sabato 30 gennaio 2010

San Rocco al Porto - Il ponte piace, ma il traffico è al collasso - Ogni giorno passano 10mila mezzi e sulla sponda emiliana si avvertono disagi: «Serve un tavolo di concertazione» - Il sindaco chiede una revisione della circolazione verso Piacenza

Il successo del ponte provvisorio manda in crisi la viabilità di Piacenza e dalla sponda lodigiana arriva la richiesta di una revisione urgente della circolazione in uscita sulla città emiliana. Il ripristino sul ponte provvisorio di quasi il 90 per cento del traffico che viaggiava sul vecchio ponte della via Emilia crollato lo scorso 30 aprile ha portato a un’invasione d’auto in alcune vie impreparate ad assorbirlo. Secondo le ultime stime emerse ai tavoli tecnici, sul ponte provvisorio passano circa 10mila auto al giorno in direzione Piacenza e circa 7500 in direzione Lodi, con punte più elevate la domenica, i festivi o in occasioni particolari. Sul vecchio viadotto crollato e poi demolito si stimava un traffico di circa 20mila veicoli al giorno, capace però di arrivare fino a 25mila. «Il ponte provvisorio sta funzionando oltre le più rosee aspettative - spiega il sindaco di San Rocco Giuseppe Ravera -. Inizialmente si ipotizzava il transito di 10mila mezzi complessivi, mentre agli ultimi tavoli tecnici quella era la stima della sola circolazione verso Piacenza». A questa inaspettata mole di traffico, però, fa riscontro su lato piacentino un circuito obbligato di sensi unici su parti di strade piccole, d’argine o con un calibro limitato. Lo stesso sindaco piacentino Roberto Reggi aveva anticipato che a primavera qualche intervento di correzione si sarebbe fatto, ma ora la richiesta si fa pressante anche da sponda lodigiana. «Ci sono alcune strade di Piacenza come via Colombo o via Nino Bixio in cui le lamentele delle associazioni o dei commercianti presenti sono vivaci, ma il problema riguarda tutta la circolazione d’innesto - continua Ravera -. A febbraio dobbiamo sederci attorno a un tavolo per cercare una soluzione diversa, condivisa, che permetta di eliminare i disagi».Dopo aver risolto questo problema, altre iniziative potrebbero essere prese per migliorare ulteriormente il collegamento. «Una cosa per volta, prima la viabilità, poi magari si ragionerà sull’apertura notturna del ponte - spiega Ravera -. Oggi come oggi è impossibile anche perché si sta lavorando di notte sui piloni del vecchio ponte, e la circolazione è bloccata». Infatti, proseguono secondo programma anche i lavori per la realizzazione del ponte definitivo. Su lato piacentino sono in corso le demolizioni della soletta superiore del vecchio viadotto e il risanamento degli archi in muratura. Sul viadotto di superamento del Po si lavora sulle sottofondazioni ed è in corso l’allestimento del campo destinato all’assemblaggio della carpenteria metallica del nuovo ponte. «Per riuscire ad avere una visione di opere in elevazione che abbiano un certo impatto visivo - fanno sapere da Anas - bisognerà però attendere la fine del mese di febbraio, periodo nel quale si darà avvio alle attività di costruzione delle parti in elevazione delle spalle e delle pile».Fonte: Il Cittadino

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