mercoledì 28 aprile 2010

San Giuliano - «Così si uccide Borgolombardo» I commercianti puntano il dito contro la decisione di limitare il traffico nella frazione

«Borgolombardo più tranquilla con il divieto d’accesso ai non residenti fino alle 9? Di sicuro. Così tranquilla che finirà per chiudere quel po’ di commercio e imprenditoria che rimane. E se lo fanno anche al Serenella, doppio dormitorio». Sulla nuova Ztl di San Giuliano, zona a traffico limitato di Borgolombardo, scende il parere fra l’ironico amaro e il pesantemente preoccupato di un bel numero di commercianti locali. Che invocano rapidi correttivi al provvedimento, oppure chiedono al Broletto di riprendere in mano l’ordinanza: «Il comune metta i dossi rallentatori in via Labriola, Pinciroli e Verdi; metta i vigili a dare le multe per eccesso di velocità, ma l’amministrazione ritiri questo colpo di grazia alla poca imprenditoria locale. Così si costringe un quartiere a vivere, di fatto, dalle 9 in poi e facendo leva solo sul bacino degli stretti residenti, perché gli altri si terranno lontani». Due giorni dopo l’entrata in vigore della nuova misura contro il traffico cosiddetto “parassitario” (in questo caso i pendolari per Milano, alla ricerca di un disperato aggiramento della via Emilia) pochi dubbi fra i titolari di negozi e attività, soprattutto alcune categorie, sugli effetti perversi di un provvedimento concepito a salvaguardia della sicurezza. «Questa è la volta che chiudo davvero - avvia la protesta Michele Lobaccaro, titolare dell’autoservizio Empil di via Verdi - dopo 36 anni che sto qui a San Giuliano, stavolta un’attività come la mia se la vede veramente brutta. La ragione è presto detta: io, che faccio riparazioni auto, vivo essenzialmente sulla consegna di veicoli la mattina presto da parte di gente che arriva anche da altri comuni, poi va al lavoro e riprende il mezzo di sera. Se sanno, come ora sanno, che qui non passa più nessuno fino alle 9, posso chiudere domani. Già stiamo subendo da oltre un anno l’interminabile cantiere per la copertura del Redefossi che blocca tutto Borgo, adesso arriva anche la zona a traffico limitato. Ma prima di subire la decisione, io sono disposto ad andare a occupare la via Emilia, come facemmo tanti anni fa per le alluvioni nelle cantine». Non è il punto di vista di un isolato. Tutti quelli che vivono di servizi auto temono tempi durissimi. «Se è una cosa sperimentale, per un po’ si può anche stare a vedere come funziona - aggiunge ad esempio il titolare di Borgo Pneumatici, via Puccini - ma se deve essere una misura fissa, sono contro. I miei clienti che arrivano da sud dovrebbero fare un giro inimmaginabile per entrare da San Donato e arrivare qui». Mauro Ferrari, gestore di un bar in via Giolitti, cambia di poco le corde: «Il problema si poteva risolvere con i dossi rallentatori, senza bisogno di “sigilli” alla frazione. Li mettevano qui in via Giolitti, e i pendolari in attraversamento non avrebbero più pigiato sull’acceleratore. Le zone a traffico limitato si fanno dove non c’è niente, solo case e servizi pubblici. Non dove c’è lavoro. Faccio presenti altre due cose: con la ztl avremo forse meno smog dentro Borgolombardo, ma la via Emilia l’avremo pur sempre sotto le finestre, intasata peggio di prima. Seconda: io non sarei così sicuro nel buttare la responsabilità del traffico “parassitario” tutta sui pendolari. I genitori che accompagnano in auto i figli alla scuola Fermi contribuiscono alla coda, mescolandosi agli altri. Si sacrifica un quartiere per cattivi comportamenti che sono anche di noi sangiulianesi». Fonte: Il Cittadino

L’assessore spiega la decisione: «Dobbiamo tutelare i residenti» - Il provvedimento è però provvisorio: «Finiti i lavori sul Redefossi si vedrà» 

 «I cittadini di Borgolombardo al mattino facevano fatica persino ad uscire dai passi carrai, di fronte ai quali si dipanava una lunga coda di auto, creando ingorghi». Così, l’assessore ai trasporti del comune di San Giuliano Iginio Granata, motiva la scelta che ha portato all’introduzione dei pass nella fascia oraria dalle 7 alle 9, per consentire l’ingresso da via Giovanni XXIII alla frazione locale esclusivamente ai residenti, nonché a chi lavora nel comparto urbano. Una misura quest’ultima che è partita lunedì ed è stata preceduta dalla campagna, ancora in corso, per il rilascio dei contrassegni agli aventi diritto, in possesso dei requisiti richiesti nell’ordinanza pubblicata sul sito dell’amministrazione comunale all’indirizzo Internet www.sangiulianonline.it). «L’iniziativa - spiega in ogni caso l’assessore -, rimarrà in vigore fino a quando non si concluderanno gli interventi in corso sul Redefossi, dopodiché individueremo altri correttivi per tutelare la frazione dal traffico di attraversamento dei pendolari che cercano alternative alla via Emilia, riversandosi nelle zone residenziali». Per il momento arriva conferma che sono circa un migliaio i contrassegni rilasciati che devono essere esibiti sui parabrezza dei mezzi che nell’orario di punta potranno entrare nella frazione. Rispetto invece alle lamentele che si stanno già alzando dai commercianti della zona, l’esponente dell’esecutivo del sindaco Gina Greco dal canto suo commenta: «Non credo che i negozi possano far conto su un indotto legato a due ore mattutine di attraversamento da parte di pendolari che si dirigono di fretta verso la metropoli per andare a lavorare. Le strategie per affermare il commercio di vicinato devono essere altre. Come comune siamo dovuti intervenire in risposta alle proteste dei residenti che erano vittime di un importante carico di traffico che passava di fronte alle loro case». Se quindi le prime reazioni hanno diviso i cittadini della frazione che si dipana parallela alla via Emilia, i quali sono in generale più che soddisfatti, dai titolari attività, che lamentano cali degli affari, per i prossimi mesi l’iniziativa rimarrà in vigore, fino a quando non si concluderanno le opere di bonifica del Redefossi. Fonte: Il Cittadino

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