sabato 5 novembre 2011

La minaccia del Po fa paura alla Bassa

Adda e Po sorvegliati speciali: anche nel Lodigiano scatta l’allerta meteo e l’attenzione si concentra sul livello che raggiungeranno i due fiumi nelle prossime ore. Il maltempo che nei giorni scorsi ha funestato il litorale ligure provocando smottamenti e alluvioni si è da ieri esteso alla fascia alpina e come spiegano gli esperti le ricadute in termini di ingrossamento dei fiumi in pianura potrebbero essere avvertite entro uno due giorni al massimo. Ieri pomeriggio alle 16.30 il livello del Po al ponte della Becca di Pavia si attestava sui 2 metri e 70 sotto lo zero idrometrico, lontanissimo dalla soglia di guardia fissata a più sei metri. Ma le previsioni parlano di un innalzamento che deve arrivare. «Sabato (oggi per chi legge, ndr) la situazione dovrebbe restare tranquilla anche se qualche “tacca” sull’idrometro il Po la farà registrare - spiegava ieri Marco Vignati, coordinatore dei gruppi di Protezione civile della Bassa -, per il momento faremo dei sopralluoghi sulle arginature a intervalli irregolari tenendo sempre d’occhio il livello di Adda e Po, da domenica invece i controlli potrebbero intensificarsi». I comuni maggiormente esposti ad eventuali esondazioni sono San Rocco al Porto, Guardamiglio, Meleti e Castelnuovo Bocca d’Adda, territori rivieraschi che in passato hanno pagato cara la furia del Po in piena. Per come stanno adesso le cose però non vi è nulla da temere: «I riferimenti che ci consentono di prevedere l’innalzamento dei nostri fiumi sono il Piemonte per il Po e l’alta Bergamasca e la Valtellina per l’Adda - ha fatto notare Vignati -, dall’intensità delle precipitazioni in quelle zone dipende la quantità d’acqua che viene scaricata a valle». Stando ai dati forniti dall’aeronautica militare e analizzati da Aipo il maltempo proseguirà fino a martedì e solo poi si potrà sperare nel ritorno del sereno, sempre che non arrivi una nuova perturbazione. I gruppi comunali di Protezione civile hanno quindi davanti a sé tre giornate “calde”. «Per avere un’idea immediata di quanto si è alzato il Po ci basta osservare i piloni del ponte ferroviario - ha aggiunto Paolo Montanini del gruppo di Protezione civile di San Rocco al Porto -, nel caso di un innalzamento di un certo interesse vengono contattati il ponte della Becca a Pavia, Valenza Po e Crescentino a Torino in modo da sapere cosa sta succedendo a monte». L’incremento riscontrato alla Becca si presenta identico a San Rocco al Porto dodici ore dopo, una finestra di tempo sufficiente per adottare le misure che servono.Fonte: Il Cittadino
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