Un quartiere abbandonato alle sorti di un cantiere. A Turano è un
cittadino a denunciare la desolazione della zona residenziale che sorge
fra via Sereni e via Brodolini. Una recinzione delimita una maxi
lottizzazione, in parte completata e in parte da realizzare, ma
Alessandro Candiani denuncia mancanza di sicurezza e degrado intorno al
cantiere che si trova nelle vicinanze di casa sua: abitazione vista
giungla, per il verde selvaggio; vista discarica, per i materiali edili
abbandonati e a due passi da recinzioni poco stabili e chiodi
arrugginiti sporgenti.
«Quello che chiedo da mesi è un intervento che
ristabilisca una condizione di rispetto del cittadino e dell’ambiente -
ha spiegato Candiani - con particolare accento sulla sicurezza: se un
bambino finisce contro uno di quei chiodi che sporgono fuori dalle
recinzioni del cantiere, si fa male, molto male». Candiani ha
sollecitato più volte il Comune che si è attivato nei mesi scorsi per
richiedere al lottizzante di recintare il cantiere. Il privato ha
posizionato le recinzioni che, delimitano l’area privata del cantiere,
in cui dovrebbero entrare solo gli addetti ai lavori. Per il Comune ad
ogni modo non si tratta di un’area pubblica ma di terreni privati. «Si
può ancora constatare che l’area non è assolutamente stata messa in
sicurezza, perché ci sono tombini aperti e spuntoni di ferro arrugginito
fuori dalla recinzione - ha illustrato Candiani -, e nell’area verde ci
sono erbacce altissime e addirittura piante morte che andrebbero
tagliate». Ma il problema non finisce qui. «L’area è stata recintata in
maniera anomala, - ha spiegato - perché si è messo un cancello alla
stradina di compagna che porta a una proprietà agricola: a lato di
questa stradina, interdetta da un cancello prima chiuso a chiave, ora
aperto, sorgono due campi che se rientrano nel cantiere dovrebbero
essere recintati ma non lo sono, ma in quei campi è possibile notare un
carro di ferro arrugginito, tombini aperti, ferri, cumuli di terra e
materiali edili, insiemi al proliferare di topi e nutrie». Per Candiani
è necessario valutare il problema con gli organi di pubblica sicurezza.
Per questo il turanese ha inviato la sua documentazione al corpo
forestale della Provincia, che ieri ha effettuato un sopralluogo.Fonte: Il Cittadino