sabato 5 novembre 2011

Casale - Elcon, la festa dei cittadini dopo il pericolo scampato

«Questa vittoria è la vittoria di una città intera, è la vittoria dei cittadini che con costanza, perseveranza e sostegno reciproco sono riusciti a conquistarla». Con queste parole della portavoce Monica Moretti, il comitato Casale Respira ha celebrato ieri sera la conclusione della vicenda Elcon in un’assemblea pubblica che si è tenuta nell’auditorium della scuola media Griffini.

Presenti un centinaio di persone, tra il pubblico si sono visti diversi esponenti politici di maggioranza e minoranza. Al tavolo dei relatori c’erano il presidente del comitato Simone Peviani, il segretario Nora Cazzulani, il portavoce Monica Moretti con alcuni tecnici e l’assessore all’ambiente Giuseppe Agello. Assente inizialmente, il sindaco Flavio Parmesani è arrivato poco prima delle 22.30. La serata si è aperta con il filmato dell’ultima partecipata manifestazione casalina dell’8 ottobre e con una dettagliata ricostruzione degli eventi degli ultimi otto mesi, a partire da quando nel marzo scorso “Il Cittadino” per primo denunciò la reale natura pericolosa del progettato impianto Elcon. In precedenza, dall’amministrazione comunale di Casale erano trapelate solo notizie positive rispetto all’insediamento di un impianto per il trattamento delle acque reflue dell’industria chimica e farmaceutica. Secondo gli accordi tra privati, si sarebbe dovuto insediare sui capannoni di proprietà Lever in cui operava anni fa la ditta Chiapparoli, avrebbe portato una tecnologia innovativa e dato lavoro a una trentina di persone. L’11 marzo scorso, “Il Cittadino” per primo chiarisce che la tecnologia dell’impianto è un processo di termodistruzione, in altre parole un inceneritore che brucia i residui del trattamento biologico e chimico. Implacabile, la ricostruzione cronologica fatta dal comitato ha messo in luce le affermazioni difensive che a marzo rilasciarono alla stampa il sindaco Flavio Parmesani e il presidente della Provincia di Lodi Pietro Foroni, che accusarono la stampa locale e “Il Cittadino” in particolare di aver diffuso notizie non veritiere. Il 20 aprile la prima mobilitazione popolare con l’assemblea pubblica al salone Acli: è l’inizio della lunga lotta dei cittadini di Casale culminata nel ritiro della richiesta di autorizzazione in Regione il 26 ottobre scorso, «anche per i meriti della politica che negli ultimi tempi ha lavorato in questo senso», come riconosciuto poi da Alessandro Costa del comitato Casale Respira. Il valore aggiunto della lunga lotta, però, è stata data dalla coscienza civica dei casalini. «In questa esperienza i casalini hanno dimostrato di avere una enorme coscienza civica e di tenere realmente alla propria salute ma anche di avere a cuore la salubrità del proprio territorio – ha detto Monica Moretti -. Alle riunioni e alle manifestazioni hanno partecipato famiglie intere, anziani e giovani studenti, ognuno ha voluto contribuire personalmente ad ogni attività svolta, piacevole o faticosa che fosse». Dopo i ringraziamenti del presidente Simone Peviani a tutte le associazioni e ai tecnici del comitato, è stato l’assessore Giuseppe Agello a dare il punto di vista dell’amministrazione comunale. «Per qualcuno ci siamo mossi in ritardo, ma in realtà ci siamo attivati non appena è stata chiara la natura dell’impianto e abbiamo recepito le preoccupazioni dei cittadini – ha dichiarato l’assessore -. Nelle nostre osservazioni al progetto l’abbiamo spiegato chiaramente: al di là delle valutazioni tecniche, il malessere sociale di Casale per noi era un motivo sufficiente per dire di no al rilascio dell’autorizzazione. Grazie al comitato e ai cittadini». Nel dibattito seguente sono arrivati tanti ringraziamenti al comitato e ai cittadini di Casale, con la richiesta di mantenere in vita Casale Respira,ma anche con l’invito a non dimenticare «il lavoro dei partiti politici che hanno fatto la loro parte», come sottolineato dal commissario Pdl Francesco Pesatori.Fonte: Il Cittadino
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