Alcune sono finite nelle mani dei ladri di biciclette, altre necessitano di manutenzione: quel che rimane del progetto di mezzi ecologici comunali che decollò nel 2006 per promuovere la mobilità sulle due ruote, è sotto gli occhi dei sandonatesi. L’iniziativa, aveva preso piede precorrendo i tempi del “bike sharing” (ovvero dei mezzi ecologici in condivisione) messo in atto presso il comune di Milano, ma sembra essersi scontrata con l’esigenza di manutenzione e di severi controlli. E pensare che il servizio ha contato sin dal suo esordio su 120 utenti, i quali avevano approfittato al volo dell’occasione di munirsi di una chiavetta che, senza ulteriori esborsi, forniva la possibilità di ritirare una delle 24 bici distribuite in sei “parcheggi”, utilizzarla, e riportarla nella stessa rastrelliera dove l’utente l’aveva trovata. A differenza infatti della metropoli, dove visti anche gli ampi spazi è sufficiente lasciarla nell’ambito di una mappa di punti di raccordo, al fine di ridurre i costi a San Donato era stata introdotta una regola che assicurava ordine nei ritiri e nelle consegne, senza necessità di personale che si occupasse della distribuzione dei mezzi all’interno dei quartieri raggiunti da questa opportunità. All’esrodio, la novità aveva collezionato consensi, poi qualcosa non ha più funzionato. Lo conferma il capogruppo dei Verdi, nonché ex assessore, Marco Menichetti, che afferma: «So per certo di una persona munita di chiavetta che ha ritirato il mezzo, lo ha tenuto in garage per tre giorni, senza essere ricontattato per la consegna. Sebbene gli iscritti abbiano depositato tutti i dati, che consentono di essere reperiti per eventuali solleciti, a quanto pare, come dimostrano del resto le condizioni in cui versano le biciclette, l’iniziativa è stata ormai abbandonata. E pensare che l’intenzione iniziale era di destinare le risorse dei primi abbonamenti alla manutenzione e al potenziamento del progetto, con nuovi mezzi a servizio dei punti strategici di San Donato». C’è chi, nonostante tutto, continua a mostrarsi affezionato alla possibilità di utilizzare in fase saltuaria la bicicletta del comune, ma in generale l’entusiasmo è calato. In base agli accordi iniziali, l’organizzazione doveva ruotare con il coinvolgimento della velostazione, che è anche il luogo dove è possibile sottoscrivere le adesioni. Ma in un territorio dove i furti delle biciclette rappresentano una piaga diffusa, soprattutto in alcuni punti caldi, come l’area in prossimità della metropolitana, le ruberie e i vandalismi non hanno certo aiutato il decollo dell’iniziativa. Già l’anno scorso nello scenario locale si vedevano esemplari di mezzi a due ruote che necessitavano di essere sostituiti. A distanza di tempo, la situazione non è certo migliorata. Sono alcuni cittadini a far notare che mentre Milano sta per potenziare il suo parco biciclette, a San Donato per il momento qualcosa non ha funzionato a dovere. Del resto, guardando al Sudmilano, nel vicino comune di San Giuliano nei mesi scorsi ha chiuso i battenti anche il car sharing, l’auto in condivisione che ha fatto davvero flop.Fonte: Il Cittadino
mercoledì 30 giugno 2010
San Donato Milanese - Bici in prestito, progetto fallito - Mezzi da sostituire, quando non vengono rubati, e scarsi controlli: storia di un flop annunciato - Fra ladri e troppi “furbetti” l’iniziativa non è decollata
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