giovedì 29 aprile 2010

San Giuliano - Redefossi, 150 cittadini in rivolta - Nasce un comitato dei residenti per protestare contro i disagi che incombono sul centro abitato - «È una discarica a cielo aperto con rifiuti, topi e puzze»

Con l’adesione di 150 sangiulianesi pronti a dichiarare battaglia contro il lamentato clima di indecenza in cui versa il fosso che si dipana sotto le loro case, nasce il nuovo “Comitato Redefossi Via Toscani, Magri, Roma”, presieduto da Noureddine Mouatamid. L’esordio della nuova delegazione che nelle scorse settimane ha anche chiesto un incontro urgente con il sindaco Gina Greco, con cui attende ancora di confrontarsi, è previsto già per stasera. In una nota stampa diramata ieri è stata annunciata infatti un’iniziativa di protesta che si dovrebbe tenere in consiglio comunale, sulla scia di altri esempi, in cui nei mesi scorsi il gruppo di residenti della zona si era già aggregato in forma spontanea per sollecitare attenzione nel corso delle adunanze in aula. «Il cavo - tornano a lamentare i cittadini - è una vera e propria fogna a cielo aperto, popolata da topi e nutrie, carico di odori nauseanti e ricettacolo di ogni tipo di immondizie: dalle biciclette dismesse alle valigie, ai sacchi di plastica pieni. Stufi della situazione invivibile, stufi di dover camminare con il bavero della giacca rialzato per cercare di non sentire gli odori, stufi di vedere il canale pieno di ogni sorta di spazzatura, stufi del pericolo rappresentato dalle recinzioni fatiscenti, dal momento che ci siamo incontrati diverse volte sporgendo denunce agli enti competenti, ma senza risultati, abbiamo costituito un comitato». Il sodalizio, mettono in chiaro i diretti interessati, non avrà colori politici e si porrà come unico obiettivo l’impegno «di rendere la zona vivibile da un punto di vista igienico e ambientale restituendo al quartiere una via normale». Delusi dalla mancanza di quei segnali che si erano prospettati nei mesi scorsi, che prevedevano un intervento di pulizia delle sponde e di sistemazione dell’alveo, i residenti in questa fase in cui tornano ad accendere i riflettori sui problemi che affliggono il loro quartiere, si mostrano risoluti nell’alzare un coro. «Attualmente - ricordano - si è molto lontani dal vivere in una situazione definibile come civile, si tratta di un degrado paragonabile a quello delle bidonville delle città del terzo mondo. Poiché però il comitato è in una città del nord Italia civilizzato, si aspetta che la possibilità di cambiare sia rapida e pertanto si fa promotore di ogni genere di attività e iniziative volte appunto al miglioramento della zona. Se non otterremo una garanzia urgente e certa sull’inizio dei lavori almeno di ripulita, saremo costretti ad eleggere domicilio nell’ aula consiliare». A questo punto, nella cornice dell’atteso confronto di stasera in cui sui banchi approderanno una serie di temi caldi, anche il gruppo cittadini, riunito in una cordata, mostra l’intenzione di far sentire la propria voce. Con l’occasione torneranno a chiedere all’esecutivo di centro sinistra un impegno per la bonifica del fosso, che da anni è fucina di diffuso scontento.Fonte: Il Cittadino

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