Se ne sta in bilico, appollaiato sul crinale della roggia che scorre
accanto al cimitero cittadino. Come ci sia finito è un mistero, ma non è
difficile immaginare che, di quel carrello della spesa, qualcuno si sia
servito e poi abbia deciso di abbandonarlo, in un luogo insolito per la
verità.
Il carrello in acciaio, sospeso ad un metro dall’acqua, non è
il solo “oggetto non identificato” che è possibile scorgere nei pressi
del camposanto cittadino. E in questi giorni di festività legate alla
commemorazione dei defunti sono stati in molti a notarli passeggiando
nel parcheggio per recuperare l’auto. Qua e là pezzi di vita, che i
soliti ignoti decidono di abbandonare per strada, ai bordi dei fossi, in
mezzo ai cespugli. Nel cuore della roggia, poco oltre il carrello della
spesa, c’è anche un materasso immerso nell’acqua, completamente zuppo e
proveniente da chissà dove. Nel canale che scorre a pochi passi da lì,
galleggia invece un sacco nero dell’immondizia, sigillato e alla merce
delle correnti. Il tutto a pochi passi dall’ingresso del cimitero
cittadino, sul lato del perimetro più esterno che si affaccia sui campi.
Poche oltre le mura del camposanto, una strada sterrata si inoltra
nelle campagne e lì accanto scorre la roggia in sui si concentra
l’incuria dei vandali dell’abbandono facile. Che non risparmia neppure
il sistema di chiuse che si snodano poco più in là e che, tra paratie e
ponti, rivelano altre sorprese poco gradite, come le macerie provenienti
da una lavorazione edile, ben visibili dagli argini di quei cammini
d’acqua. Una zona, quella del cimitero, già colpita dall’assolto dei
piccioni, che sembrano aver trovato qui una zona di sosta
particolarmente favorevole, creando non pochi disagi nella visita al
caro estinto. Contro i piccioni, l’amministrazione comunale ha avviato
una lotta senza precedenti con i lanci sperimentali dei falchi nel
tentativo di allontanarli. Contro l’abbandono selvaggio di rifiuti,
complice l’inciviltà, è sempre più difficile intervenire. Episodi simili
si sono verificati in altre zone delle campagne intorno a Sant’Angelo,
sia nei pressi della Malpensata che lungo via dei Boschi, nota anche
come “mio lungo”. Uno dei casi più clamorosi è stato il ritrovamento di
una maxi partita di medicinali ancora sigillati dalla provenienza
misteriosa e su cui è aperto un vero e proprio “giallo”.Fonte: Il Cittadino