mercoledì 2 novembre 2011

San Donato - Edifici Eni, rallenta la demolizione

In attesa che il Tar (Tribunale amministrativo regionale) sciolga l’interrogativo riguardo il nuovo centro direzionale della società Eni, il colosso petrolifero punta a spianare la strada alla nuova opera con la demolizione dei vecchi edifici dismessi.

Ma l’amministrazione comunale, in attesa che si concluda il concorso di progettazione bandito su scala internazionale per individuare il disegno vincente, di fronte alla richiesta di via libera a procedere, ha risposto in data 10 ottobre, ponendo un freno sull’abbattimento di alcuni edifici. L’attenzione torna così ad essere puntata sulla parte di territorio (compresa dalle vie De Gasperi, Vannucchi/piazza Supercortemaggiore, Correggio e Ravenna) dove dovrebbe sorgere il nuovo quartier generale per 3 mila 400 “colletti bianchi”. Se dunque i lavori di demolizione potranno decollare su una parte dei vecchi immobili ormai in disuso, per alcune strutture l’azienda dovrà attendere di avere in mano il progetto vincente, con le geometrie del nuovo complesso. Le prescrizioni ufficiali riguardano ad esempio anche il portale di accesso a viale De Gasperi, nonché i «ponti di collegamento tra gli edifici che si affacciano sulla corte», ma indicazioni specifiche toccano anche gli alberi, in quanto l’ente locale ricorda che, nel caso dovessero essere tagliati degli esemplari aroborei, in mancanza della tavola del verde, dovrà essere presentata una specifica pratica in municipio. Il semaforo verde si è insomma acceso con alcune condizioni dettate dalla Commissione per il paesaggio, su cui ha avuto però voce in capitolo anche la Soprintendenza, dal momento che il cosiddetto comparto “De Gasperi est”, individuato per ospitare la nuova sede, appartiene al quartiere Metanopoli, che è protetto da una serie di vincoli.Per ulteriori passaggi occorrerà dunque attendere quella che sarà la prospettiva definitiva, anche in termini di look architettonico, del futuro complesso. Intanto, è attesa la sentenza del Tar di fronte al quale pende il ricorso presentato da sei cittadini sandonatesi contro la convenzione stipulata tra Comune ed Eni. Stando agli ultimi aggiornamenti, sembra invece che la trattativa avviata dall’azienda, che si è presentata alla politica locale con un pacchetto di proposte in cambio del ritiro del ricorso, per quanto concerne l’opposizione, si sia conclusa con un niente di fatto.Fonte: Il Cittadino
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