Un viaggio “da brivido”. Tutti i giorni e nel vero senso della parola.
Perché trovare una carrozza con un posto libero dove sedersi e con il
riscaldamento in funzione, per i pendolari è un po’ come azzeccare il
Superenalotto. Questa settimana è iniziata all’insegna dei disservizi,
ma la situazione non è ancora migliorata, lo dimostra la valanga di
segnalazioni dei viaggiatori, arrivata in redazione: da Piacenza a
Casale, da Codogno a Lodi, i viaggiatori si sentono abbandonati al loro
destino.
A Casale il convoglio delle 7.29 si è presentato puntuale ma
solo con 5 carrozze al seguito, come ogni mattina negli ultimi due mesi:
«Tre carrozze erano fredde e naturalmente era impossibile anche solo
entrare nel vagone riscaldato - racconta Francesco Andena -. Faceva
davvero molto freddo, fuori il termometro segnava -7 gradi. Il convoglio
successivo aveva 15 minuti di ritardo, mi è stato riferito che anche in
questo caso si gelava. Ho anche litigato con il capotreno, il quale
sosteneva che il “riscaldamento è basso e non riesce ad accendersi“. Il
punto è che la situazione va avanti così da settimane e nonostante sia
stata puntualmente segnalata nessuno è intervenuto». Andena, insieme a
Giulio Anelli, pendolare di Secugnago, si è anche rivolto ai
carabinieri, dove ha firmato un esposto.«Il treno 2648 della linea
Mantova-Milano, in partenza alle 7.20 da Codogno - racconta Alessandro
Grecchi, il poeta pendolare - era annunciato con 25 minuti di ritardo.
Siamo tutti saliti sul 20412 delle 7.27. Capirete voi il disagio di
essere tutti in piedi e al freddo a metà tra una carrozza e l’altra,
perché il treno era già pieno! Anche a Lodi la stessa storia: il 2640
era annunciato con 60 minuti di ritardo e tutti i passeggeri si sono
“pressati” sul nostro. L’unico conforto: quando siamo arrivati a
Rogoredo e moltissima gente è scesa per prendere la metropolitana,
abbiamo avuto i nostri dieci minuti di gloria e siamo potuti entrare
nelle carrozze per riscaldarci un po’».Alla stazione di Lodi i pendolari
si sono infuriati per gli stessi motivi e pure per i ritardi. I “vicini
di casa” piacentini hanno fatto sentire la loro voce, dopo aver
percorso «72 chilometri sottozero», come sottolineato dal presidente del
Comitato Ettore Fittavolini.E se il meteo sembra non voler dare pace ai
viaggiatori (le previsioni indicano la possibilità di un’altra nevicata
per la giornata di oggi), c’è chi sottolinea il fatto che «è così da
sempre, la neve c’entra fino a un certo punto». Arrabbiati, sì, ma
soprattutto sconsolati, molti pendolari non si lamentano nemmeno più.
«La normalità sembra essere diventata questa - dice qualcuno -, è già di
per sè un “evento” il fatto che il treno arrivi». I più agguerriti,
invece, questa settimana pensavano che l’unica soluzione per attirare
l’attenzione fosse occupare i binari.Fonte: Il Cittadino