Lo strappo con la Lega è definitivo: il sindaco Mario Dompè ieri mattina
ha ritirato le deleghe all’assessore del Carroccio Simona Gargani. È il
settimo esponente della formazione iniziale di giunta a lasciare i
piani alti del municipio e fino alla scadenza elettorale i settori
“sicurezza, polizia locale e Protezione civile” saranno gestiti
direttamente dal vertice dell’ente locale. In realtà questa volta non
c’è stato alcun fulmine a ciel sereno, in quanto il sindaco già
nell’ultima tappa con cui domenica si è chiuso il difficilissimo
consiglio sull’approvazione del Pgt (Piano di governo del territorio)
aveva preannunciato che, per quanto lo riguardava, la Lega, che non ha
partecipato al voto, era già fuori. Del resto, nel corso della raffica
di sedute che si sono susseguite per licenziare il documento
urbanistico, il dissenso dei “limbard” è emerso chiaramente in un clima
di ribellione da parte di militanti e cittadini di Poasco, i quali hanno
bocciato, alzando cori e cartelli, le strategie in fase di
approvazione. Proprio sull’animata protesta di domenica, che ha trovato
sfogo in sede istituzionale, richiedendo l’intervento di polizia locale e
carabinieri, ieri Dompé ha puntato l’attenzione, dichiarando: «Vista la
scandalosa esibizione andata in scena nel corso dell’ultima seduta di
consiglio, alla quale hanno preso parte anche un consigliere comunale e
un deputato nazionale e dalla quale l’assessore Gargani non si è
dissociata, riteniamo che sia necessario dare un segnale forte,
sottolineando come la democrazia si basi sul confronto e il dialogo e
non sullo scontro fisico e l’aggressione verbale». Sempre nella nota
diramata in mattinata, il primo cittadino ha aggiunto: «Prese di
posizione strumentali per motivi elettorali non rientrano nelle nostre
linee programmatiche, sottoscritte a suo tempo anche dai membri della
Lega. Noi ci rifiutiamo di trasformare i cittadini in
elettori/consumatori di prodotti politici confezionati per garantirsi il
potere. Siamo soddisfatti di aver dato delle risposte ai sandonatesi
muovendoci all’interno dei confini che le regole amministrative e la
legge ci impongono». Infine, annunciando l’intenzione di coinvolgere la
città sul seguito operativo delle scelte urbanistiche, il sindaco ha
concluso lasciando una porta aperta agli ex alleati: «Come avvenuto per
il Piano di governo del territorio - ha affermato - anche nella
realizzazione dei progetti che lo renderanno operativo, naturalmente, ci
confronteremo con i cittadini in modo da plasmare il nostro operato
sulle esigenze della comunità. In caso di ripensamento siamo disponibili
a riallacciare i rapporti con la Lega, visto il rapporto di vicinanza
con i cittadini che contraddistingue sia noi che loro»Fonte: Il Cittadino