Stanno assumendo contorni sempre più drammatici, con il passare dello ore, le conseguenze degli incendi che, ormai da giorni, stanno investendo gli Stati sud-orientali dell'Australia, distruggendo tutto ciò che incontrano sul loro cammino.
Secondo l'ultimo bilancio, reso noto dalla polizia, le vittime causate dagli incendi sono già 96. Il vento che ancora soffia intenso sta rendendo sempre più difficile l'opera di migliaia tra vigili del fuoco e dei volontari, ai quali si è aggiunto nelle ultime ore anche l'esercito.
E' uno scenario infernale quello che si presenta nella zona rurale a nord di Melbourne, nel sud-est dell'Australia, colpita dai peggiori incendi da più di vent'anni. Gli incendi non sono una novità nelle estati australiane, e il più delle volte sono di origine dolosa. Ma quest'anno il caldo eccezionale, con temperature che sfiorano i 50 gradi, la siccità e i forti venti hanno ingigantito il fenomeno, fino a trasformarlo in disastro. Il bilancio, che è ancora provvisorio, è comunque il più alto mai causato, in Australia, da incendi. In questa drammatica classifica, gli incendi che hanno colpito la parte sudorientale del continente hanno superato quelli che, nel 1983, passati alla cronaca come il "mercoledì delle ceneri" fecero 75 morti. Il fuoco ha devastato 30.000 ettari di territorio e distrutto almeno 640 case, lasciandone 14.000 senza corrente. Secondo le autorità ci vorranno giorni per avere ragione di tutti i focolai, per molti dei quali l'ipotesi che siano di origine dolosa è quasi certezza. Migliaia di vigili del fuoco e volontari sono impegnati sul campo, con l'aiuto dall'alto di aerei ed elicotteri anti-incendio.
La situazione è così grave che il premier dello Stato di Victoria (dove si trova Melbourne), John Brumby, ha accettato l'offerta da parte del governo federale di far intervenire l'esercito. "Il fuoco veniva avanti come un proiettile - ha raccontato a Sky Tv Darren Webb-Johnson, che risiede a Kinglake, una cittadina che ha dovuto contare 12 morti tra i suoi abitanti. -. La stazione di servizio è andata, il supermarket sulla strada é andato, bidoni sono esplosi a destra, a sinistra e nel mezzo, e l'ottanta per cento dell'abitato è andato in fumo". I testimoni hanno parlato di fiamme alte come un palazzo di quattro piani e di pioggia di cenere. Alcune persone sono morte bruciate dentro case, scuole ed edifici pubblici che non hanno fatto in tempo ad abbandonare. Altre sono rimaste uccise mentre cercavano di difendere la loro abitazione dalle fiamme. Molta gente è morta bruciata dentro le auto, mentre cercava di sfuggire all'assedio delle fiamme. A Marysville, un piccolo centro di 500 abitanti, non è rimasto in piedi neppure un edificio.
Fonte: Ansa.it
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