Un laboratorio chimico tra le case del Concentrico è andato in fiamme nel tardo pomeriggio di lunedì. Le indagini sono ancora in corso. L’incendio, di natura accidentale, è divampato nei locali al piano terreno dello stabile di via Martiri di Cefalonia, al civico 42. La presenza di fumo ha immediatamente fatto scattare la mobilitazione dei mezzi di soccorso. Sul posto sono intervenuti gli agenti della polizia locale coordinati dal comandante Fabio Allais, che hanno posto sotto sequestro l’immobile. Il rogo è stato domato dai vigili del fuoco, il cui nucleo batteriologico ha effettuato alcuni rilievi in base ai quali è stata esclusa la diffusione nell’aria di sostanze dannose. In particolare, nel laboratorio, che in base ai primi riscontri è risultato in regola per quanto concerne i permessi, venivano elaborate sostanze chimiche per la realizzazione di prodotti destinati al settore agricolo. Dopo la fase dall’emergenza, le verifiche sono poi proseguite nella giornata successiva con ulteriori sopralluoghi. Martedì sono quindi intervenuti i tecnici dell’Arpa (Agenzia regionale per l’ambiente), i quali hanno rivelato la mancata osservanza delle regole per quanto concerne la conservazione dei prodotti. I vertici dell’azienda sono indagati a piede libero e i vigili urbani stanno proseguendo nei controlli, nel frattempo la porta del laboratorio rimarrà chiusa e l’attività resterà sospesa, fino al momento del dissequestro. L’episodio ha in ogni caso acceso la curiosità di molti sandonatesi della zona, i quali, vedendo il “via vai” dei mezzi che si dirigevano a sirene spiegate verso il punto dell’incendio, si sono interrogati su cosa stesse accadendo, formulando alcune ipotesi. Anche perché in questo caso sotto i riflettori non c’è un’attività dell’area industriale del territorio, come è più volte accaduto in passato, bensì l’attenzione cade proprio su alcuni spazi che sorgono a distanza di poche centinaia di metri dal municipio, collocati in quartiere del territorio fortemente urbanizzato e dall’intenso passaggio di auto. Molti residenti probabilmente ignoravano la presenza di un’attività di trasformazione chimica, con l’utilizzo di componenti che richiedono una serie di cautele proprio a scopo preventivo, soprattutto per evitare che in caso di eventuali incendi possano esserci conseguenze dannose per i lavoratori e per l’ambiente circostante a causa della dispersione di sostanze tossiche. In questo specifico caso, così non è stato, come hanno accertato gli esperti, ma a questo punto verrà fatta chiarezza, mediante una serie di verifiche. Ulteriori aggiornamenti potrebbero quindi emergere nei prossimi giorni, fino a quando non si chiuderà definitivamente un capitolo che ha portato in primo piano la presenza di un laboratorio chimico in un’area residenziale del centro città.Fonte: Il Cittadino
giovedì 8 luglio 2010
San Donato - Fiamme nel laboratorio, paura in città - Attimi di tensione per il rogo: sul posto il nucleo batteriologico dei pompieri, i vigili urbani sequestrano l’immobile - Incendio in un magazzino chimico del quartiere Concentrico
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