A Carpiano è partita l’operazione “castello” nel centro della borgata.
La cascina storica di fronte alla parrocchiale di San Martino è ufficialmente in vendita, con la caccia all’acquirente aperta fino al 26 marzo 2010. Il committente e proprietario è la fondazione ex Ipab Golgi Redaelli di Milano, oggi diventata azienda di servizi alla persona, che ha deciso di mettere in vendita il suo gioiello sudmilanese per una cifra unitaria di 7 milioni e 254mila euro. L’avviso che attende risposte entro il termine del prossimo mese costituisce l’atto conclusivo di una vicenda iniziata anni fa, quando ha cominciato ad apparire chiaro che una volta scaduti gli affitti principali del complesso, quelli agricoli, il “castello” avrebbe avuto un diverso destino. Considerate anacronistiche le stalle in centro, le varianti urbanistiche degli anni scorsi hanno aperto la strada a tipologie più compatibili con il profilo della Carpiano attuale. Una parte della grande superficie, oltre 36mila metri quadri, sarà residenziale, l’altra commerciale, la terza guarda a spazi per l’attività culturale e il tempo libero. Nel 2010 andranno a conclusione le ultime attività agricole all’interno dei fabbricati rurali, anche se di fatto l’azienda che ha condotto per decenni la cascina, con 400 capi e 150 ettari coltivati, ha quasi ultimato il trasferimento in una nuova struttura. Dal punto di vista economico la dismissione della cascina che domina piazza della Colonna con il suo arco e le parti “castellate” risalenti al XVI secolo, rappresenta un’operazione monumentale, che si impenna a oltre 7 milioni di euro considerando la totalità dei lotti. Una parte dell’edificio è stato vincolato più di quarant’anni fa dalla Soprintendenza ai beni architettonici e non cambierà etichetta con il via libera alla lottizzazione. Per le parti considerate di pregio architettonico (soprattutto la zona nobile dell’ingresso e alcuni ambienti adiacenti) lo stesso avviso di gara menziona «destinazioni di terziario, commercio di vicinato e attività socio culturale». Cosa fare del “castello” carpianese dopo l’addio annunciato all’agricoltura è stato uno dei grandi temi dell’agenda politica locale nell’ultimo decennio. La giunta Abbatinali, in sella fino al 2004, voleva comprare direttamente una parte dell’ex cascina e non vedeva di buon occhio l’insediamento di negozi nuovi a Carpiano, considerati decentrati e non richiesti dall’utenza locale. Il sindaco Francesco Ronchi, riconfermato l’anno scorso, ha invece guidato la transizione verso un disegno che rinuncia all’acquisto, ritenuto il classico passo più lungo della gamba, e si limita a strappare l’utilizzo pubblico di alcune zone. Sì al commercio nel “castello”, ma senza realtà di grandi dimensioni: tutto dovrebbe stare sotto i 1500 metri quadri.Fonte: Il Cittadino
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