domenica 8 febbraio 2009

San Giuliano - Sequestrati cento cuccioli “irregolari”

Gli animali importati dall’Ungheria erano diretti a una società che ha affittato un capannone all’interno della cascina.Blitz nel canile di Santa Brera: i loro passaporti sarebbero falsi.

Il canile della cascina Santa Brera è finito nuovamente nei guai. Nei giorni scorsi infatti il corpo forestale dello Stato di Milano e Brescia, con il nucleo investigativo ambientale, ha sequestrato più di cento cuccioli importati dall’Ungheria. Il sospetto è che i passaporti degli animali, necessari per portarli in Italia, siano stati falsificati nelle parti relative ai proprietari, alla data di nascita e alle vaccinazioni.Il blitz nel canile è scattato mercoledì sera ed è stato ripreso dalle telecamere di “Striscia la Notizia”, che ha mandato in onda il servizio nella puntata di giovedì. In tv è stato mostrato uno Yorkshire agonizzante gettato in un frigorifero e altri due cuccioli di Cocker Spaniel, uno grande il doppio dell’altro, che risultavano nati la stessa data. «Quel cane era morto, lo avevamo messo in un freezer spento con una coperta. Non lo avrei mai gettato se fosse stato ancora vivo - si difende Giuseppe Baroni, titolare del canile -. Quanto alle taglie differenti, è del tutto normale che nella stessa cucciolata un animale sia grande anche il doppio di un’altro, e questo vale per tutte le razze».I cani sequestrati, di razze diverse, sono centodieci, mentre due sono morti dopo il viaggio. Hanno un’età compresa fra i 40 e i 50 giorni. «Sul passaporto sono riportate le visite e le vaccinazioni a cui sono stati sottoposti, ma le date sono incompatibili con la reale età degli animali - spiegano dal corpo forestale di Milano -. Stiamo attendendo la convalida del sequestro dalla procura, a cui abbiamo chiesto di sottoporre gli animali agli esami necessari per verificare l’effettiva vaccinazione».Gli animali in ogni caso erano diretti a una società esterna al canile, che ha affittato un capannone a Santa Brera. Ora sono stati affidati proprio a Baroni che li ha in custodia. «Ogni volta che arriva un carico di cani dall’Ungheria viene avvertita l’Uvac, l’ente competente, che dà il permesso per l’importazione - aggiunge Baroni -. Poi, una volta arrivati a destinazione, vengono controllati a campione dall’Asl prima di poter essere venduti. Abbiamo controlli tutte le settimane e non è mai stato trovato niente di irregolare. Mercoledì invece sono venuti, su segnalazione di un veterinario, senza contattare l’Asl».Ora il responsabile del canile si è rivolto agli avvocati e aspetta gli sviluppi di questa vicenda. Parla di un “accanimento” nei suoi confronti, anche pensando al precedente blitz delle forze dell’ordine che lo aveva coinvolto, avvenuto solo pochi mesi fa. Ad ottobre infatti i carabinieri del Nas di Milano sequestrarono 134 cuccioli, più o meno per lo stesso motivo.Le accuse ipotizzate dal corpo forestale ora sono di falsificazione di documentazione, frode in commercio e maltrattamento di animali.

Fonte: Il Cittadino

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