«No alla nuova circonvallazione di Poasco con la lottizzazione di
cascina Ronco». Dalla frazione ovest di San Donato si leva un nuovo
allarme per il possibile impatto sul traffico dell'apertura del fondo
chiuso di via Unica. Una misura forse necessaria, nel momento in cui
sarà portato a termine l'intervento urbanistico nel complesso cascinale
al centro del progetto di recupero.
«Se prolungheranno via Unica verso
nord-est, in pratica aggirando il paese dalla parte della cava, c'è il
rischio che una massa di auto passi tutte le mattine in mezzo ai
condomini costruiti negli anni scorsi», esemplifica chi ha comprato casa
negli ultimi anni fra via don Candiani e via Manara: ovvero nel tratto
finale di via Unica, dove l'arteria che attraversa tutta la frazione
curva a nord-est in mezzo a due linee di palazzine e poi si esaurisce in
un fondo cieco.Quel blocco della strada, però, potrebbe essere
destinato a cambiare volto in tempi relativamente brevi se si procederà
alla "celeberrima" lottizzazione ex Ronco; in pratica alla
trasformazione immobiliare dell'ex azienda agricola, che tanto dibattito
ha suscitato negli ultimi anni. Quando arriveranno i residenti in
cascina Ronco, si porrà il problema di come garantire un accesso
efficace alle arterie che portano a Milano e San Donato: altre trecento
persone dovranno infatti raggiungere la strada comunale
Chiaravalle-Poasco e dall'altra parte la San Donato-Sorigherio, visto
che a Poasco praticamente tutti sono pendolari. Una soluzione al
miglioramento del deflusso dei mezzi sembra già tracciata sulla cartina
geografica: si collegano via don Milani col fondo di via Poasco, e poi
si prosegue lungo via cardinale Schuster, assicurando la connessione con
la San Donato-Sorigherio. «Ma facendo così rischiamo due cose -
evidenziano gli abitanti della zona, che peraltro non hanno avviato
raccolte firme o istanze ufficiali al comune -. E la prima è un continuo
"traffico parassitario": soprattutto alla mattina e al rientro
pendolare è facilmente prevedibile l'incolonnamento di mezzi sotto i
nostri balconi. Anzi, c'è da temere che alla fine via Unica vada in
declino come strada di uscita dall'abitato, mentre la don
Milani-cardinale Schuster faccia il ruolo primario"» Il secondo
“pericolo”? I parcheggi: «Già ora nel fondo di via Poasco i parcheggi
sono troppo pochi per la quantità di abitanti nel circondario -
riprendono i residenti -: non vogliamo pensare a una moltiplicazione
delle auto in sosta quando avremo i condomini al Ronco. Va calcolato
anche che le opere di urbanizzazione e l'illuminazione stradale
l'abbiamo pagata noi, qui sotto casa, ma a volte ci tocca lasciare
l'auto dall'altra parte del paese».Fonte: Il Cittadino