Tra il Lodigiano e il Sudmilano sono una ventina gli immobili di proprietà dello Stato che potrebbero venir regalati agli enti locali (comuni, aree metropolitane, province e regioni) che ne faranno richiesta, corredando l'istanza con un progetto di valorizzazione. Nell'elenco diffuso ieri dalle agenzie di stampa, proveniente dalla segreteria della commissione bicamerale per l’attuazione del federalismo, compare tra l'altro l'ex Casa del Fascio di Lodi Vecchio. «È la sede della biblioteca - spiega il sindaco Giancarlo Cordoni - e ha bisogno di una ristrutturazione. Da tempo tenevamo d’occhio questo immobile: penso proprio che il comune lo acquisirà». La biblioteca comunale, oggi, è in affitto: il municipio paga un canone allo Stato e negli anni Novanta c’era stato anche un contenzioso perché l’ente locale si era “dimenticato” di pagare 30 milioni e aveva rischiato lo sfratto.Come anticipato da «Il Cittadino», nell’elenco, che è solo una bozza e che non è ancora quello definitivo dei beni destinati agli enti locali, atteso per fine luglio, compare l’ex caserma di San Leonardo di Lodi, più nota come ex Monopoli, in via Paolo Gorini, ma ci sono anche tratti di vecchi alvei fluviali.Il decreto legislativo sul “federalismo demaniale” prevede anche una deroga al principio generale dell'inalienabilità dei beni demaniali, grazie al quale finora in Italia non sono stati molti i casi di spiagge e montagne diventate di proprietà privata: i beni demaniali che passano agli enti locali diventano “patrimonio disponibile”, e possono quindi essere poi ceduti a privati. Unica eccezione, quelli del demanio marittimo, idrico e aeroportuale, che dovrebbero rimanere “indisponibili”. Anche per gli altri beni demaniali, comunque, un decreto del presidente del consiglio dei ministri può stabilire l'indisponibilità, e quindi il divieto di vendita a soggetti privati.Nei comuni, però, stanno anche circolando altri elenchi. Il primo, indica gli immobili demaniali soggetti a usi governativi: a Cerro al Lambro troviamo la ex Saronio di via Libertà, stimata 6,9 milioni di euro, a Mediglia un immobile al 21 di via Amedeo d’Aosta (stima 557mila euro), a San Donato Milanese un immobile da 6 milioni dal 22 al 26 di via Grandi, a San Giuliano Milanese due immobili da 750mila euro ciascuno in via Pisacane, a Lodi il carcere di via Cagnola (stima 10 milioni) e parte della caserma di via Fanfulla (3,7 milioni). Si tratta di un “inventario” che potrebbe, o meno, arricchire l'elenco degli immobili offerti agli enti locali. Il secondo elenco riguarda invece immobili di proprietà privata per i quali lo Stato paga un affitto: ci sono tra l'altro caserme dei carabinieri e della guardia di finanza, gli uffici locali del ministero delle Finanze in corso Adda a Lodi e decine di altri immobili. Questo ultimo elenco potrebbe tornare utile per una futura razionalizzazione, tesa a concentrare i servizi pubblici in immobili di proprietà di Stato o autonomie locali invece di costringere gli enti a pagare i canoni di locazione ai privati. Ma, localizzazione a parte, gli edifici demaniali in via di cessione sono quasi tutti in cattivo stato di conservazione. E purtroppo la Storia d'Italia insegna che il contenimento della spesa pubblica, finora, è stato un’utopia.Fonte: Il Cittadino
mercoledì 30 giugno 2010
Campi e palazzi ai comuni: ecco l’elenco - La “rossa” Lodi Vecchio pronta ad acquistare la Casa del Fascio. E circola già un secondo “file” che comprende l’ex Saronio di Cerro - Diffusa una lista dei beni che lo Stato vuole cedere agli enti locali
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