«Contentissimi». Questo l’unanime commento che nella giornata di ieri ha accomunato autorità amministrative e parrocchiali di Santo Stefano alla notizia di un nuovo contributo economico approvato dalla regione Lombardia a sostegno della ristrutturazione della parrocchiale lesionata dal terremoto del 2008: 230mila gli euro di contributo Frisl indirizzati dal Pirellone al “duomo” di Santo Stefano, risorse che saranno a sostegno del secondo lotto di intervento (importo: 406mila euro) di questo importante intervento di consolidamento strutturale. Giusto sottolineare che la Regione lo scorso anno aveva già dirottato un contributo di 200mila euro anche a sostegno del primo lotto di lavori (importo: 230mila euro) per la chiesa parrocchiale di Santo Stefano. «Siamo molto soddisfatti per la notizia di questo contributo regionale - questo il commento rilasciato ieri dal sindaco di Santo Stefano Massimiliano Lodigiani -. Queste risorse ci permettono di poter dare garanzia certa anche all’avvio del secondo lotto di lavori sulla chiesa, che partirà non appena terminata la prima tranche di intervento. Questo ci permetterà di non interrompere il cantiere, di dare continuità a quest’opera pubblica così importante e strategica per il nostro paese». Anche il parroco don Tino Cremascoli ha accolto con sollievo la notizia del contributo regionale Frisl. «È un aggiornamento importante - ha detto il sacerdote -. Tutta la comunità è in attesa di poter rientrare nella propria parrocchiale». Una sottolineatura importante: nel bando della Regione (che metteva a disposizione fondi specificatamente indirizzati agli edifici di culto) la parrocchia di Santo Stefano è stata l’unica premiata in tutta la provincia da un contributo Frisl. Messo a punto dagli ingegneri Matteo e Giuseppe Cantoni, dall’architetto Sara Comandù e dal geometra Francesco Comandù, l’intervento di consolidamento della chiesa parrocchiale di Santo Stefano è sicuramente impegnativo e complesso. Il suo punto focale è sicuramente rappresentato dai lavori di consolidamento delle strutture murarie della chiesa attraverso la realizzazione e la posa di una maglia bi-direzionale in acciaio, da inserire nel sottotetto della chiesa. In questo modo, l’edificio sarà stabilizzato, più propriamente la chiesa sarà resa monolitica nel movimento della sua struttura muraria. Il progetto prevede poi la chiusura delle fessure venutesi a creare con il terremoto nella muratura dell’immobile. In questo caso, per saldare le crepe si utilizzeranno delle fibre al carbonio. In progetto anche la revisione statica delle puntellazioni del tetto con innesti di cunei di legno.Fonte: Il Cittadino
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