mercoledì 23 giugno 2010

San Colombano - Ruspe e cemento ritornano in collina - I progetti sono promossi dalla Maddy di Filippo Filocamo e dalla Paola Lazzarini di Spino d’Adda - Aperti i cantieri per realizzare due aziende agricole con abitazioni

Ritorna il cemento in collina: nonostante il Parco locale d’interesse sovracomunale e norme tecniche d’attuazione restrittive in termini di concessioni edilizie, sono ben due le operazioni in atto, entrambe per la realizzazione di aziende agricole con annessa abitazione, anche se attualmente in fase di realizzazione assai diversa.La prima delle due aziende agricole sta sorgendo lungo il prolungamento verso Miradolo della strada panoramica via Madonna dei Monti. La proprietà è dell’azienda agricola Maddy di Filocamo Filippo, azienda che fa capo a noto professionista commercialista con studio in Sant’Angelo Lodigiano. L’iter amministrativo è concluso e l’azienda ha ottenuto tutti i permessi: al momento una grossa gru sta lavorando alle fondazioni e il cantiere è già aperto.Il secondo progetto invece riguarda una porzione di terreno all’incirca a metà della strada panoramica Madonna dei Monti e il terreno è intestato all’azienda agricola Lazzarini Paola, con sede in Cascina Fornace a Spino d’Adda e che fa capo alla proprietà del Caffè Spagnuolo di Lodi, ex Tacchinardi. In questo caso, il progetto è ancora al vaglio della commissione paesaggistica, che ha chiesto alcune variazioni al piano presentato, ed è pendente una denuncia in procura della Repubblica a Lodi perché durante i lavori di sbancamento del terreno furono tolti più dei 50 centimetri consentiti dalle norme del Parco collinare. La segnalazione alla procura è comunque un atto dovuto per un’infrazione di carattere edilizio-ambientale che non pregiudica in alcun modo il proseguimento dell’iter amministrativo.La realizzazione dei due progetti è resa possibile proprio da quelle norme attuative del piano particolareggiato del parco pensate cinque anni fa per limitare i nuovi insediamenti. La costruzione di nuovi edifici è consentita solo per chi ha la qualifica di imprenditore agricolo professionale, ovvero che deriva i due terzi del suo reddito dall’attività agricola, a patto che possieda almeno tre ettari di terreno accorpato, una previsione che sulla frazionata collina banina sembrava un vincolo abbastanza restrittivo. Invece, nel giro di poco più di un anno, le operazioni sui primi acquisti di terreni risalirebbero grosso modo a un anno, un anno e mezzo fa, ben due aziende agricole si sono fatte avanti.«Abbiamo posto vincoli molto restrittivi per le nuove costruzioni, lasciando in pratica solo questa possibilità - dice l’assessore al Parco Davide Panzetti -. D’altra parte, se la norma lo consente, non ci sono motivi per impedire la costruzione». La nuova edificazione riguarderà strutture per l’attività agricola e l’abitazione, ma non ci sarà alcuna garanzia del rispetto del vincolo agricolo anche in futuro, come conferma lo stesso assessore. «Una volta concesse le autorizzazioni, è molto difficile andare a verificare se l’attività agricola viene condotta o meno in maniera professionale - spiega Panzetti -. L’amministrazione sta facendo i più rigorosi controlli in fase di concessioni edilizie proprio per essere certi che siano rispettate tutte le condizioni previste nel Parco collinare, dopodiché è difficile andare oltre. Di certo i controlli non mancheranno».Fonte: Il Cittadino

Nessun commento:

Posta un commento

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...