mercoledì 28 aprile 2010

Spino d'Adda - Inchiesta T-Red, coinvolti sindaci e vigili - La Finanza notifica la chiusura indagini a 38 persone fra cui i comandanti di polizia locale del paese e di Paullo - Avviso di garanzia al primo cittadino: l’accusa è turbativa d’asta

L’inchiesta delle fiamme gialle di Milano, iniziata a Segrate, terra di semafori intelligenti, si è conclusa. Tra le 38 persone incluse nell’invio di conclusione delle indagini (e quindi di cui per il momento il pubblico ministero intende chiedere il rinvio a giudizio), e fino a 35 comuni coinvolti per la sospetta truffa legata al cosiddetto T-Red, compaiono anche Spino e Paullo. La novità è proprio l’avviso di garanzia consegnato al sindaco di Spino, Costantino Rancati, che si aggiunge ai due comandanti di polizia locale dei comuni di Paullo e Spino. Per loro l’ipotesi di reato contestata è quella di turbativa d’asta. Nei prossimi venti giorni avranno tempo di presentare le memorie difensive e così si potrà poi sapere se il pm intenderà procedere per la richiesta di rinvio a giudizio oppure per l’archiviazione. Questo è l’esito dell’operazione della guardia di finanza, coordinata dal pm Alfredo Robledo, che ieri ha eseguito le notifiche anche per l’amministratore unico della Ci.Ti.Esse, azienda che commercializza in via esclusiva i T-Red, e ad altri tre responsabili di società del settore, che avrebbero messo in piedi fino al settembre 2008, come si legge nel provvedimento, «un accordo collusivo di cartello» per l’acquisizione di contratti con le amministrazioni locali, attraverso la «collusione con i pubblici ufficiali». Meccanismo utilizzato in tanti piccoli e medi comuni. Due anni fa i finanzieri hanno chiesto tutta la documentazione inerente la concessione dell’appalto dell’impianto semaforico nei due comuni dell’asta della Paullese. Si dà il caso che la società vincitrice sia per entrambi la Scae di Segrate (società che fornisce gli apparecchi per conto della Kria e il servizio di rilevazione). Sarebbe vincitrice degli appalti a scapito dell’unica concorrente che spesso ha di fronte, la Ci.Ti.Esse (che ha l’esclusiva italiana per la concessione di queste apparecchiature).A Spino sono stati giudicati sospetti alcuni incontri che sono stati fatti dal comune con l’azienda prima dell’assegnazione dell’appalto. «Incontri assolutamente innocui, tenuti al solo scopo di conoscere la tecnologia, per l’installazione degli impianti», spiega Rancati. Il primo cittadino non nasconde la sua amarezza. «Non mi sarei mai aspettato, in due anni di indagini, di conoscere solo oggi di essere indagato - aggiunge -; quanto meno ci avrebbero potuto ascoltare, chiedere informazioni in merito, farci contestazioni: nulla di tutto questo è stato fatto». Per quanto riguarda Paullo sono state invitate quattro ditte, ma chiaramente si aggiunge che nessuno era a conoscenza che queste erano sospettate di fare tra loro “cartello”. Ad indagini in corso, in sede cautelare, l’amministrazione comunale ha deciso di congelare i fondi dovuti all’aggiudicataria dell’appalto.Fonte: Il Cittadino

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