venerdì 10 ottobre 2008

Melegnano - Una robusta recinzione contro i vandali: il municipio difende il parco del castello

Recinzione più robusta nel parco del castello Mediceo per frenare i teppisti.

Ad annunciarlo è Luigi Tessarin, assessore ai lavori pubblici di Melegnano: «Stiamo studiando la realizzazione di un nuovo sistema di recinzione del parco - rivela -, che nell’ultimo periodo è stato teatro di una serie di atti di vandalismo». Soprattutto durante le ore notturne infatti, quando sono sicuri di non essere scoperti, i teppisti sono soliti radunarsi al parco per distruggere le staccionate in legno e rompere i fari che illuminano il maniero. Sempre nottetempo, poi, i vandali sono ormai abituati ad abbandonare bottiglie, cartacce e rifiuti di ogni genere. Così, un mese fa circa il sindaco Vito Bellomo ha emesso un’ordinanza che vieta l’ingresso al parco del maniero durante le ore notturne, con multe a carico dei trasgressori, che rischiano sanzioni sino a 573 euro. Nel frattempo però, con tanto di interpellanza presentata in aula, il consigliere del Partito democratico Silverio Pavesi ha chiesto conto all’amministrazione della recinzione del parco: «Nei mesi scorsi - ha premesso Pavesi - alcuni atti vandalici sono stati compiuti ai danni della recinzione in legno dei giardini del castello, che delimitano la parte rialzata dalla zona verde sottostante. Nonostante siano trascorsi alcuni mesi, tuttavia - ha incalzato -, l’amministrazione non ha provveduto al benché minimo intervento per mettere in sicurezza la recinzione, che costituisce l’unica protezione al dislivello sottostante, in alcuni punti davvero ragguardevole. Una situazione di pericolo, insomma, anche perché sono tanti i bambini che giocano in quell’area o vi transitano in bicicletta. Ma perché - si è chiesto in conclusione Pavesi - palazzo Broletto non interviene?». Tessarin fa quindi il punto della situazione: «La verità è che per l’anno prossimo stiamo progettando la realizzazione di una recinzione più alta e robusta rispetto all’attuale in legno, che sia ovviamente compatibile con il contesto ambientale in cui andrà ad inserirsi».
Fonte: Il Cittadino

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