Imponente e silenzioso, a tutela delle acque del cavo Sillaro. È
arrivato il giorno del battesimo per il nuovo maxi depuratore
sovracomunale di Pieve Fissiraga inaugurato da Sal, società acqua
lodigiana, sabato mattina, nelle campagna di Pieve, a latere dell’ex
provinciale 188, oggi strada comunale di Mongiardino.
Un impianto
rivoluzionario e all’avanguardia, costato complessivamente 5.272.000
euro, che permette di mettere in soffitta gli impianti di Pieve,
Cornegliano e Borgo, ormai obsoleti, e di servire un bacino 13mila
abitanti. Presente nell’accordo di programma Quadro, l’opera è stata
finanziata per il 70 per cento con fondi pubblici (50 per cento Ato,
ambito territoriale ottimale, 20 per cento Regione) e per il restante 30
per cento dai gestori, Basso Lambro prima, Sal poi.I lavori, iniziati
nel 2008, ma solo nel 2009 per l’impianto di depurazione, sono durati
complessivamente tre anni. Destinato allo depurazione delle acque reflue
di acque civili dei tre comuni, l’impianto è circondato da oltre 6
chilometri di tubature, mentre il compito di smaltire gli inquinanti è
affidato ad una tecnica biologica e definita “a fanghi attivi a basso
carico”, completa di nitrificazione e denitrificazione, per una portata
media di 3500 metri cubi al giorno, di reflui in entrata e di acqua in
uscita sul Sillaro, affluente del Lambro. E che, in caso di pioggia, è
in grado di sopportare una portata di 485 metri cubi all’ora. Per
salutare il più importante investimento fatto sulla rete idrica del
territorio, c’era una foltissima schiera di fasce tricolore, oltre
all’assessore provinciale all’ambiente Elena Maiocchi, al consigliere
regionale Fabrizio Santantonio, tutti accolti dal presidente di Sal srl,
Antonio Redondi.«A fronte delle tariffe più basse d’Italia per l’acqua,
i lodigiani hanno oggi un’opera importante, in grado di dare un forte
contributo al risanamento ambientale del cavo Sillaro, che dimostra che
quando il nostro territorio riesce ad interpretare fino in fondo quello
spirito di coesione, può rivendicare a testa alta, con fatti concreti,
la sua autonomia - ha detto Redondi aprendo la cerimonia - : un esempio
su tutti di questo spirito unitario è stata la creazione di Sal, la
società in house di proprietà di tutti i comuni della provincia, modello
positivo e forse addirittura esemplare, non solo in Lombardia, ma visto
l’esito del referendum, anche a livello nazionale». Il presidente ha
poi ringraziato tutti coloro che hanno lavorato all’impianto, dal
progettista Andrea Massimo Bolognesi, e all’ingegnere Carlo Locatelli,
direttore dei lavori (realizzati dalla ditta Bulfaro spa di Senise,
provincia di Potenza), ma anche direttore generale di Sal. «Non è stato
semplice arrivare a questo risultato, come non è stato semplice arrivare
alla creazione di Sal - ha ricordato l’assessore provinciale Maiocchi -
, ma questo territorio, questa provincia ha dimostrato di sapersi unire
su tematiche che non possono essere ignorate». Un’opera che, secondo il
consigliere regionale Santantonio, «non nasce dal nulla, ma da un
valore straordinario che i nostri amministratori sono riusciti a
realizzare negli anni che dimostra la volontà di un territorio di
gestire in proprio un bene pubblico come l’acqua». In prima fila, i
sindaci dei tre comuni interessati, Pieve, Cornegliano e Borgo,
rappresentati da Paola Rusconi, che ha voluto ricordare l’impegno
«fondamentale dell’ex assessore provinciale Antonio Bagnaschi che ci ha
aiutati in questo cammino», Matteo Lacchini e Nicola Buonsante. Il nuovo
maxi depuratore sarà anche un centro didattico per gli alunni delle
scuole, con un’aula interna a disposizione di lezioni speciali sul ciclo
dell’acqua e della depurazione.Fonte: Il Cittadino