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giovedì 7 settembre 2023

SAN DONATO Caritas, la mensa dei poveri fa il pieno di commensali

 

I volontari segnalano che non sono più solo i senzatetto a usufruire dell’importante servizio

Preparativi in corso a San Donato per la riapertura della mensa dei poveri, dopo la pausa di agosto, che a distanza di un anno ha quasi raddoppiato i propri utenti. Nel periodo di luglio rasentavano la trentina i commensali, provenienti dai comuni limitrofi e da Milano, che alla sera si davano appuntamento presso lo spazio di Certosa, gestito dalla Caritas cittadina, che conta un costante turnover di volontari i quali si alternano per accogliere gli ospiti che prendono posto a tavola. E nel periodo storico segnato da un’inflazione alle stelle, dal caro-bollette e dal precariato, sta lentamente iniziando a cambiare anche la tipologia di utenza. Se il servizio caritatevole continua ad essere utilizzato soprattutto da clochard, i volontari hanno notato che si iniziano a vedere anche delle persone che abitano in una casa, magari in affitto, e che tirano avanti con lavori precari che non sempre garantiscono loro la possibilità di procurarsi l’essenziale. È capitato qualche volta che entrassero anche delle coppie alle prese con grosse difficoltà a fare quadrare i conti. In ogni caso, grazie ad una sinergia con Eni, la mensa dei poveri continua ad essere ben fornita di cibo. Tutti i giorni infatti arriva l’eccedenza della mensa della grande azienda di San Donato con pasti mono-porzione confezionati che vengono serviti ai commensali sulla base di una bella sinergia. Si tratta di un esempio virtuoso, nel rispetto del contrasto allo spreco di cibo, sulla base di un progetto che si è rivelato vincente. Sull’onda di questa esperienza, nella giornata di lunedì verranno riaperte le porte dell’importante punto di riferimento del Sudmilano per chi vive in condizioni di disagio. Fonte: Il Cittadino


venerdì 25 agosto 2023

San Donato, la polizia trova sessanta pregiudicati al confine con Rogoredo


Primo bilancio del blitz contro lo spaccio: «Ci saranno ancora controlli straordinari»

Oltre 100 persone controllate durante il blitz della polizia di Stato del commissariato Milano-Mecenate che si è tenuto mercoledì pomeriggio nelle zone dello spaccio di droga tra San Donato e Milano: di queste 60 avevano precedenti penali e una donna di 30 anni aveva un ordine di carcerazione di un anno e tre mesi. L’intervento si è tenuto con l’ausilio di Amsa, che ha fatto pulizia di bivacchi e manufatti di fortuna, e della polizia locale di San Donato. I controlli straordinari si sono tenuti in prossimità del terminal della M3, nonché presso le stazioni ferroviarie di San Donato e Rogoredo. Mentre, grazie ai presidi dell’ultimo mese, nel corso delle ultime verifiche delle forze dell’ordine è emerso che per il momento è cessato il traffico di stupefacenti presso il boschetto della droga che si trovava in prossimità dell’ingresso della tangenziale Est, nelle vicinanze del confine con San Donato. Quello di mercoledì è stato il primo di una serie di interventi in programma. Fonte: Il Cittadino

giovedì 27 luglio 2023

San Donato, gli storici cedri di Mattei abbattuti dal temporale

 

Negli anni ’50 furono piantati su indicazione del fondatore dell’Eni.

Dopo avere regalato ombra per oltre sessant’anni, non sono riusciti a resistere all’ondata di maltempo che si è abbattuta nella notte tra lunedì e martedì sul Sudmilano. I due storici cedri del centro sportivo Mattei di San Donato hanno sfondato più di 200 metri di recinzione e sono finiti sul marciapiede di via Triulziana danneggiando due auto parcheggiate. Si tratta di esemplari presenti da sempre nel parco di Metanopoli, che fu costruito nel 1956 per volere di Enrico Mattei, il quale proprio per i cedri pare avesse una predilezione. Nel crollo, le due piante hanno anche trascinato dei rami di altri alberi che l’impresa incaricata ieri stava raccogliendo per fare pulizia. La ricognizione che è stata effettuata dai tecnici ha confermato che il muretto che delimita il complesso per lo sport e il tempo libero dal centro urbano che lo circonda si è comunque salvato, ma manca un pezzo di recinzione in alluminio che dovrà essere ripristinata quanto prima. Questo è il danneggiamento più consistente, oltre ai grossi cumuli di rami che hanno ricoperto strade e marciapiedi, che è stato registrato nella città dell’Eni dove ieri i cittadini hanno notato gli addetti che asportavano pezzi di tronchi e cumuli di rami dal recinto che è rimasto un pettine sdentato. L’assessore ai lavori pubblici Massimiliano Mistretta, ieri ha fatto sapere: «In questa fase sono in corso i lavori per fare pulizia di rami e vegetazione, in quanto martedì la priorità è andata alle carreggiate delle strade, dopodiché verranno effettuate le valutazioni necessarie per ripristinare la parte di recinzione che è rimasta schiacciata dagli alberi». Certo, anche quando verrà dato seguito alla manutenzione straordinaria, all’appello mancheranno due maestose testimonianze arboree che per decenni hanno fatto da cornice al pregiato complesso sportivo che fa parte della storia di San Donato. Del resto nel maggio scorso nel centro sportivo Mattei erano stati tagliati altri quattro cedri, e uno in piazza Santa Barbara, in quanto erano stati ritenuti dagli esperti a rischio di cedimento. Fonte: Il Cittadino

sabato 22 luglio 2023

A San Donato piazza della Pieve piange, il degrado regna sovrano

 

Il cuore pulsante della città non batte più da tempo.

Luogo di fede e incontro, spazio di socialità, cuore di una città che vorrebbe offrire arte e cultura: era nato così il progetto che ha dato vita al grande spazio ricavato tra i due rami della tangenziale e il nuovo Quartiere Affari, una grande piazza circondata da aree verdi, con laghetti artificiali nei quali si sarebbe dovuta specchiare l’antica Pieve di San Donato. Oggi luogo desolato, dove a sopravvivere è solo il parco verde che ne delimita il confine più estremo. La pavimentazione della grande piazza, che ormai da anni attende un progetto di riqualificazione e rilancio, è scrostata e sollevata in diversi punti, il laghetto è una pozzanghera prosciugata e riempita da rifiuti. E la suggestiva via Crucis, percorso di fede e speranza che domina e accompagna alla Pieve, opera dell’artista Mister Caos, trasformata in pilastri ricoperti da graffiti e scritte deturpanti. È il triste destino di Piazza della Pieve, che ancora attende l’avvio dei tanti interventi promessi. Fonte: Il Cittadino

martedì 28 marzo 2023

Adesso a San Donato rubano dappertutto

 

Portoni condominiali forzati e auto sfondate con pezzi di tombino da chi cerca soldi.

C’era una volta la Metanopoli di Enrico Mattei, quartiere modello con tanti alberi e tanto lavoro sicuro e pulito, quello negli uffici del Gruppo Eni. Adesso invece all’ombra dei grattacieli rubano dappertutto e la stazione ferroviaria pensata per offrire mobilità green per i pendolari del terziario fa paura a tutte le ore per le cattive frequentazioni. Continuano senza tregua le spaccate nei negozi tra San Donato e la periferia sud di Milano, ma intanto si stanno registrando anche furti negli appartamenti, effrazioni delle portinerie dei condomini, auto vandalizzate e casi di cittadini che vengono rincorsi da tossicodipendenti in astinenza che chiedono loro le monete. Il territorio che si affaccia sul capoluogo lombardo sta continuando a pagare un pesante scotto alla massiccia presenza di tossicodipendenti che, a seguito dello smantellamento del boschetto di Rogoredo e delle zone limitrofe, negli ultimi mesi si sono spostati nei centri urbani più vicini. Le segnalazioni ormai si rincorrono senza tregua con tanto di riprese delle telecamere private di alcuni complessi condominiali dove si vedono anche dei manipoli di intrusi che tentano di scassinare le porte delle parti comuni dei palazzi. Risale a sabato l’auto posteggiata in via Pace che è stata vandalizzata con un tombino da qualche soggetto che probabilmente era in cerca di qualcosa da rubare nell’abitacolo, anche semplicemente qualche moneta. Fonte: Il Cittadino


giovedì 23 marzo 2023

Peschiera, l’Idroscalo mai così basso

 

Secondo Vigo di Confagricoltura la falda si è abbassata di oltre due metri: come si bagneranno i campi?

Livelli inferiori di 2/3 metri almeno rispetto alle quote minime, e un panorama desolante e desolato che lascia presagire un’estate “di fuoco” per vegetazione e coltivazione: l’Idroscalo tra Peschiera Borromeo e Segrate, il “mare di Milano” nato dall’idea di Benito Mussolini di creare uno scalo per gli idrovolanti che negli anni venti - trenta sembravano il futuro dell’aviazione, non è stato mai così “asciutto”, a memoria d’uomo. Il bacino artificiale, oltre a essere diventato una risorsa per sport e tempo libero, era da decenni “riserva” per le coltivazioni dell’area a sud-est di Milano, che, in quella che dovrebbe essere la stagione della “piena”, la primavera, mostra un volto sofferente e preoccupante. L’idea dei bacini per contrastare la siccità non è quindi nuova, ma quando l’acqua non arriva per troppo tempo, non riescono più a tamponare le emergenze. Lo specchio d’acqua si è ritirato di diversi metri, con “spiagge” sabbiose e ghiaiose sempre più ampie e allungate, ricoperte anche di rifiuti.

«L’Idroscalo alimenta canali e rogge usate per irrigare i campi di Peschiera, Mediglia, Melegnano e oltre - dice Mario Vigo, storico rappresentante di Confagricoltura -. Oggi evidenzia una situazione di crisi idrica che se non possiamo definire drammatica poco ci manca. È una riserva, alimentata da acque di falda e dal sistema Villoresi/Martesana, che in questo inizio 2023 appare quanto mai in crisi. L’Idroscalo è lo specchio di quello che accade nelle falde sottostanti. La nostra area un tempo era ricca di acqua, poi edificazioni e interventi urbanistici hanno ridotto l’altezza della falda, e la stagione siccitosa che stiamo vivendo ha dato il colpo di grazia. Il Cavo Marocco, per dire una, appare in secca». Fonte: Il Cittadino

giovedì 16 febbraio 2023

Lambro e Addetta, la grande sete del Sudmilano

 

La mancanza di precipitazioni ha ridotto ai minimi la portata dei fiumi, cresce l’allarme per l’estate. Agricoltori preoccupati

Precipitazioni che non arrivano, e riserve di acqua sempre più a rischio, e il 2023 rischia di essere «peggiore del già drammatico 2022». Specchio di una siccità che non accenna a mollare la presa sono i corsi d’acqua che attraversano il Sudmilano e che, tradizionalmente simbolo di fertilità e ricchezza di un territorio considerato “granaio” dell’area metropolitana, mostrano ormai da giorni un volto sofferente. Livelli minimi, acque in alcuni punti stagnanti, argini secchi che si alzano sempre più imperanti, e per il Sudmilano la siccità ha come immagine-simbolo gli isolotti, ormai quasi “continenti” che emergono sotto il ponte della Paullese, tra San Donato e Peschiera Borromeo dove il Lambro ridotto ad un rigagnolo appare quasi “fuori stagione”, in secca come solitamente è durante il mesi estivi. Flussi ridotti, e portate minime, anche per gli altri corsi d’acqua che tagliano il territorio, dall’Addetta che, solitamente imponente nastro idrico che taglia le campagne, pare ritirata e ridotta ad un “nastrino” sofferente, fino al canale Vettabbia, che in diversi punti mostra sofferenza per i mancati apporti idrici legati all’asciutta della Martesana – dove sono in corso lavori di pulizia e manutenzione straordinaria – e alle “strette” dall’Adda a sua volta in sofferenza. Una situazione «estremamente preoccupante», conferma Mario Vigo, storico rappresentante delle realtà agricole del Sudest milanese, a sua volta imprenditore agricolo e attento osservatore della realtà esistente. Secondo Vigo, che proprio nei giorni scorsi ha incontrato i rappresentanti di categoria ed ha in programma un summit d’emergenza con il Consorzio Villoresi per tentare di individuare possibili strade da percorrere, «dobbiamo prepararci per tempo ad una stagione che – dice – se non cambiano in fretta le cose, si preannuncia durissima. Se non si interviene per modificare il sistema di gestione delle acque, il rischio è di non poter garantire supporto al sistema cerealicolo lombardo, con conseguenze pesantissime per il settore». Preoccupano i livelli minimi dei grandi laghi, riserve idriche per la pianura, le mancate precipitazione sull’arco alpino, e una siccità che, almeno per ora, non sembra destinata a interrompersi. «Come agricoltori – dice ancora Vigo – possiamo prendere qualche iniziativa, dall’anticipare le semine per cercare di evitare le stagioni più calde, all’introdurre varietà meno idrovore, ma ora come ora è necessario pensare a iniziative che possano realmente incidere». Fonte: Il Cittadino

mercoledì 8 febbraio 2023

Terremoto tra Turchia e Siria, oltre 8700 morti.

 

Sfiora i 9mila morti l'ultimo bilancio delle vittime del catastrofico terremoto in Siria e Turchia ma il numero è destinato ad aumentare inesorabilmente. In Turchia è stato confermato che 6.234 persone sono morte, mentre 2.470 persone sono morte in Siria, per un totale di 8.704 vittime.

I funzionari dell'Organizzazione mondiale della sanità stimano che le vittime potrebbero essere fino a 20.000.

lunedì 24 ottobre 2022

PAURA IN METROPOLITANA Allarme sicurezza sulla linea per San Donato, in due arrestati per violenza sessuale

 

Aggressioni e molestie a due giovani ragazze, in manette un 30enne e un 27enne

È allarme sicurezza al terminal di San Donato e sui vagoni della metropolitana milanese. Dopo le denunce di borseggi e rapine, l’ultimo episodio riguarda l’aggressione e le molestie a due giovani ragazze, una delle quali minorenni. Per questi ultimi episodi due uomini sono stati arrestati dalla polizia a Milano per violenza sessuale lungo la linea gialla: un italiano di 27 anni che ha molestato una ragazzina non ancora quattordicenne che era in compagnia del padre e un italiano di 30 che ha aggredito una ragazza di 24. Fonte: Il Cittadino

lunedì 21 marzo 2022

San Giuliano e i sindaci del Sudmilano ribadiscono il no alla mafia

 

                           San Giuliano e i sindaci del Sudmilano ribadiscono il no alla mafia

Mille e cinquantacinque nomi ricordati, uno a uno, nel silenzio di una Piazza della Vittoria che ha voluto testimoniare, assieme a sindaci del sud-est milanese, studenti, associazioni e semplici cittadini, il “no alle mafie” che «è e deve essere impegno quotidiano di quanti vivono nella società civile». Anche San Giuliano, su iniziativa del Presidio Sud Est Milano di Libera, associazione antimafia fondata da don Luigi Ciotti nel 1995, ha voluto essere presente in occasione della 27° Giornata dedicata al ricordo delle vittime innocenti di mafia e all’impegno civile contro ogni forma di criminalità. Presenti tutti i sindaci dell’area, per una cerimonia che ha rinnovato la scelta del “no alle mafie”. Fonte. Il Cittadino

giovedì 24 febbraio 2022

Putin lancia l'operazione militare in Ucraina e minaccia: conseguenze per chi interferisce. La Nato: difenderemo i nostri alleati

 

Kiev: vogliono distruggerci. Invasione anche dalla Bielorussia. Imposta la legge marziale. Biden: attacco ingiustificato, imporremo severe sanzioni. Onu: il conflitto si fermi subito. (Ansa)

giovedì 30 dicembre 2021

Impennata di contagi nel Sud-Est Milano: oltre 2mila nuovi casi la scorsa settimana

 

Il bilancio nei giorni delle festività natalizie: tutti i dati dei Comuni, a Carro al Lambro l’incidenza più elevata.

Sono stati 2.178 i nuovi casi di positività ai tamponi per il Covid-19 effettuati nella settimana dal 20 al 26 dicembre nei paesi e alle città del Sudmilano seguiti da «Il Cittadino». Riportiamo i dati in ordine di incidenza per 100mila abitanti, cioè sulla base della concentrazione dei nuovi casi in rapporto alla popolazione di ciascun comune. L’incidenza maggiore è risultata quella di Cerro al Lambro , a quota 1.385 su 100mila, su una popolazione di 5.092 abitanti (al 31 dicembre 2020), pari a 70 nuovi casi nella settimana.

San Zenone al Lambro , incidenza 1.147, su 4.365 abitanti, ha avuto 50 nuovi casi nella settimana.

A seguire, in ordine decrescente di incidenza, Tribiano , a quota 1.022 su 100mila, diviso per i 3.654 abitanti, pari a 37 nuovi casi nella settimana. Quindi, Settala , incidenza 996, su 7.316 abitanti, per 73 casi. Segrate a 971, su 35.771 abitanti, pari a 348 casi.

Melegnano incidenza 916, su 18.086 abitanti, ha contato 147 casi

Peschiera Borromeo , incidenza 876, su 23.746 residenti: 208 casi.

San Donato , incidenza 861, su 32.070 residenti: 276 casi.

San Giuliano , incidenza 859, su 38.274 abitant, 330 casi.

Pantigliate , incidenza 829, su 5.796 abitanti, 317 casi.

Mediglia , incidenza 768, su 11.955 abitanti, 92 casi. Paullo , incidenza 740, su 11.089 bitanti, 82 casi. Colturano , incidenza 672 su 1.986 residenti, 13 casi.

Locate Triulzi , incidenza 672, su 10.318 abitanti, 70 casi. Carpiano , incidenza 668 su 100mila, per 4.110 residenti: 27 casi. Dresano , incidenza 592, per 2.989 abitanti: 17 casi

Vizzolo , incidenza 547, per 3.898 abitanti: 21 casi.

I numeri sono destinati a essere superati dai valori mai così alti da inizio pandemia dei contagi diagnosticati con i tamponi del 27 dicembre, che in Lombardia sono tornati a pieno regime dopo la riduzione dei giorni 25 e 26, a quota 24.557 test in regione con 12.235 nuovi positivi in provincia di Milano di cui 4.671 a Milano città. Le positività come è ormai noto coinvolgono anche chi ha avuto doppia o anche terza dose di vaccino ma gli esiti clinici risultano essere molto peggiori per chi non si è vaccinato. Da chiarire scientificamente resta l’impatto dell’immunità naturale. Fonte: Il Cittadino

venerdì 19 novembre 2021

Dall’inferno del Camerun a San Donato: una speranza di salvezza per 4 bimbi cardiopatici

 


Grazie a Cuore Fratello si sono lasciati alle spalle l’inferno della guerriglia, che sta mettendo in ginocchio il loro Paese, per raggiungere il Policlinico San Donato dove saranno sottoposti a dei delicati interventi al cuore: 4 bambini del Camerun con gravi cardiopatie ora sono in mano ai luminari del Policlinico San Donato. Al loro fianco ci sono due instancabili suore infermiere che hanno accompagnato e assistito i piccoli pazienti - due di loro hanno 2 anni e altri due 5 anni - i quali hanno salutato le loro famiglie per affrontare un viaggio della speranza. Sono arrivati a Malpensa il 24 ottobre, dopodiché hanno trascorso un periodo nelle case di accoglienza dell’associazione, circondati dall’affetto dei volontari e delle due suore che non li abbandonano mai, fino a quando è arrivato il momento del ricovero in ospedale per essere sottoposti alle operazioni che salveranno loro la vita. In questo momento stanno tutti seguendo un iter terapeutico e nel frattempo hanno imparato a mangiare la pastasciutta, a conoscere i volti dei sanitari, che li accudiscono e li curano giorno per giorno, e a rispondere ai sorrisi degli “angeli” dell’associazione fondata oltre 20 anni fa da don Claudio Maggioni.

Non appena i giovanissimi degenti saranno dimessi dall’ospedale, dove intanto hanno incominciato a giocare con i propri coetanei, per loro torneranno ad aprirsi le porte dell’appartamento di San Donato dove trascorreranno un periodo di convalescenza. E solo dopo avere fatto gli ultimi controlli medici, potranno nuovamente imbarcarsi sull’aereo per tornare a casa dai loro genitori che nel frattempo vengono comunque tenuti costantemente aggiornati. Farli arrivare in Italia, tenendo conto anche della delicata situazione che sta vivendo il Camerun, non è stato facile. Ma dopo una lunga trafila, il sodalizio sandonatese è riuscito anche questa volta a portare a buon fine l’importante traguardo. Del resto i volontari sono in costante contatto con i sanitari del luogo che individuano i casi clinici che devono essere affrontati in strutture più attrezzate di quelle che hanno a loro a disposizione. Sino ad ora sono 347 i bambini che grazie all’associazione nata nel 1997 sono stati operati in Italia a cui si aggiungono 95 piccoli curati e operati in Camerun e oltre 16mila persone visitate durante i campi medici che si tengono in Nepal. Fonte: Il Cittadino

lunedì 23 agosto 2021

Carpiano, la strage in famiglia: «Lui sembrava una persona tranquilla»

 

Parlano i vicini: «Aveva da poco cambiato l’auto, lamentava problemi economici»

«Sembrava una persona tranquilla, non l’avevamo mai visto fuori di sé, è una tragedia che ci lascia senza parole». Davanti alla palazzina ai lati della provinciale Binasca nella frazione di Francolino, domenica attorno alle 18 due carpianesi commentano con profonda incredulità il dramma consumatosi solo poche ore prima, quando il 70enne Salvatore Staltari ha ucciso la 41enne moglie Catherine Panis e la 15enne figlia Stefania prima di togliersi la vita. «L’abbiamo visto anche in questi giorni, era tranquillo come sempre, non c’era nulla che lasciasse presagire la tragedia di oggi (ieri per chi legge, ndr) - affermano con un filo di voce -. Non appena abbiamo saputo la notizia, ci siamo subito precipitati qui, non avremmo mai immaginato un dramma simile: solitamente lo vedevamo seduto davanti a casa, ogni tanto veniva anche al bar nel centro abitato di Carpiano, non l’avevamo mai visto fuori di sé. L’abbiamo incontrato anche in questi giorni, aveva cambiato la macchina pochi mesi fa: parlava poco della moglie e della figlia, ultimamente diceva che aveva qualche problema economico. Sembrava in ogni caso legato alla ragazzina, non di rado lo si vedeva con lei in giro per il centro di Carpiano». Anche un vicino di casa parla di una famiglia all’apparenza normale, che viveva da ormai diverso tempo nell’appartamento al secondo piano della palazzina nella frazione carpianese di Francolino, dove dall’altra parte della provinciale si trova la zona industriale. Dopo aver appreso la notizia del drammatico episodio, intanto, arrivano gli amici della 15enne Stefania. «Dopo aver frequentato le scuole in paese, si era iscritta all’istituto alberghiero, a settembre avrebbe iniziato la seconda superiore - raccontano tra le lacrime le amiche ricordando i tanti momenti spensierati vissuti in sua compagnia -. La si vedeva all’oratorio, era una ragazzina un po’ timida: solitamente era proprio il papà ad accompagnarla a scuola, è davvero una tragedia immensa per l’intera comunità locale». Fonte: Il Cittadino

mercoledì 18 agosto 2021

Kabul si arrende ai talebani. 'Rinasce l'Emirato islamico'. Ghani lascia il Paese. Stranieri in fuga dall'Afghanistan

 

Kabul è nelle mani dei talebani che hanno annunciato la rinascita dell'Emirato Islamico

Dopo una giornata convulsa, caratterizzata dalla resa di fatto della capitale all'inarrestabile avanzata degli insorti, l'Afghanistan è ormai drammaticamente tornato nella morsa degli insorti. Ansa

mercoledì 7 luglio 2021

SAN DONATO Un solo paziente ricoverato, il Policlinico libero dal Covid

 

                 Da giugno si erano registrati significativi segnali di flessione

Con un unico paziente contagiato in reparto e la terapia intensiva ormai finalmente vuota il Policlinico San Donato si prepara a diventare Covid free.

Come era già avvenuto l’anno scorso, nell’ultima settimana, complice questa volta anche la campagna vaccinale, il nosocomio del Gruppo Rotelli si è infatti svuotato dei degenti con sintomi gravi. E comunque già nel mese di giugno erano stati registrati decisi segnali di flessione, tenendo conto che l’ospedale nel marzo scorso, durante la terza ondata dell’epidemia, era arrivato a superare i 100 ricoveri con il pronto soccorso che era stato preso d’assalto da cittadini del Sudmilano con tampone positivo che accusavano i caratteristici problemi di salute portati dall’infezione.

Il giro di vite è arrivato con l’avvio dell’inoculazione dell’antidoto alle persone anziane e ai malati cronici con cui è stata protetta la fascia di popolazione più fragile che nei mesi scorsi ha affollato i reparti per le complicazioni portate dalla malattia. A questo punto la struttura ospedaliera di San Donato - che peraltro attende in questi giorni il via libera dalla soprintendenza per dare al via al piano di ampliamento -, sta lentamente tornando a regime e potrà anche potenziare il numero degli interventi chirurgici grazie ai maggiori spazi a disposizione dei malati e alla disponibilità delle terapie intensive per i pazienti post-operati con patologie che richiedono la rianimazione.

Mentre resta comunque intensa l’attività del pronto soccorso dal momento che, con la fine dei lockdown e del coprifuoco, sono ripresi gli accessi per tutti gli altri tipi di urgenze legate anche a incidenti, traumi, risse, nonché eccesso di alcol e droga. In ogni caso per il momento - fino ad indicazioni diverse che sarà Regione Lombardia a dettare -, seppur più contenuta, rimane comunque un’area Covid per l’assistenza degli ormai pochissimi cittadini del Sudmilano che dopo il contagio necessitano del ricovero ospedaliero. Sul piano dell’epidemia per i sanitari e per i cittadini si prospetta insomma un’estate serena. Fonte: Il Cittadino

giovedì 29 aprile 2021

SAN GIULIANO Viaggio nell’inferno di Sesto Gallo

 

Bivacchi abusivi, droga e degrado nell’area rurale, interviene anche il sindaco


Giacigli accatastati sul terriccio e oggetti abbandonati tra la spazzatura che sta aumentando a vista d’occhio: nell’area di Sesto Gallo torna l’emergenza sociale legata a tossicodipendenti e sbandati che sembra abbiano rincominciato a frequentare il comparto abbandonato. La situazione è ben nota anche all’amministrazione comunale di San Giuliano che proprio in queste settimane sta ragionando con il privato, proprietario della degradata cascina, per definire delle misure di sicurezza in attesa che partano gli interventi di recupero del casolare a cui dovrebbe aggiungersi un’altra operazione immobiliare sul terreno attiguo. Investimenti che, stando alle anticipazioni, sembra comunque che non dovrebbero decollare nel breve termine, tenendo conto che la pandemia sta mettendo in crisi anche il settore immobiliare. Fonte: Il Cittadino

venerdì 23 aprile 2021

San Donato, accoltellati al terminal MM3 per una questione di droga

 

I due giovani avevano raccontato di aver subito un tentativo di rapina, ma si è trattato di un regolamento di conti

Stanno bene i due giovani di Crema (un tunisino di 20 anni e un italiano di 18), accoltellati mercoledì tra via Peppino Impastato e via Marignano, all’uscita del terminal di San Donato della metropolitana. Agli investigatori della polizia di Milano hanno detto di essere stati aggrediti e rapinati del cellulare da un gruppo di 5 coetanei, ma l’attività investigativa ha svelato una realtà diversa: un regolamento di conti legato allo spaccio di stupefacenti. I due giovani, seppur senza precedenti, risultano frequentatori del toxic park tra Rogoredo e San Donato. . Filmati delle telecamere della zona e testimonianze potranno fare chiarezza. Fonte: Il Cittadino

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