Un odore acido, fortissimo, che lo si sente in gola e si fatica a
respirare. L’hanno avvertito in tanti giovedì pomeriggio e ieri mattina
nella periferia sud di Codogno e persino nelle vie del centro, cosa sia
stato a sprigionarlo invece resta un mistero. Di certo c’è una denuncia
scritta presentata da un cittadino che si è fatto portavoce delle
preoccupazioni di molti in città. «Non è la prima volta che si sente
nell’aria e non è il solito odore di concime proveniente dai campi
limitrofi ma un odore molto più chimico simile all’acido fluoridrico»,
spiega il codognino, che preferisce restare anonimo.
A stupire è la distribuzione geografica del fastidio olfattivo unita alla ciclicità con cui si presenta: nell’arco degli ultimi sei mesi gli abitanti del quartiere San Giorgio e di viale Risorgimento l’hanno avuto sotto il naso una decina di volte. Ma giovedì sera, quando è tornato ad invadere l’ambiente, si è spinto fino in via Garibaldi, via Pallavicino e persino in piazza della Repubblica. «Basta spostarsi di zona per sentirlo oppure no - continua il codognino -, non è diffuso in tutta la città ma dove arriva è fortissimo e non si riesce a stare all’aperto». Chi si è imbattuto nell’odoraccio ha provato a indagare da dove provenga, quale sia la causa, al momento però nessuno riesce a trovare una spiegazione. «Sembrerebbe prodotto da un’azienda - azzarda chi ha presentato denuncia - come se scaricasse periodicamente qualcosa nell’aria ed è allora che sentiamo la puzza». Interpellato sulla faccenda l’assessore all’ecologia Abramo Rossi precisa: «Non abbiamo ricevuto nessuna segnalazione di inquinamento atmosferico, anche la lettera del codognino non è ancora arrivata. Quando l’avrò sotto mano verrà presa nella dovuta considerazione e ne verificheremo le cause». La procedura consigliata in questi casi è il direttore del Dipartimento Arpa di Lodi, Walter Di Rocco, a spiegarla: «Il comune fa da collettore delle segnalazioni presentate dei cittadini e in base a quelle viene stilata una mappa per restringere il campo entro cui cercare la sorgente dell’odore. Spesso una prima verifica sul posto sono il personale del comune oppure i funzionari in zona a farla, poi si valuta se eseguire un campione dell’aria da inviare in laboratorio». Sul perchè le molestie olfattive siano percepite per lo più la sera aggiunge: «L’inversione termica schiaccia l’odore al suolo».Fonte: Il cittadino
A stupire è la distribuzione geografica del fastidio olfattivo unita alla ciclicità con cui si presenta: nell’arco degli ultimi sei mesi gli abitanti del quartiere San Giorgio e di viale Risorgimento l’hanno avuto sotto il naso una decina di volte. Ma giovedì sera, quando è tornato ad invadere l’ambiente, si è spinto fino in via Garibaldi, via Pallavicino e persino in piazza della Repubblica. «Basta spostarsi di zona per sentirlo oppure no - continua il codognino -, non è diffuso in tutta la città ma dove arriva è fortissimo e non si riesce a stare all’aperto». Chi si è imbattuto nell’odoraccio ha provato a indagare da dove provenga, quale sia la causa, al momento però nessuno riesce a trovare una spiegazione. «Sembrerebbe prodotto da un’azienda - azzarda chi ha presentato denuncia - come se scaricasse periodicamente qualcosa nell’aria ed è allora che sentiamo la puzza». Interpellato sulla faccenda l’assessore all’ecologia Abramo Rossi precisa: «Non abbiamo ricevuto nessuna segnalazione di inquinamento atmosferico, anche la lettera del codognino non è ancora arrivata. Quando l’avrò sotto mano verrà presa nella dovuta considerazione e ne verificheremo le cause». La procedura consigliata in questi casi è il direttore del Dipartimento Arpa di Lodi, Walter Di Rocco, a spiegarla: «Il comune fa da collettore delle segnalazioni presentate dei cittadini e in base a quelle viene stilata una mappa per restringere il campo entro cui cercare la sorgente dell’odore. Spesso una prima verifica sul posto sono il personale del comune oppure i funzionari in zona a farla, poi si valuta se eseguire un campione dell’aria da inviare in laboratorio». Sul perchè le molestie olfattive siano percepite per lo più la sera aggiunge: «L’inversione termica schiaccia l’odore al suolo».Fonte: Il cittadino