I pendolari della ex Sila promuovono con riserva la “rivoluzione
autostradale” del trasporto su gomma. Il comitato che raggruppa i
viaggiatori di Sant’Angelo, Graffignana, San Colombano e Miradolo
giudica positivamente la nuova sperimentazione con ingresso degli
autobus in A1 a Pieve e uscita a San Donato, ma chiede un potenziamento
dei mezzi a disposizione.
Il rischio, altrimenti, è che centinaia di
lavoratori vengano esclusi dal servizio sulla nuova tratta, che nel
primo mese di sperimentazione ha dato risultati positivi con una
riduzione dei tempi di percorrenza verso il capolinea della
metropolitana di San Donato. Il comitato ha espresso le proprie ragioni
in un documento, inviato nelle scorse ore alla Provincia di Lodi. Il
tema cruciale, come detto, è quello dei nuovi percorsi sperimentali, con
gli autobus che dopo Sant’Angelo raggiungono il casello di Pieve e da
lì San Donato, risparmiando tempo rispetto ai bus che raggiungono il
capolinea del metrò tramite via Emilia o entrando in autostrada a
Melegnano. Dopo il primo mese di sperimentazione, il comitato pendolari
segnala che «le tre corse del mattino e della sera hanno riscontrato un
notevole successo: questo fa si che i pendolari santangiolini, il più
delle volte, non riescano a salire su questi pullman». Succede inoltre
che molti pendolari in arrivo da Chignolo Po, una volta raggiunto
Sant’Angelo lascino il loro autobus (che entra in autostrada a
Melegnano) salendo su quelli sperimentali che entrano in A1 a Pieve. «Al
momento - aggiungono gli esponenti del comitato - nessuna corsa della
tratta da Miradolo (provenienza Chignolo) è servita dalla
sperimentazione». Come risolvere i problemi di sovraffollamento che ogni
mattina si registrano a Sant’Angelo? Il comitato pendolari sembra avere
le idee chiare: «Proponiamo di dotare le tre corse sperimentali (almeno
quelle del mattino) di pullman con doppio numero di posti (due piani o
“biscioni”) già presenti in flotta, in modo che possano usufruirne più
utenti, tenendo conto che Sant’Angelo è il centro più grande della
tratta, anche in termini di abbonati». «Per quanto riguarda la tratta da
Miradolo - aggiungono i rappresentanti del comitato - chiediamo che
almeno due corse del mattino (6,36 e 7,07), entrambe con ingresso a
Melegnano, possano essere trasformate in corse con ingresso al casello
di Lodi: questo consentirebbe anche ai pendolari di Sant’Angelo di
usufruire, nell’ora di punta, di due corse aggiuntive con ingresso al
casello di Lodi». Altra richiesta del comitato pendolari è «rivedere la
destinazione delle tre attuali corse autostradali (Melegnano) che
transitano da Sant’Angelo attorno alle 7.45». La proposta è deviare due
delle tre corse, facendole entrare in A1 a Pieve. E ancora, i pendolari
chiedono alla Provincia di «potenziare la fascia di corse che transitano
su Sant’Angelo tra le 7 e le 7,30 in modo che gli utenti possano
raggiungere con sufficiente certezza la fermata del metrò entro le 8
grazie al servizio efficiente delle corse che entrano al casello di
Pieve».Fonte: Il Cittadino