Per i pendolari la settimana non è iniziata nel migliore dei modi,
ancora una volta è la linea Milano-Mantova a esasperare gli animi. Ieri
il “treno dei disperati”, il convoglio che parte da Codogno alle 6.40,
si è presentato in stazione con temperature polari all’interno delle
carrozze: «La metà dei vagoni non era agibile perché il riscaldamento
non funzionava - racconta un passeggero -, in tutti gli altri vagoni era
acceso ma non scaldava a sufficienza.
Ho chiesto spiegazioni al
controllore, il quale ha detto che aveva tentato di far partire
l’impianto senza successo». Proprio lo stesso treno, solo la scorsa
settimana, si è fermato nel mezzo della campagna, a Tavazzano, lasciando
i passeggeri al buio e al gelo per ben due ore.Nelle stazioni sta
circolando un volantino nel quale i pendolari incitano alla “sciopero
del biglietto”, sebbene nella giornata di ieri la polizia ferroviaria di
Lodi non abbia registrato nessuna “ribellione” di questo tipo, è
possibile che qualche viaggiatore intraprenda l’iniziativa. La settimana
scorsa qualcuno dei passeggeri ha persino ipotizzato il blocco dei
binari. I piacentini sono altrettanto agguerriti, uno degli esponenti
del Comitato, Ettore Fittavolini, ha raccontato la disavventura su
Facebook: «Stamattina (ieri, ndr) il treno regionale 2272 da Parma per
Milano delle 6,48 è arrivato a Piacenza con 15 minuti di ritardo, 3
carrozze fuori servizio in quanto ghiacciate e invase dalla neve. È
partita l’affannosa ricerca delle cuccia calda, che ha portato
all’ammasso nella prima vettura di testa, ove abbiamo viaggiato
rigorosamente in piedi per 72 chilometri fino a Milano, dove siamo
arrivato con 21 minuti di ritardo. Ad una richiesta di chiarimenti circa
il pietoso stato delle vetture, il capotreno ci ha risposto che per lui
quel treno non era in condizione di potere viaggiare, ma che l’ufficio
movimento di Parma gli ha chiesto se per favore lo metteva sui binari,
altrimenti lo si sarebbe cancellato, con tutti i problemi del caso».A
Codogno, però, nemmeno gli altri pendolari hanno avuto fortuna,
soprattutto coloro che sono saliti sul treno 2912 in partenza alle 7.46.
«Il personale a bordo non si è visto, forse perché temono di prendere
qualche insulto - afferma Alessandro Grecchi, il poeta pendolare della
Bassa -, l’altoparlante ha annunciato che “la seconda e la terza vettura
erano chiuse per un guasto al riscaldamento”, per questo siamo stati
pregati di “portarci in fondo al treno”. La terza carrozza era calda, la
quarta fredda, tutti gli altri tiepidi. Siamo arrivati a Milano con un
quarto d’ora di ritardo, comunicato nel solito modo disorganizzato: a
Lodi il tabellone segnalava 10 minuti di ritardo quando in realtà erano
20. Insomma, la tratta Mantova-Codogno-Milano è la più oscena di tutte,
dispone solo di un binario, al posto di fare la Tav non sarebbe il caso
risolvere i problemi più urgenti?».Oggi al Pirellone è previsto un
incontro tra pendolari e istituzioni, un appuntamento a cui parteciperà
l’assessore ai trasporti della Provincia di Lodi, Nancy Capezzera.
Regione Lombardia, a fronte della e-mail ricevute nelle scorse
settimane, farà il punto sulle questioni più tecniche, dagli orari ai
disservizi.Fonte: Il Cittadino