Adda e Po sorvegliati speciali: anche nel Lodigiano scatta l’allerta
meteo e l’attenzione si concentra sul livello che raggiungeranno i due
fiumi nelle prossime ore. Il maltempo che nei giorni scorsi ha funestato
il litorale ligure provocando smottamenti e alluvioni si è da ieri
esteso alla fascia alpina e come spiegano gli esperti le ricadute in
termini di ingrossamento dei fiumi in pianura potrebbero essere
avvertite entro uno due giorni al massimo. Ieri pomeriggio alle 16.30 il
livello del Po al ponte della Becca di Pavia si attestava sui 2 metri e
70 sotto lo zero idrometrico, lontanissimo dalla soglia di guardia
fissata a più sei metri. Ma le previsioni parlano di un innalzamento che
deve arrivare. «Sabato (oggi per chi legge, ndr) la situazione dovrebbe
restare tranquilla anche se qualche “tacca” sull’idrometro il Po la
farà registrare - spiegava ieri Marco Vignati, coordinatore dei gruppi
di Protezione civile della Bassa -, per il momento faremo dei
sopralluoghi sulle arginature a intervalli irregolari tenendo sempre
d’occhio il livello di Adda e Po, da domenica invece i controlli
potrebbero intensificarsi». I comuni maggiormente esposti ad eventuali
esondazioni sono San Rocco al Porto, Guardamiglio, Meleti e Castelnuovo
Bocca d’Adda, territori rivieraschi che in passato hanno pagato cara la
furia del Po in piena. Per come stanno adesso le cose però non vi è
nulla da temere: «I riferimenti che ci consentono di prevedere
l’innalzamento dei nostri fiumi sono il Piemonte per il Po e l’alta
Bergamasca e la Valtellina per l’Adda - ha fatto notare Vignati -,
dall’intensità delle precipitazioni in quelle zone dipende la quantità
d’acqua che viene scaricata a valle». Stando ai dati forniti
dall’aeronautica militare e analizzati da Aipo il maltempo proseguirà
fino a martedì e solo poi si potrà sperare nel ritorno del sereno,
sempre che non arrivi una nuova perturbazione. I gruppi comunali di
Protezione civile hanno quindi davanti a sé tre giornate “calde”. «Per
avere un’idea immediata di quanto si è alzato il Po ci basta osservare i
piloni del ponte ferroviario - ha aggiunto Paolo Montanini del gruppo
di Protezione civile di San Rocco al Porto -, nel caso di un
innalzamento di un certo interesse vengono contattati il ponte della
Becca a Pavia, Valenza Po e Crescentino a Torino in modo da sapere cosa
sta succedendo a monte». L’incremento riscontrato alla Becca si presenta
identico a San Rocco al Porto dodici ore dopo, una finestra di tempo
sufficiente per adottare le misure che servono.Fonte: Il Cittadino