La provincia di Milano dovrà fare a meno di 11 milioni di euro per il trasporto locale. Un taglio che rischia di mettere in crisi il sistema e di far alzare il prezzo delle corse. I pendolari sono pronti allo sciopero del biglietto, ossia salire sui pullman senza pagare. Il consiglio provinciale di Milano invece ha appena licenziato un documento bipartisan per cercare di far pressione sul governo al fine di correggere la manovra finanziaria. L’ordine del giorno, che “impegna la giunta provinciale a promuovere tutte le iniziative necessarie”, è stato approvato durante la seduta di venerdì. «Abbiamo approvato l’ordine del giorno sul trasporto pubblico in sintonia con la protesta unitaria di province e comuni tenutasi a Roma contro i tagli imposti dal governo ai bilanci degli enti locali - commenta il consigliere Massimo Gatti -. È necessario ora che la provincia di Milano si mobiliti, insieme agli altri enti locali, per contrastare il taglio devastante, di oltre 11 milioni di euro, che andrà ad abbattersi totalmente sul trasporto pubblico locale. Occorre anche che la Provincia partecipi al negoziato che costringa il governo a correggere la manovra. L’assenza del presidente Podestà a tutte le sedute in aula che hanno trattato il tema infrastrutture e trasporti è un segno grave di disattenzione». L’ha sostituito l’assessore Giovanni De Nicola, che ha espresso la necessità di ripristinare i fondi per bus, metropolitane e treni: unica ricetta per evitare che vengano tagliate le corse del trasporto pubblico o, in alternativa, triplicati i prezzi per gli utenti. E se di fronte alle giuste rivendicazioni non ci saranno risposte, Gatti propone «la continua e competente mobilitazione popolare che può dare una speranza alla soluzione positiva delle vertenze in atto».Fonte: Il Cittadino
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