venerdì 6 febbraio 2009

San Donato - «Una superstrada vicina alle nostre case»

Il progetto spaventa gli abitanti della zona: «Rischiamo di trovarci una colata di cemento invece del parco che era previsto».Un comitato contro la maxi variante tra Paullese e via Emilia.

«La nuova bretella porterà una sorta di superstrada a distanza di 50 metri dai nostri caseggiati, con conseguenze disastrose per il quartiere». Il portavoce del comitato Pascoli - Mattei, Filippo Pisoni, si mostra pronto a dichiarare battaglia al progetto che prevede la realizzazione dell’asse di collegamento tra le arterie Paullese ed Emilia, con un tracciato che andrà a lambire i complessi sandonatesi che sorgono al confine con il comune limitrofo.

Già negli anni scorsi, come dimostra il plico di documenti in mano alla delegazione locale, si erano alzate richieste di chiarimenti rivolti ai vertici del comune riguardo un intervento che aveva da subito alzato pieno dissenso tra i sandonatesi.
Ad accendere un clima di protesta, è stata la notizia in riferimento alla recente alleanza - legata all’intervento da 13 milioni di euro - che ha visto i comuni di Peschiera, San Donato e San Giuliano, con l’appoggio della Provincia, disporsi al nastro di partenza di un iter giocato su un tracciato che coinvolge un segmento a ridosso del comparto residenziale do circa 300 residenti. Sfogliando un corposo fascicolo di documenti, i cittadini guardano con nostalgia l’accordo siglato nel ‘99 tra il sindaco Marco Toni di San Giuliano e l’ex primo cittadino sandonatese Gabriella Achilli, riguardo la realizzazione di un parco di interconfine, che doveva sorgere «proprio nel tratto dove ora è previsto il passaggio della bretella».
Tra la documentazione che testimonia grande apprensione riguardo l’intervento viabilistico, di cui si parla da oltre 10 anni, figura anche un’interrogazione dell’ottobre 2007 presentata dal capogruppo di “L’altra San Donato”, Francesco Forenza (il quale si è fatto portavoce del comitato che in campagna elettorale aveva appoggiato il suo progetto politico), per chiedere chiarimenti all’esecutivo di centrodestra. «Non escludiamo - dice Pisoni -, la promozione di iniziative per far sentire il nostro disappunto. Del resto, il tracciato parla chiaro: rischiamo di trovarci sotto le case una colata di asfalto a due corsie per senso di marcia, che oltre a portare pesanti disagi per l’inquinamento acustico e ambientale che ne deriverà, avrà un pesante impatto anche sotto il profilo estetico su tutta l’area. Rispetto ai problemi di salubrità della zona, passa in secondo piano la pesante svalutazione degli immobili dei cittadini che avevano comprato casa laddove era previsto un parco e si troveranno a dover convivere con una superstrada».
Lo stesso Pisoni spiega di aver consegnato al sindaco Mario Dompé un progetto alternativo basato sul recupero delle risorse esistenti, in termini di strade, al fine di evitare una soluzione così radicale. «Sono fermamente convinto - conclude -, che non è attraverso la costruzione di nuove strade che si possono risolvere i problemi di traffico, bensì sarebbe necessario un servizio efficiente di trasporto pubblico e una pianificazione che tenga conto della vivibilità delle zone urbane, valorizzando le opportunità che già esistono».
Fonte: Il Cittadino

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