Un muro di no contro la Tem. Lunedì a Tribiano si è tenuta una tavola
rotonda, al ristorante “Quattro Colonne”, organizzata dall’associazione
culturale L’Airone. Un’autostrada a sei corsie che passerà a 100 metri
dalle prime case della frazione tribianese di Lanzano, che si è
mobilitata contro il “mostro d’asfalto”.
I sindaci di Tribiano, Paullo e
Mulazzano sono stati invitati ad informare la popolazione «su quel che
li attende»: è l’incipit con cui ha aperto l’assemblea Guido Bassi,
presidente dell’Airone e moderatore della serata, alla quale hanno
partecipato un centinaio di persone, tutte agguerrite. In particolare i
tribianesi, spaventati dalla perdita di valore delle loro case, ma anche
dall’assalto dei camion, che porteranno inquinamento e anche malattie
respiratorie. Dieci le domande che sono state proposte ai relatori
dall’associazione, mentre altre sono state formulate dal pubblico e dal
popolo “No Tem” che si è presentato a Tribiano guidato dal consigliere
provinciale Massimo Gatti. Sul principale interrogativo, se si è
favorevoli o contrari alla tangenziale, il giudizio è stato concorde:
Claudio Mazzola (Paullo) e Ferruccio Stroppa (ospite in sostituzione del
sindaco Abele Guerini di Mulazzano) si sono detti contrari ad «un’opera
devastante per il territorio» e così pure Franco Lucente (Tribiano) che
ha però tenuto a precisare di «ritenere le grandi infrastrutture
necessarie, ma in questo caso le conseguenze per il nostro comune sono
troppo gravi». «Molto meno si sarebbe speso, sia in termini economici
che in termini ambientali, per il potenziamento della Cerca - sottolinea
Bassi -, invece si è scelto di costruire un’autostrada. Una colata
d’asfalto che attirerà le logistiche, probabilmente alimenterà, per la
sua collocazione, le speculazioni urbanistiche. Sono cose di cui abbiamo
chiesto ragione ai nostri interlocutori». Notizie sono state chieste
sull’apertura del cantiere, ma le risposte in questo caso non sono state
precise, in assenza di una data precisa di avvio dei lavori.
Inevitabilmente il dibattito si è poi acceso sulla metropolitana (che
rimane un sogno), la provinciale Cerca (in assenza di plausibili
riqualificazioni) e la Paullese (con richiesta dei tempi di
realizzazione e le modalità di finanziamento). «Ci sono state anche
delle incomprensioni e delle tensioni, che fortunatamente poi si sono
sopite», conclude Bassi, organizzatore del convegno.Fonte: Il Cittadino