mercoledì 3 marzo 2010

Sandonatopoli e la grande musica classica occidentale degli anni che vanno dal 1550 al 1850

Sandonatopoli, come ormai sapete, non è solo un blog di informazione ma anche uno spazio aperto dedicato alla musica, all'arte, allo spettacolo.  In questo caso vogliamo dedicare questa pagina ad un argomento molto interessante: La Musica Classica.
Abbiamo raccolto opere importanti  e note biografiche sui grandi Maestri della musica classica europea-occidentale tra il Seicento e l'Ottocento: da Johann Sebastian Bach fino a Giacomo Puccini. I ritratti dei Compositori (Matita su foglio), sono dell'Arch. Prof. Luigi De Nicola (1922 - 1988), figlio del più noto Pittore e Maestro d'Arte Francesco De Nicola (1882 - 1961).
Sperando di farVi cosa gradita, Vi auguriamo una Buona navigazione!


La vita musicale europea-occidentale tra il Seicento e prima metà del Settecento si sviluppò con straordinaria rapidità anche perfezionando il suo sistema tonale. Una pietra miliare è costituita dalle composizioni di Johann Sebastian Bach (1685-1750) che incarna splendidamente, sia nel carattere sia nella produzione, l'ideale barocco a cui tutti i compositori del tempo fanno riferimento. Oorganista e clavicembalista di raro valore, è uno dei più grandi compositori di tutti i tempi. Tra le sue opere più significative: la Messa in si minore, la Passione secondo Matteo, la Passione secondo Giovanni, il Clavicembalo ben temperato, i Concerti brandeburghesi e, inoltre, Corali, Cantate, interi cicli organistici e clavicembalistici. Nell'arte perfetta di Bach confluiscono tutte le esperienze precedenti, fondendosi in modo mirabile: la tradizione polifonica, la monodia, l'armonia, la moderna tonalità. 
 

Vi è inoltre la grande presenza di Mozart. Senza dubbio è uno, tra i grandi, e sono tanti; e grazie a lui l'evoluzione della musica può poggiare su un grande pilastro creato, che si estende in tutti i campi, sinfonia, opera, musica da camera, serenate, e che è il legame, possiamo dire, tra la musica del settecento.
Wolfgang Amadeus Mozart (1756-1791) è considerato il rappresentante più geniale della seconda metà del Settecento e certo una delle maggiori personalità della musica occidentale. Egli ha saputo unificare le esperienze più diverse, dimostrandosi sensibile soprattutto all'influenza della scuola italiana. Pronto ad accogliere i più diversi contributi, Mozart sa assimilarli e rinnovarli in uno stile in cui domina una squisita perfezione, unita a una segreta malinconia che si farà, col tempo, sempre più struggente e drammatica. Mozart ha scritto, nella sua breve vita, moltissime composizioni, dalle opere teatrali (come Nozze di Figaro, Don Giovanni, Flauto magico) alle sinfonie, dalle musiche per danza ai quartetti, dalla musica sacra alle sonate e concer ti per pianoforte e per violino. Figure cardine del Classicismo tedesco ed europeo, Mozart e Haydn più dei loro contemporanei seppero cogliere la lezione stilistica del loro tempo. 
 

L'impulso romantico, che si era già timidamente affacciato alla ribalta musicale italiana nel XVIII secolo, trova realizzazione completa nella produzione sinfonica di Ludwig van Beethoven (1770-1827). Erede del classicismo viennese di Haydn e Mozart, egli è allo stesso tempo l'interprete appassionato di un'epoca di cambiamenti e di tensioni. I due motivi fondamentali che Beethoven esprime nella sua musica sono il dolore della vita e la tensione eroica intesa a superarlo. Di qui l'aspetto drammatico che si riscontra in tante sue composizioni, e che si manifesta tipicamente nella nuova concezione della forma sonata, caratterizzata da un forte contrasto fra i due temi sui quali essa si va sviluppando. Le innovazioni beethoveniane,  non solo tecniche ma anche stilistiche, concludono e completano un'evoluzione che vede la musica, nella fattispecie la sinfonia, diventare l'espressione più elevata di un rapporto, quello fra musicista e uomo, ricco di contrasti e armonie. Fra le opere principali di Ludwig van Beethoven vanno ricordate le nove sinfonie, le sonate per pianoforte, i concerti per pianoforte e orchestra, i quartetti, la Missa Solemnis, l'opera lirica Fidelio.Con Beethoven termina l'età classica, e si apre un nuovo periodo dell'arte musicale, che partecipa agli ideali e allo spirito del Romanticismo. Il Romanticismo strumentale si sviluppa soprattutto nei paesi germanici, sia per la particolare intensità che in essi assume la cultura romantica, sia per la presenza di una eredità assai più forte, nell'ambito sinfonico-cameristico, di quella che si riscontra in Paesi latini come l'Italia, ove è invece il melodramma a primeggiare. 

Si ricordano alcuni compositori di questo periodo: 

Franz Schubert (1797-1828).
  
Autore di bellissimi Lieder, di sonate e brani per pianoforte (Improvvisi, Momenti musicali), di nove sinfonie, tra cui spiccano la Quarta (Tragica) e la Nona (Incompiuta); 



Felix Mendelssohn Bartholdy (1809-1847). 

Tra le sue composizioni più celebri, le poetiche Romanze senza parole per pianoforte, il Sogno di una notte di mezza estate, il Concerto in mi minore per violino e orchestra; 



 

Robert Schumann (1810-1856). 
Tra le sue opere, molti pezzi pianistici, quattro sinfonie, il Concerto in la minore per pianoforte e orchestra;





 

Fryderyk Chopin (1810-1849). 

Ricca di fantasia melodica e di originalità armonica e costruttiva, la sua musica ha dato un contributo essenziale all'affermazione del pianoforte quale strumento di espressione poetica; 



Franz Liszt (1811-1886). 

Ha dato un importante contributo allo sviluppo tecnico del pianoforte. Sono note le sue Rapsodie ungheresi, il Mephisto valzer e gli Studi trascendentali (per pianoforte). Ha composto anche poemi sinfonici come Orfeo, Mazeppa e Tasso; 




Johannes Brahms (1833-1897).
Fu per alcuni anni allievo di Schumann. Rimase ancorato tenacemente agli schemi severi della tradizione classica. Scrisse prevalentemente musica sinfonica e da camera, tra cui: quattro sinfonie, l'Ouverture tra gica, le Danze ungheresi, i due Concerti per pianoforte e orchestra, il Concerto per violino e orchestra, lo splendido Requiem tedesco; 







Igor Fëdorovič Stravinskij (Lomonosov, 17 giugno 1882 – New York, 6 aprile 1971) è stato un compositore russo naturalizzato francese, e in seguito statunitense.


Tipico russo cosmopolita, Stravinskij fu uno dei più apprezzati compositori del XX secolo, sia nel mondo occidentale che nel suo paese d'origine.




Heinrich Schütz, noto anche con il nome latinizzato Henricus Sagittarius (Köstritz, 8 ottobre 1585 – Dresda, 6 novembre 1672), è stato un compositore e organista tedesco. È considerato, insieme a Dietrich Buxtehude e Johann Sebastian Bach, uno dei massimi compositori tedeschi del periodo barocco.






Richard Georg Strauss (Monaco di Baviera, 11 giugno 1864 – Garmisch-Partenkirchen, 8 settembre 1949) è stato un compositore e direttore d'orchestra tedesco del periodo tardoromantico. Noto soprattutto per i suoi poemi sinfonici e le sue opere liriche, Richard Strauss non è da confondere con gli Strauss viennesi, famosi compositori di valzer, con i quali non aveva parentela.



L'Ottocento è anche il secolo della grande stagione operistica italiana, che ha come protagonisti Gioachino Rossini (1792-1868), Vincenzo Bellini (1801-1835), Gaetano Donizetti (1797-1848), Giuseppe Verdi (1813-1901) e, a cavallo del secolo seguente, Arturo Toscanini (1867 - 1957) e Giacomo Puccini (1858-1924). La tradizione operistica italiana continua ad esaltare il ruolo del canto che, sciolto dall'eloquenza dell'opera settecentesca diviene momento lirico, pura espressione dell'anima. Nel corso del secolo tuttavia essa assorbe progressivamente aspetti dell'opera francese, da sempre attenta all'aspetto visivo e a partire dalla seconda metà del secolo legata all'estetica del naturalismo. Quanto all'orchestra, da semplice accompagnamento del canto si evolve fino a diventare, nelle opere di Puccini, un'orchestra sinfonica.









Alla fine del secolo la ricerca di nuove forme e di nuove sonorità porta alla crisi del sistema tonale, espressa nel famoso preludio del Tristano e Isotta di Richard Wagner del 1865, che contiene passaggi armonicamente enigmatici, non interpretabili alla luce delle regole in vigore.


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