«Questa vittoria è la vittoria di una città intera, è la vittoria dei
cittadini che con costanza, perseveranza e sostegno reciproco sono
riusciti a conquistarla». Con queste parole della portavoce Monica
Moretti, il comitato Casale Respira ha celebrato ieri sera la
conclusione della vicenda Elcon in un’assemblea pubblica che si è tenuta
nell’auditorium della scuola media Griffini.
Presenti un centinaio di
persone, tra il pubblico si sono visti diversi esponenti politici di
maggioranza e minoranza. Al tavolo dei relatori c’erano il presidente
del comitato Simone Peviani, il segretario Nora Cazzulani, il portavoce
Monica Moretti con alcuni tecnici e l’assessore all’ambiente Giuseppe
Agello. Assente inizialmente, il sindaco Flavio Parmesani è arrivato
poco prima delle 22.30. La serata si è aperta con il filmato dell’ultima
partecipata manifestazione casalina dell’8 ottobre e con una
dettagliata ricostruzione degli eventi degli ultimi otto mesi, a partire
da quando nel marzo scorso “Il Cittadino” per primo denunciò la reale
natura pericolosa del progettato impianto Elcon. In precedenza,
dall’amministrazione comunale di Casale erano trapelate solo notizie
positive rispetto all’insediamento di un impianto per il trattamento
delle acque reflue dell’industria chimica e farmaceutica. Secondo gli
accordi tra privati, si sarebbe dovuto insediare sui capannoni di
proprietà Lever in cui operava anni fa la ditta Chiapparoli, avrebbe
portato una tecnologia innovativa e dato lavoro a una trentina di
persone. L’11 marzo scorso, “Il Cittadino” per primo chiarisce che la
tecnologia dell’impianto è un processo di termodistruzione, in altre
parole un inceneritore che brucia i residui del trattamento biologico e
chimico. Implacabile, la ricostruzione cronologica fatta dal comitato ha
messo in luce le affermazioni difensive che a marzo rilasciarono alla
stampa il sindaco Flavio Parmesani e il presidente della Provincia di
Lodi Pietro Foroni, che accusarono la stampa locale e “Il Cittadino” in
particolare di aver diffuso notizie non veritiere. Il 20 aprile la prima
mobilitazione popolare con l’assemblea pubblica al salone Acli: è
l’inizio della lunga lotta dei cittadini di Casale culminata nel ritiro
della richiesta di autorizzazione in Regione il 26 ottobre scorso,
«anche per i meriti della politica che negli ultimi tempi ha lavorato in
questo senso», come riconosciuto poi da Alessandro Costa del comitato
Casale Respira. Il valore aggiunto della lunga lotta, però, è stata data
dalla coscienza civica dei casalini. «In questa esperienza i casalini
hanno dimostrato di avere una enorme coscienza civica e di tenere
realmente alla propria salute ma anche di avere a cuore la salubrità del
proprio territorio – ha detto Monica Moretti -. Alle riunioni e alle
manifestazioni hanno partecipato famiglie intere, anziani e giovani
studenti, ognuno ha voluto contribuire personalmente ad ogni attività
svolta, piacevole o faticosa che fosse». Dopo i ringraziamenti del
presidente Simone Peviani a tutte le associazioni e ai tecnici del
comitato, è stato l’assessore Giuseppe Agello a dare il punto di vista
dell’amministrazione comunale. «Per qualcuno ci siamo mossi in ritardo,
ma in realtà ci siamo attivati non appena è stata chiara la natura
dell’impianto e abbiamo recepito le preoccupazioni dei cittadini – ha
dichiarato l’assessore -. Nelle nostre osservazioni al progetto
l’abbiamo spiegato chiaramente: al di là delle valutazioni tecniche, il
malessere sociale di Casale per noi era un motivo sufficiente per dire
di no al rilascio dell’autorizzazione. Grazie al comitato e ai
cittadini». Nel dibattito seguente sono arrivati tanti ringraziamenti al
comitato e ai cittadini di Casale, con la richiesta di mantenere in
vita Casale Respira,ma anche con l’invito a non dimenticare «il lavoro
dei partiti politici che hanno fatto la loro parte», come sottolineato
dal commissario Pdl Francesco Pesatori.Fonte: Il Cittadino