«State facendo delle nostre case delle galere: perché toglierci quel poco d’aria che abbiamo?». Il taglio del nastro dei cantieri presso l’area della ex caserma dei carabinieri di via Trieste ha fatto esplodere la polemica dei cittadini di via Manzoni, i quali si sono uniti in una corale protesta, che rapidamente ha raccolto numerose adesioni. Sotto accusa è l’ ingombro delle nuove strutture a scopo sociale che sorgeranno sul lotto di proprietà comunale. Oltre che per l’impatto sulla visuale, il malcontento nasce anche per l’eccessiva vicinanza ai loro caseggiati, che sorgono sul retro del futuro complesso che si affaccerà su via Trieste. «Prima la caserma distava dalle nostre case 20 metri, mentre ci siamo resi conto che il nuovo edificio sorgerà a circa 5 metri - lamenta il signor Lino Baffetti, facendosi portavoce di un gruppo di abitanti di via Manzoni -. Inoltre, al posto della costruzione di due piani fuori terra della ex caserma, ne arriverà una di cinque piani a cui si aggiunge uno spazio per i pannelli solari. In pratica, dovremmo convivere con un vero e proprio “ecomostro”. Ho già raccolto quasi 80 firme da parte di residenti, i quali non sono per niente soddisfatti delle prospettive che si stanno profilando». La levata di scudi dei cittadini nei giorni scorsi ha trovato sintesi nel documento, che è stato protocollato lunedì mattina in comune, dove si legge: «L’impatto ambientale di questa costruzione è allucinante, con una parete alta quasi 28 metri. Perché toglierci quel poco sole e la poca aria che abbiamo?». E ancora: «Vi sono persone confinanti con la nuova costruzione, che vi abitano da più di cinquanta anni. Questo è l’importante rinnovamento della città?». Partendo da queste premesse, i portavoce degli abitanti della zona hanno chiesto un incontro urgente con il sindaco Gina Greco, al fine di approfondire un tema che appare di largo interesse per la parte di comunità direttamente coinvolta. La battaglia è appena iniziata, in quanto solo con il recente avvio degli interventi, i cittadini della zona si sono resi conto delle dimensioni del progetto di cui si parla da tempo. In pochi giorni quindi si sono organizzati, condividendo un’istanza che ha già raggiunto le scrivanie dei vertici del palazzo municipale. I diretti interessati a questo punto attendono un incontro con il primo cittadino e con gli assessori competenti, ai quali verrà chiesto di rivedere il prospetto che ha alle spalle un lunghissimo iter procedurale. Il piano per l’area dell’ex caserma, che ha racimolato negli anni scorsi anche dei finanziamenti per il ruolo sociale che andrà a ricoprire, torna così in primo piano. Se nei mesi scorsi l’attenzione è caduta sui ritardi con cui sono decollati i lavori, in questo caso l’attenzione viene puntata a tutto campo sul futuro del comparto residenziale di via Manzoni, dove c’è un gruppo di sangiulianesi che teme un “vicino” troppo ingombrante.Fonte: Il Cittadino
mercoledì 3 febbraio 2010
San Giuliano - «Un ecomostro al posto della caserma» - L’edificio verrà realizzato ad appena cinque metri dalle case e avrà cinque piani: «Qui davvero rischiamo di soffocare» - I residenti di via Manzoni si schierano contro il nuovo complesso
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