione delle aziende agricole e cascine, si è solo pensato a cementificare e ad incassare; ad oggi infatti nessuna delle oltre 30 cascine presenti fino a pochi anni è rimasta di proprietà comunale e nemmeno un terreno. Oggi ancora si continua a costruire, nonostante sia chiaro che dovremmo attuare un cambiamento profondo nella gestione del territorio e ritornare a prenderci cura del nostro territorio e della nostra salute. C'è bisogno che le persone capiscano l'importanza di cosa ci si sta giocando e che faccia qualcosa velocemente.
Ho raccolto oltre 250 firme in soli dieci giorni di persone contrarie alla variante adottata da questo Consiglio, persone che non vogliono perdere per sempre la possibilità di vivere il territorio senza ucciderlo cementificandolo. Ma dobbiamo fare tutti di più, molto di più e controllare da vicino e senza paura i nostri politici, che altrimenti fanno quello che vogliono loro. Presto poi ci saranno le elezioni comunali quindi è chiaro che tutti i partiti e le persone presenti al Consiglio del 18 non voteranno mai la Proposta per le Cascine, non promuoveranno mai nessuna attività agricola. Io sono iscritto al Movimento 5 Stelle ed è concretamente una possibilità per cambiare, ma dobbiamo crederci e partecipare per cambiare e tutelare il territorio.
Edoardo Musci, Peschiera Borromeo. Fonte: 7giorni

giovedì 20 febbraio 2014

Peschiera: parte una petizione on-line per salvaguardare le cascine del territorio

Cascina BrusadaCascina BrusadaUna raccolta firme on-line lanciata nei giorni scorsi, ha chiamato i cittadini di Peschiera Borromeo ad unirsi per sostenere la salvaguardia delle cascine del territorio (Pestazza, Giberta, Sargenti, San Bovio, Deserta, Carolina, Boscana, Brusada, Nucleo di Mirazzano e Castello, Titta).
La petizione è stata lanciata per chiedere al Comune di intervenire sul Piano di Governo del Territorio e precisare il vincolo delle destinazioni d’uso di queste aree, onde sottrarle alla cementificazione e conservarne i valori. In particolare si chiede che i cascinali siano vincolati per regolamento ad attività agricole, pastorali e forestali, con annessa produzione di prodotti artigianali locali. Oltre a ciò, si chiede di valorizzarne le valenze educative, con laboratori e corsi di formazione professionali, scuole ecologiche e possibilità di utilizzo per terapie naturali con animali e di contatto con le attività agricole e pastorali. Il tutto puntando alla salvaguardia del territorio e per scongiurare utilizzi residenziali e speculativi. La petizione può essere sottoscritta al seguente link:  http://firmiamo.it/salvaguardia-cascine-di-peschiera-b--nelle-nuove-nta
Fonte: 7giorni

lunedì 25 novembre 2013

AIAB Lombardia organizza una visita guidata presso cascina Santa Brera a San Giuliano, sede dell’Azienda Agricola Biologica Terra e Acqua

Cascina Santa Brera Cascina Santa Brera Nella giornata di domenica 1 dicembre, la sezione lombarda di AIAB, Associazione Italiana per l’Agricoltura Biologica, ha organizzato una visita guidata presso Cascina Santa Brera a San Giuliano.
Costruita del 1300 nel cuore del Parco Agricolo Sud Milano e restaurata secondo i principi architettonici della bioedilizia, la cascina ospita l’Azienda Agricola Terra e Acqua. Quest’ultima produce e vende direttamente al pubblico miele, uova di galline al pascolo e frutta e verdura da agricoltura biologica. Il ritrovo è fissato per le ore 10:00 direttamente presso la cascina. Durante la gita, il produttore accompagnerà i presenti nella visita dell’azienda, presentando le tecniche di coltivazione di ortaggi e allevamento di galline ovaiole con metodo biologico. Una volta concluso il tour, la mattinata terminerà in bellezza con un bio buffet di prodotti aziendali. Costo, comprensivo di visita guidata e buffet: 7 € a persona (5 € soci AIAB); bambini 3 €.  Per info e iscrizioni: 0267100659 -   aiab.lombardia@aiab.it.
Le indicazioni stradali per raggiungere Cascina Santa Brera sono disponibili all’indirizzo:  http://www.cascinasantabrera.it/dove.html 
Fonte: 7giorni

lunedì 11 novembre 2013

San Donato: Oggi, 77 anni fa, la famiglia Villa arrivava in Cascina Ronco.


L'11 novembre, San Martino, è una data importante nel mondo contadino. Era il giorno in cui scadevano i contratti di mezzadria, il giorno in cui nuovi contratti venivano firmati e i vecchi rinnovati. Era un giorno di festa che, con la semina per la raccolta successiva, concludeva l'anno lavorativo, ma anche di traslochi.

domenica 10 novembre 2013

Cascina Linterno rifiorisce: approvato il progetto di restauro


È datata venerdì 8 novembre 2013 la delibera della Gunta del comune di Milano che consentirà la vera rinascita di Cascina Linterno (area nord ovest del Parco Sud). 

È quella che aprirà la gara pubblica per l'assegnazione dei lavori di restauro, che partiranno entro giugno 2014. La Cascina Linterno sarà risanata in tutte le sue parti e sarà agibile in modo permanente per ospitare eventi e attività. Viene così approvato il progetto definitivo per il risanamento conservativo della cascina elaborato dal Politecnico di Milano, in collaborazione con i tecnici dell'assessorato ai Lavori pubblici del Comune e approvato dalla Sopraintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici di Milano. Il progetto si articola in due parti. La prima riguarda la messa in sicurezza della parti strutturate in legno: tettoia, solai e capriate. La seconda prevede la messa in sicurezza dei locali, nei quali verrà realizzato sia l'impianto di riscaldamento sia quello elettrico. La durata dell'opera è di 240 giorni e il costo dell'operazione sarà di 1.500.000 euro, in parte provenienti da oneri di urbanizzazione (un milione di euro dal piano integrato Calchi-Taeggi), in parte finanziati dalla Fondazione Cariplo. La vicesindaco Ada Lucia De Cesaris spiega che "È importante che i tempi del restauro vengano: la cascina è un valore per la città e proprio in questi giorni siamo dovuti intervenire per una manutenzione d'emergenza. Presto saremo pronti anche con il progetto di gestione che vogliamo costruire con la zona e con quei cittadini che con tanto impegno oggi stanno garantendo il presidio e la vita della cascina, che è e sarà una delle porte fondamentali di congiunzione tra la città e il grande Parco Sud".

Cronistoria di un patrimonio sopravvissuto miracolosamente

Cascina Linterno non è solo una delle tante cascine in stato d’abbandono: è un monumento storico tutelato nel marzo 1999 dal Ministero dei Beni Culturali e sopravvissuto miracolosamente all'incontrollata espansione urbanistica del dopoguerra insieme al suo prezioso territorio agricolo, di cui si hanno le prime notizie documentate in una pergamena, la "Carta Investiture" del 1154, conservata nella Canonica di Sant'Ambrogio. Un’antichissima tradizione la lega indissolubilmente a Francesco Petrarca. Linterno era la sua residenza di campagna, la “deliziosa solitudine” come amava definirla, dove amava rifugiarsi per sfuggire alla già allora caotica vita cittadina. Negli anni che vanno dal 1924 al 1941, alla Linterno venivano dai paesi vicini e da ogni zona di Milano i disperati, gli sfiduciati dei medici, la gente semplice; tutti erano accolti da Don Giuseppe Gervasini, un energico prete dalle maniere forse un poco rudi ma dal cuore d’oro. Aveva fama di guaritore; il suo nome non dice molto a chi non lo ha conosciuto, anche se la sua fama miracolistica aveva inquietato molto la Curia milanese, la gente lo conosceva di più come “el Pret de Ratanà” ovvero il prete di Retenate, un tempo frazione di Vignate e ora nel territorio del Comune di Rodano. Nel 1994, si è costituita l’Associazione Amici Cascina Linterno. Obiettivo dichiarato: contrastare un progetto urbanistico che prevedeva la riconversione dell’intero complesso da agricolo a residenziale, cancellando così per sempre la sua secolare vocazione storica ed agricola. Il comparto agricolo è chiuso dal 2002 a seguito dell’allontanamento dell’agricoltore da parte dell’allora proprietà (Gruppo Cabassi). Dal 2005 al 2010, grazie a un accordo stipulato con il Gruppo Borio Mangiarotti, subentrato ai Cabassi, la Chiesetta e alcuni locali sono stati riassegnati, in comodato, all’Associazione Amici Cascina Linterno. Ciò ha permesso di dare continuità alla qualificata attività sociale e culturale per la quale l’Associazione ha ricevuto, il 7 Dicembre 2003, l'Attestato di benemerenza civica in occasione della Cerimonia per l’assegnazione degli Ambrogini d’Oro.

Il Progetto culturale dell'Associazione

Nel giugno 2010, la Cascina è stata definitivamente acquisita dal Comune di Milano e “presa in carico” dal Servizio Agricoltura operante nell’allora Settore Attività Produttive. Il 21 Dicembre 2012 è stato sottoscritto il Contratto di collaborazione ed il Comodato d’uso con il Settore Cultura del Comune di Milano. Ciò ha permesso di poter nuovamente predisporre “all’interno della Linterno” le iniziative socio-culturali dell'Associazione. Mediamente, ogni anno, ne organizzano circa 25, completamente autofinanziate e di buon livello qualitativo per offrire alla cittadinanza significativi momenti di aggregazione, di divulgazione della conoscenza e di crescita culturale. Tra le principali ricordiamo i convegni sullo spirito “bucolico” del Petrarca, le conferenze sull’agricoltura storica, sulle cascine e sul sistema delle acque (marcite e fontanili), su Don Giuseppe Gervasini (El Pret de Ratanà) e sulla milanesità, il corteo storico medievale in maggio, il falò di Sant’Antonio in gennaio, la suggestiva “lusiroeula” (lucciolata) di fine maggio nel Parco delle Cave e le conferenze sull’astronomia con l’osservazione delle stelle cadenti nelle notti delle Perseidi (San Lorenzo) in agosto. Particolare attenzione viene posta alla divulgazione delle caratteristiche peculiari non solo della Cascina ma anche del suo bellissimo comprensorio agricolo che ancora mantiene, pressoché intatti, gli aspetti di paesaggio arcaico, tipico del Contado Milanese anteguerra, con le caratteristiche stradine in terra battuta, le aree coltivate, i manufatti e i canali della rete irrigua e due superstiti “quadri” di marcita, ancora funzionanti e tra le ultime nel territorio milanese.
  
Coltivare la storia della cascina
Cosa succederà, una volta restaurata, nella cascina? Oltre a mantenere tutti gli eventi di coinvolgimento della cittadinanza, gli Amici di cascina Linterno propongono di realizzare un museo della fatica, che consisterebbe in una collezione di attrezzi agricoli, attraverso i quali raccontare il passato contadino della Linterno e del territorio circostante. La seconda proposta porta la firma del Comitato salvaguardia ambiente e cultura (Csa): un museo interattivo dedicato a Francesco Petrarca. Il modello, spiega uno dei soci del Csa, Marco Righini, sarebbe il Museo storico dell’età veneta di Bergamo. Il comitato ha ricevuto il sostegno di Italia nostra e del Touring club. Anche Regione Lombardia si sarebbe detta interessata.  L’associazione da mesi sostiene anche l’elezione di Petrarca a testimonial di Expo 2015, facendo della Linterno un crocevia di flussi turistici. Anche in questo caso il Csa ha testimonial d’eccezione: il critico d’arte Philippe Daverio, lo storico Carlo Bertelli e il responsabile dei centri culturali cattolici, monsignor Giovanni Balconi. La casa del Petrarca rappresenta una porta importante tra Milano e il Parco Sud. La circondano campi e marcite, una forma di irrigazione a gravità tipica della pianura padana. Un pezzo di storia che continuerà a vivere anche per le future generazioni.Fonte: Associazione Parco Sud Milano

giovedì 7 novembre 2013

Parte il piano di recupero per il patrimonio rurale milanese: aperti i bandi per le cascine Monluè e San Bernardo, in Zona 4


Cascina San Bernardo

«Con la pubblicazione dei primi due bandi, questi luoghi storici lasciati per troppi anni nell’abbandono e nel degrado potranno rinascere grazie alla collaborazione tra pubblico e privato sociale».
Così la vicesindaco di Milano con delega all’Urbanistica, Ada Lucia De Cesaris, ha annunciato l’avvio ufficiale del piano per il recupero del patrimonio rurale di Milano. I primi due bandi, che prevedono la concessione in diritto di superficie delle cascine di Monluè e San Bernardo, sono già disponibili sul sito del Comune e le proposte dovranno essere inviate entro il 20 febbraio 2014. Costruito nel 1200 dall’Ordine degli Umiliati, il grande complesso agricolo-abbaziale di Monluè ha visto l’inesorabile erosione delle aree agricole di sua pertinenza, a causa degli insediamenti urbani sviluppatisi lungo via Mecenate. Cascina San Bernardo, invece, venne edificata ai primi del ‘900 all’interno del parco della Vettabbia, ma i due edifici che la compongono (la residenza e un deposito) risultano ormai in disuso da diverso tempo.Fonte: 7giorni

venerdì 28 giugno 2013

San Donato - Tracce di idrocarburi a Cascina Monticello

L’allarme è emerso alcune settimane fa nel corso di alcuni scavi nell’area che si estende tra Cascina Monticello e l’impianto di co generazione dell’Eni.

Il terreno, probabilmente contaminato da idrocarburi, è stato oggetto di immediati controlli che si protrarranno nei prossimi giorni alla presenza della proprietà e dei tecnici.

A dare l’allarme inizialmente è stata una ditta impegnata per il lavori di realizzazione del metanodotto Eni, al centro delle accuse per questa presunta contaminazione non c’è l’area che un tempo ospitava una serie di laboratori artigianali irregolari, che andrà comunque bonificata, ma un altro lotto in cui non erano state previste in un primo tempo opere di risanamento.Fonte: MilanoToday

mercoledì 12 giugno 2013

San Donato - Cascina Ronco, ricorso al Tar contro lo stop alle abitazioni

Tra gli interrogativi che tengono viva l’attenzione su questa zona del sud Milano c’è anche l’attesa dell’esito di un ricorso al Tar presentato dalla proprietà dell’antica struttura di Poasco contro il Comune.

Pare infatti sia stata impugnata la delibera con cui nel novembre scorso l’esecutivo di centrosinistra ha annullato il piano adottato dalla precedente giunta, che prevede la realizzazione di un centinaio di appartamenti al posto del bene volto alla tutela del parco agricolo.

Ancora dubbi e incertezze dunque sul futuro di Cascina Ronco, il privato conserva comunque i diritti edificatori nella frazione che potrà esercitare però solo a seguito della conclusione del nuovo iter.Fonte: MilanoToday

martedì 4 giugno 2013

San Donato - Cascina Ronco, il Comune ferma le ruspe

Scompare cosi un gran pezzo di Cascina Ronco, la proprietà avrebbe dovuto attivare una serie di interventi per la messa in sicurezza della struttura, invece sembra abbia optato per la distruzione, fermata da tecnici dell’Ente e gli agenti della Polizia Locale che hanno interrotto la demolizione non autorizzata.

La vicenda ha inizio con l’ordinanza numero 92, firmata dal Sindaco il 28 settembre del 2012, in cui veniva intimata la messa in sicurezza di una parte dello storico stabile di Poasco. Gli interventi richiesti riguardavano la copertura dell’edificio più ammalorato, la puntellatura delle murature perimetrali e la protezione della strada adiacente. Da allora, solo parte dei lavori indicati risultava regolarmente effettuata.

Un successivo sopralluogo sollecitato dal Sindaco proprio nella giornata di venerdì ha evidenziato la messa in atto di opere di demolizione non autorizzate sulla struttura portante e sulla copertura. I tecnici comunali, in collaborazione con gli agenti della Polizia Locale, hanno pertanto provveduto a interrompere le demolizioni di un’ala dello storico edificio rurale di Poasco.

«Il nostro intervento – dichiara il Sindaco Andrea Checchi – testimonia l’attenzione che rivolgiamo allo storico edificio di Poasco e alla sua tutela. Proprio in questo senso, al momento, stiamo effettuando ulteriori e più dettagliati rilievi per avviare le azioni più indicate, tra le quali potrebbe figurare anche il ricorso alle vie legali. Di certo, la nostra prima prerogativa in questo frangente è la volontà di salvaguardare uno dei principali patrimoni storici, ambientali e architettonici di San Donato e del Sud Milano».Fonte: MilanoToday

venerdì 31 maggio 2013

San Donato - Stanno buttando giù la Cascina Ronco. Facciamoci sentire, Da condividere !!!


Con l'ordine di MESSA IN SICUREZZA di un'ala di Cascina Ronco, questa mattina sono entrati con le ruspe. Questo è il risultato.Senza l'intervento dell'architetto del comune e dei vigili urbani, avrebbero buttato giù tutto quanto. Con la scusa della messa in sicurezza hanno compiuto uno scempio che poteva benissimo essere evitato. Non si può accettare tutto questo e rimanere in silenzio. Da condividere e diffondere.

venerdì 3 maggio 2013

Sel Segrate denuncia nuovamente lo stato di abbandono di Cascina Bruciata, divenuta rifugio per senzatetto

Il circolo segratese di Sinistra ecologia libertà torna a denunciare lo stato di profondo degrado in cui versa Cascina Bruciata, che sorge a Novegro a ridosso del luna park dell’Idroscalo.
Sel Segrate, infatti, da anni segnala come la struttura abbandonata sia stata scelta da senza tetto e vagabondi, che l’hanno a più riprese eletta a propria dimora di fortuna. Già nel 2008 un’ordinanza del Comune si era occupata di chiudere il sito e metterlo in sicurezza, onde evitare venisse nuovamente occupato in maniera abusiva. Tuttavia, Sel ha proseguito nella sua opera di monitoraggio dell’area, di proprietà di un privato, rilevando costanti nuove intrusioni di senzatetto. L’Amministrazione ha manifestato l’intenzione di operare tutte le verifiche del caso e, quindi, di intervenire nel più breve tempo possibile, ma gli esponenti di Sel chiedono certezze su interventi risolutivi. «A noi poco importa che ci vengano date le solite assicurazioni – dicono - : vogliamo che l'Amministrazione faccia quanto è nelle sue possibilità e che la legge gli consente, per obbligare la proprietà ad intervenire immediatamente ed in modo risolutivo». Fonte: 7giorni

lunedì 4 marzo 2013

Cascina Linterno, arrivano i grandi dell'arte per salvarla dal degrado

"La memoria che la Lombardia ha del proprio passato è una delle più fiacche dell’Occidente. Una battaglia ben fatta per cascina Linterno è un punto di partenza per espiare la figuraccia di Expo". È questa l'opinione del critico d'arte Philippe Daverio, che lancia la sua idea: "Serve la volontà di creare un comitato, che al Comune di Milano proponga di salvare alcune cascine, scegliendo quelle di maggiore nobiltà storica". E Cascina Linterno, tra le realtà storiche di maggior pregio del Parco Agricolo Sud Milano, vi rientra a pieno titolo. Secondo la tradizione storica, infatti, è considerata la casa del poeta Francesco Petrarca nei suoi anni milanesi (1353-61), ed è stata dichiarata monumento di interesse nazionale nel 1999. Philippe Daverio, in questa sua battaglia per salvare Cascina Linterno è accompagnato da altri due grandi esponenti della cultura meneghina: monsignor Giovanni Balconi, responsabile dei centri culturali cattolici, e lo storico d’arte Carlo Bertelli.

La strada da percorrere

I tre "big" hanno dato il proprio sostegno alla campagna del Comitato salvaguardia ambiente (Csa), che negli ultimi mesi ha lanciato un allarme sullo stato di degrado della Cascina: finestre sgangherate e tetti sfondati dall’umidità. Dalla scorsa estate, sei esperti del dipartimento di Scienza e tecnologia dell’ambiente costruito del Politecnico di Milano stanno diagnosticando i malanni della Linterno per stabilire un progetto di restauro che presenteranno a breve al Comune di Milano, proprietario dell’immobile in via fratelli Zoia 194 dal 2010. Secondo il team, coordinato dalla professoressa Lionella Scazzosi, la "situazione non è gravissima. I soldi a disposizione non sono sufficienti per un intervento complessivo, perciò ci muoveremo step by step. La Linterno sarà il modello per il restauro delle altre 60 cascine di proprietà del Comune". Lo scorso 22 settembre sono stati resi agibili 87 metri quadri nel nucleo antico, fronte strada, quello in cui sarebbe vissuto Petrarca. Sono tornati all’associazione Amici di Cascina Linterno, fondata nel ’94. Il presidente Gianni Bianchi è fiducioso: "Nel 2014 il monumento dovrebbe essere riaperto totalmente".
Sita ai confini del parco delle Cave,  il Csa lancia un appello: "Consolidare la struttura prima che crolli". Un appello sottoscritto anche da Italia Nostra. Il presidente della sezione lombarda Luigi Santambrogio spiega: "Dobbiamo chiudere il caso e impegnare il Comune di Milano a individuare una voce a bilancio per il restauro della Linterno".

Progetti di rilancio

Per la storica cascina le due associazioni hanno grandi progetti: aprire un piccolo museo dedicato al Petrarca e attività ricettive in stile medievale. I tre testimonial appoggiano la proposta. Secondo Carlo Bertelli, "ciò che Petrarca ha lasciato a Milano è sufficiente per creare un museo".
Insomma, tanti medici al capezzale di questo patrimonio storico. Speriamo in un rapido risanamento.Fonte: Ass. Parco Sud Milano

mercoledì 20 febbraio 2013

Per non dimenticare: La Cascina Adelina è diventata un nuovo complesso residenziale.


Fotocronaca della morte della cascina Adelina a Lacchiarella. 

Dal 1999 al 2010, Lacchiarella ha “seminato” cemento su oltre 1,3 milione di metri quadrati di aree verdi e agricole. Per bloccare un ulteriore tentativo di speculazione di 45 mila metri quadrati, su suolo agricolo, per far spazio a ben 17 palazzine, Legambiente, insieme ad un comitato locale, aveva presentato un ricorso al TAR della Lombardia. Il pesante intervento urbanistico, a pochi metri dal Parco Agricolo Sud Milano, in una zona di interesse naturale in ambito rurale, è l'ennesimo sfregio al polmone di verde di Milano e provincia. Nel merito del ricorso dell'associazione ambientalista, si denunciava la mancanza di Valutazione Ambientale Strategica (VAS), l'inadempimento delle prescrizioni imposte dalla Provincia per il contenimento del consumo di suolo, l'alterazione dell'alveo di due corsi d'acqua minori, nonché l'assenza della valutazione sul paesaggio da parte della Soprintendenza e l'illegittimità dello strumento urbanistico adottato.  Il ricorso è stato bocciato dal TAR, ma Legambiente ha presentato un immediato ricorso al Consiglio di Stato. Attendiamo gli esiti. Fonte: Associazione per il Parco Sud Milano
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