La bonifica della diossina partirà tra un mese e mezzo circa. Ma non
sarà un’impresa facile. A dirlo sono i tecnici dell’Arpa (Agenzia
regionale per la protezione dell’ambiente) di Lodi titolati a
controllare i contaminanti nell’ex cava, sulla strada che dalla frazione
Bargano conduce a Vigarolo.
Una vicenda questa che continua dagli anni
Novanta, quando nell’area vennero scaricate quantità elevate di
diossina: «La bonifica in quest’area è un lavoro complicato - commenta
il direttore dell’Arpa Walter Di Rocco -; ci sono dei punti dove la
contaminazione è di 34,6 nanogrammi equivalenti per chilo di terreno,
altri dove i nanogrammi sono 70,75, altri ancora dove si arriva a 65mila
e 469mila nanogrammi. Questo materiale potrà andare solo in discariche
all’estero. Si cercherà di arrivare ai livelli più bassi possibili, ma
non è facile».Di Rocco approfondisce la spiegazione: «Per aree
residenziali il limite consentito di diossina deve essere inferiore ai
10 nanogrammi, per quelle industriali, invece, come in questo caso, il
limite è fissato in 100. Sarà dura portare gli inquinanti entro i 100
nanogrammi. Questo sito ci ha riservato tante sorprese. Si tratta di un
catino di circa 3mila metri quadrati, con sviluppo irregolare; i rifiuti
forse sono stati gettati dall’alto e alcune zone sono state contaminate
più di altre, ma non conoscendo esattamente la modalità di immissione
dei rifiuti è tutto più complicato». Prima dell’apertura del cantiere
sono stati effettuati dall’Arpa 5 campionamenti di terreno e 4 di acqua.
Altri prelievi verranno effettuati durante i lavori e poi in fase di
collaudo finale: «I soldi per bonificare tutto completamente non ci
sono, ma per quanto riguarda la falda - riprende Di Rocco - a valle c’è
il Lambro e quindi non ci sono rischi per nessuno». I lavori dureranno
dai 4 ai 6 mesi e, secondo le previsioni, dovrebbero concludersi nella
prossima primavera. «Le opere sono state affidate all’impresa Furia di
Fidenza. Preleveranno il terreno contaminato, lo metteranno in
contenitori a tenuta stagna e lo porteranno all’estero - spiega il
sindaco Moreno Oldani -. Il grosso del lavoro sono i monitoraggi. Si
asporta il materiale e poi si controlla se bisogna asportarne ancora. Ci
sarà una spazzatrice che laverà le strade e i camion, all’ingresso e
all’uscita dal cantiere. L’operazione sarà effettuata nella massima
sicurezza. La commissione, rappresentata da cittadini e consiglieri
comunali, controllerà e terrà costantemente informata la popolazione. La
ditta è seria, ha operato in tutta Italia in questo settore e tutto
lascia pensare che le cose andranno bene. Il vero problema sarà poi il
controllo successivo dell’area, per impedire che qualcuno la inquini
un’altra volta».Fonte: Il Cittadino