In attesa che il Tar (Tribunale amministrativo regionale) sciolga
l’interrogativo riguardo il nuovo centro direzionale della società Eni,
il colosso petrolifero punta a spianare la strada alla nuova opera con
la demolizione dei vecchi edifici dismessi.
Ma l’amministrazione
comunale, in attesa che si concluda il concorso di progettazione bandito
su scala internazionale per individuare il disegno vincente, di fronte
alla richiesta di via libera a procedere, ha risposto in data 10
ottobre, ponendo un freno sull’abbattimento di alcuni edifici.
L’attenzione torna così ad essere puntata sulla parte di territorio
(compresa dalle vie De Gasperi, Vannucchi/piazza Supercortemaggiore,
Correggio e Ravenna) dove dovrebbe sorgere il nuovo quartier generale
per 3 mila 400 “colletti bianchi”. Se dunque i lavori di demolizione
potranno decollare su una parte dei vecchi immobili ormai in disuso, per
alcune strutture l’azienda dovrà attendere di avere in mano il progetto
vincente, con le geometrie del nuovo complesso. Le prescrizioni
ufficiali riguardano ad esempio anche il portale di accesso a viale De
Gasperi, nonché i «ponti di collegamento tra gli edifici che si
affacciano sulla corte», ma indicazioni specifiche toccano anche gli
alberi, in quanto l’ente locale ricorda che, nel caso dovessero essere
tagliati degli esemplari aroborei, in mancanza della tavola del verde,
dovrà essere presentata una specifica pratica in municipio. Il semaforo
verde si è insomma acceso con alcune condizioni dettate dalla
Commissione per il paesaggio, su cui ha avuto però voce in capitolo
anche la Soprintendenza, dal momento che il cosiddetto comparto “De
Gasperi est”, individuato per ospitare la nuova sede, appartiene al
quartiere Metanopoli, che è protetto da una serie di vincoli.Per
ulteriori passaggi occorrerà dunque attendere quella che sarà la
prospettiva definitiva, anche in termini di look architettonico, del
futuro complesso. Intanto, è attesa la sentenza del Tar di fronte al
quale pende il ricorso presentato da sei cittadini sandonatesi contro la
convenzione stipulata tra Comune ed Eni. Stando agli ultimi
aggiornamenti, sembra invece che la trattativa avviata dall’azienda, che
si è presentata alla politica locale con un pacchetto di proposte in
cambio del ritiro del ricorso, per quanto concerne l’opposizione, si sia
conclusa con un niente di fatto.Fonte: Il Cittadino