I pescatori dello Spinning Club lanciano l’allarme: il luccio italiano sta scomparendo dalle acque dei fiumi. «È una specie a rischio che intendiamo tutelare - spiegano il presidente Cesare Lorandi e il vice Maurizio Lozzi -, ci sono diverse cause che ne stanno provocando l’estinzione, dalla cattiva qualità dell’acqua al pesante inquinamento genetico, spesso sono introdotte nei fiumi delle specie che danneggiano le altre, per esempio alcuni pesci sono stati importati dall’Est Europa».Per evitare il peggio, i pescatori sanno come fare: «Si deve avviare uno studio sulla genetica - avvertono -, anche perché si conosce molto poco di ciò che scorre sotto l’acqua. Inoltre, bisogna prelevare dei riproduttori dalla specie pura e fare in modo di immettere gli avanotti nelle aree idonee. È poi necessario limitarne la pesca, evitando il prelievo del luccio, a questo proposito ci sono già tre zone dove è stata disposto questo obbligo». Tutti si augurano che il tanto invocato incubatoio, promesso dalla precedente amministrazione provinciale, possa diventare realtà.Gli appassionati fino a questo momento hanno trovato una buona collaborazione da parte delle istituzioni, anche se ritengono che le norme non siano abbastanza: il lavoro sulla formazione dei pescatori è fondamentale.Lo Spinnig Club sta portando avanti ormai da tempo un progetto per difendere la trota marmorata, un’altra delle specie a rischio: i volontari partecipano da più di dieci anni al censimento dei nidi e al recupero delle uova incubate a Spino. La settimana scorsa i soci si sono riuniti nella sede di via Callisto Piazza, a Lodi, dove hanno potuto fare il punto della situazione. Tra le attività previste per il 2010 ci sono tre raduni di pesca: il 25 aprile sul lago di Endine, a giugno ci sarà una notturna di pesca a pesce siluro e ad agosto si terrà il tradizionale appuntamento a 2mila metri, presso il rifugio Aviolo della Val Camonica.Il consiglio direttivo in carica, oltre alla presenza di Lorandi e Lozzi, può contare sulle forze di Felice Autera, Antonio Aiolfi, Fabrizio Dellera, Alessandro Maffina, Giovanni Maffina, Paolo Vigorelli e Antonella Zini. Fonte: Il Cittadino
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