Dalla Sordio-Bettola un nuovo parco urbano per Dresano. Un corridoio
verde che seguirà il tracciato della provinciale 159 opportunamente
“declassata”, una volta che assieme alla Tem, la tangenziale est
esterna, si costruirà anche la circonvallazione esterna di
Dresano.Dell’ambizioso progetto, che renderebbe il paese una “green
town” a pochi chilometri dal centro di Milano, si è discusso venerdì
sera all’auditorium Pertini. Ad ascoltare i progettisti dello studio
associato De Vizzi di Lodi, parecchie decine di cittadini interessati
all’idea definita dal Pgt, il Piano di governo del territorio.
«Il
termine “spina verde” per inquadrare l’ipotesi non è felicissimo - hanno
spiegato i tecnici affiancati dal sindaco Mario Valesi con il titolare
dell’urbanistica Vito Penta -, ma contiene comunque il senso del
progetto. Si tratta di sfruttare l’attuale percorso della provinciale
159, che da sempre divide il paese in due, anche in senso psicologico,
come una sorta di “asse” del verde urbano, lungo il quale si sviluppano
una piantumazione continua, una pista ciclopedonale, parchi e nuove aree
sportive». «I parchetti singoli funzionano poco, la gente non ci va, i
corridoi naturalistici invece sì», annotano gli urbanisti.L’idea è molto
legata come detto alla notissima questione delle opere connesse alla
Tem, la nuova tangenziale est milanese. Siccome l’opera locale chiesta
da Dresano è la circonvallazione che aggiri il paese verso Mulazzano,
andandosi poi a ricongiungere con la 159, ecco che la “vecchia”
Sordio-Bettola diventa una strada interna anziché, come ora, un
autodromo per pendolari. «I tempi però non sono legati in modo ferreo
alla costruzione della nuova circonvallazione - hanno precisato Penta e
Valesi -. Detto in termini più semplici, si può iniziare prima.
Ovviamente con le autorizzazioni della Provincia e lasciando il sedime
stradale libero per il traffico, ma già dal bilancio 2012 si possono
reperire risorse per la “spina verde”».La prima cosa da fare è mettere a
dimora un certo numero di alberi, visto che dalla rotonda della
Madonnina a sud fino all’Addetta a nord non ce n’è neanche uno.
All’estremo nord del territorio, quasi a Balbiano, il Piano contempla
una riforestazione intensiva, in pratica un bosco, che vada in
continuità con le macchie naturali dell’Addetta. Le piste ciclabili a
fianco della 159 ci sono già, quindi non dovrebbero essere costruite. Il
triangolo di «campagnetta» di fronte al municipio rimarrebbe tale
(diventerebbe una sorta di “pratone” dresanese, un po’ come a San
Donato) con orti e frutteti urbani al servizio collettivo.La più
impegnativa operazione urbanistica sarebbe quella che sposta l’attuale
centro sportivo della Madonnina da sud (al suo posto verrebbe un parco) a
nord. I campi in pratica traslocherebbero al gomito della 159,
all’altezza della rotonda del Centro arredo Maschi. Il grande punto
interrogativo dello slancio progettistico è il suo ruotare attorno agli
oneri di urbanizzazione di un mercato edilizio inabissato. Anche se il
Comune potrebbe sostenere l’avvio dei primi interventi.Fonte: Il Cittadino