I senzatetto sono tornati anche a Certosa, o forse non se ne sono mai
andati, ma hanno semplicemente cercato un luogo più tranquillo. Alcuni
esponenti della delegazione civica nei giorni scorsi hanno trovato
evidenti segnali di un piccolo accampamento all’addiaccio realizzato tra
la vegetazione in prossimità dell’ingresso al sottopasso che conduce in
via Parri.
Dalle immagini divulgate si scorgono delle verdure e una
sorta di fornellino, con accanto una specie di tanica, che probabilmente
viene utilizzata per improvvisare la cena. Il tutto vicino a due
materassi nascosti in un punto riparato, che sfugge al viavai di pedoni i
quali si muovono da un quartiere all’altro attraverso la galleria che
unisce i due agglomerati urbani. Lo scenario assomiglia a quello di
piazza della Pieve, su cui si sono accesi i riflettori nei giorni
scorsi, in quanto è emerso che talvolta passano inquilini abusivi che si
cucinano qualcosa con un punto cottura di fortuna e dormono sui
cartoni. Sembra assurdo in una ricca San Donato, dove non manca
un’attiva rete di volontariato. Eppure pare sia alquanto difficile
capire chi siano questi senzatetto, forse persone di passaggio, sebbene
gli oggetti e le bottiglie di plastica facciano pensare che si tratti di
consuetudini. A Certosa il fenomeno era diventato di attualità
nell’estate scorsa, dove mentre andavano a lavorare alcuni cittadini
avevano anche scattato delle foto, riprendendo uomini che dormivano su
panchine e in altre zone del suolo pubblico. Il comitato civico si era
attivato per capire come poteva essere risolto un problema innanzitutto
di carattere sociale, che aveva però un risvolto anche sulla sicurezza e
sul decoro. Ma a questo punto si accendono ulteriori interrogativi
riguardo chi sono questi ospiti silenziosi, che si muovono nelle ore più
buie, per nascondersi nei tratti protetti dalla poca vegetazione, nel
timore di essere allontanati. E poi c’è quella sorta di tanica, che
probabilmente utilizzano per cucinare e poi lasciano sul posto, in
quanto qualcuno prima o poi torna, in base ad una consuetudine che in
passato ha avuto come punto di riferimento anche lo stabilimento della
ex Carte & Valori.Fonte: Il Cittadino