«Bollette da 900mila euro per il centro sportivo che gravano sulle casse comunali». A bilancio di previsione ormai approvato, i democratici puntano il dito contro le strategie varate dall’esecutivo di centrodestra che amministra la città. Torna così sul banco del dibattito politico la scelta messa in atto dal sindaco Mario Dompè di restituire al comune le redini degli impianti di Metanopoli, che la stessa giunta, dopo il decisivo passaggio che risale al settembre scorso, ha affidato in via temporanea alla società Gesti Sport. «L’amministrazione - contestano gli esponenti locali del Pd in una nota stampa - ha scelto un nuovo gestore accollandosi però tutti gli oneri di spesa corrente, come acqua, riscaldamento, energia elettrica. Da tempo le chiediamo: quanto costa la gestione di un simile impianto da ristrutturare e rilanciare? Quali sono le sue prospettive di utilizzo? Nessuna risposta, solo costi a carico della collettività». Del resto, anche nel corso del recente confronto in aula, il capogruppo Angelo Bigagnoli non ha mancato di far notare le spese dell’arbitrato, soprattutto in termini di assistenza legale, con cui verrà definito il contenzioso in atto con l’ex società di gestione Gism. Dopo il rovente confronto degli anni scorsi, sul centro sportivo si è aperto così un nuovo scampolo di discussione. Ma sotto accusa, in termini di conti pubblici, viene posto anche il «pesante ricorso all’indebitamento con l’accensione di due mutui, per un valore complessivo di 6 milioni e mezzo di euro». E nella fase successiva alla maratona di serate in cui settimana scorsa la politica locale ha affrontato il bilancio, nel mirino del principale partito di minoranza sono finiti pure i rincari delle tariffe di alcuni servizi. Se nel limitrofo comune di San Giuliano i balzelli proposti dalla squadra di governo hanno causato una ferita politica interna alla maggioranza, nello scenario sandonatese il tema degli aumenti dei costi dei servizi, già entrati in vigore, torna infatti ad essere sollevato con toni critici dall’opposizione. Nel documento in cui i portabandiera del Pd motivano la levata di scudi contro le formule varate dalla giunta Dompé, toccando il delicato tasto dall’impatto diretto sulla collettività locale, sottolineano infatti «l’aumento del 21 per cento per le mense scolastiche; del 37 per cento per i centri estivi». Tema quest’ultimo che era già stato oggetto di malumori l’anno scorso, quando una cordata di famiglie, che al momento di iscrivere i propri bimbi al servizio alternativo alla scuola si è trovata di fronte alla nuova situazione, aveva alzato un coro di dissensi. Rispetto al quadro tratteggiato, il simbolo minoranza conclude con l’affondo politico: «Bocciando il bilancio preventivo 2010 il Pd ha voluto evidenziarne le negatività ed in particolare dimostrare che il sindaco e la giunta comunale in carica continuano ad effettuare scelte contrarie agli interessi e agli effettivi bisogni dei cittadini e delle famiglie che meritano un governo più solidale e soprattutto più efficiente».Fonte: Il Cittadino
mercoledì 5 maggio 2010
San Donato - Il Pd boccia la gestione di Metanopoli - Il centrosinistra contesta il piano di rilancio della struttura che al momento «comporta solo dei costi per la collettività» - «Bollette da 900mila euro che gravano sulle casse comunali»
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