domenica 8 febbraio 2009

Furto sacrilego nell’abbazia del Cerreto

Abbadia Cerreto - L’intrusione scoperta mercoledì pomeriggio dal sindaco del paese: salva la pala di Callisto Piazza.I ladri portano via alcuni quadri, oggetti sacri e arredi di pregio.

L’abbazia cistercense del Cerreto è stata letteralmente saccheggiata dai ladri. Durante la notte sono spariti infatti numerosi quadri, calici, tovaglie, ostensori e un crocifisso in legno, tutte opere molto preziose e antiche. Si è salvata per fortuna la celebre “Madonna con bambino” di Callisto Piazza.Ad accorgersi della razzia è stato il sindaco, Adriano Cucchi, che mercoledì pomeriggio è andato in chiesa per consegnare alcuni documenti. Si è avvicinato all’ingresso principale e ha visto che il portone era socchiuso, così ha aperto i battenti ed è entrato. Gli è bastato un attimo per capire quello che era successo. Accanto all’ingresso c’erano ancora alcuni candelabri e le statue del presepe, pronte per essere portate via. «Penso che siano stati disturbati da qualcuno - cerca di spiegare Cucchi -, c’erano i segni di una fuga precipitosa».Quando ha scoperto il furto, il suo pensiero è andato subito ai tre individui che nei giorni precedenti aveva visto aggirarsi per il paese, in particolare nei pressi dell’abbazia: erano andati sul retro dell’edificio e avevano controllato tutti gli ingressi. Una presenza decisamente sospetta che aveva spinto il sindaco a chiamare i carabinieri per metterli in guardia. Ma non è bastato per impedire il furto. «Io pensavo che tenessero d’occhio la casa del parroco, non la chiesa». È stato lui a lanciare l’allarme e a chiamare il diacono Fabio Ripamonti, che si occupa della chiesa in questo periodo (il parroco infatti è stato operato e ora è convalescente a Lodi), e i carabinieri di Lodi.Ancora non è chiaro quello che effettivamente è stato portato via. Ad Abbadia Cerreto manca infatti un inventario dei beni posseduti nella chiesa e senza quello è impossibile stabilire cosa manchi. Da un primo sopralluogo, comunque, sindaco e diacono si sono accorti della mancanza di sette o otto quadri (presi sia in chiesa che in sacrestia, dove in inverno viene celebrata la messa una volta alla settimana), di un crocefisso preso dall’altare, di diversi calici, ostensori e tovaglie. Tutti oggetti molto preziosi e antichi. I candelabri e le statue del presepe, invece, sono rimaste in chiesa.Forse stamattina, o al massimo lunedì, l’ufficio diocesano per l’arte sacra farà una sopralluogo per stabilire l’entità del furto: solo a quel punto verrà presentata la denuncia ai carabinieri.Le persone sospette individuate nei giorni precedenti erano tre, quasi sicuramente italiane. Erano arrivate per la prima volta domenica, poi sono tornate lunedì e mercoledì, sempre con auto diverse. La loro presenza aveva messo in allarme tutto il paese, che si era rivolto ai carabinieri. Ma i controlli non sono bastati a scongiurare il terzo furto sacrilego, il più clamoroso, nel Lodigiano in pochi giorni.

Fonte: Il Cittadino

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